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Batora Lost Haven, il Provato in anteprima

La nuova avventura degli italiani di Stormind Games è decisamente interessante.

Sfuggire alla chiamata del destino è quasi impossibile. Ogni fibra del nostro corpo ci conduce in un punto prestabilito, a volte senza neanche volerlo, e ci ritroviamo a seguire una via senza avere alcuna spiegazione in merito. È ciò che vive Avril in Batora: Lost Haven, un action RPG isometrico in cui la protagonista ha l’arduo compito di salvare il suo pianeta (e non solo), seguita e protetta da Sole e Luna. Abbiamo già avuto modo di provare la prima demo a suo tempo, ma stavolta ci siamo fatti un’idea molto più chiara del gioco in sé.

Avril è una giovane eroina che, nonostante debba portare il peso del mondo sulle spalle, incarna una forte e irresistibile vena adolescenziale. Ciò che però la rende speciale è l’immediata consapevolezza con cui ha accettato il suo incarico, come se fosse una parte radicata in lei da tempo immemore. Lo stesso discorso vale per la sua amica Mila, che si è ritrovata ad accompagnare Avril in un’avventura tanto pericolosa quanto adrenalinica.

Pianeti sconosciuti, alieni graziosissimi, mostri inquietanti ed energie da ristabilire: questo titolo ha molti motivi per attirare la curiosità dei giocatori. Il comparto narrativo non spicca perché incredibilmente originale, ma è ben strutturato e riesce a fare apprezzare ogni singolo personaggio. Ciò che però abbiamo maggiormente gradito è la possibilità di compiere delle scelte più o meno impattanti. Se in alcuni momenti abbiamo potuto partecipare attivamente a una discussione, abbiamo anche dovuto assumere delle decisioni molto importanti.

Il combattimento è estremamente dinamico e vanta una grande quantità di skill e potenziamenti temporanei.

Queste ultime possono stravolgere il corso degli eventi e perfino portare a conseguenze drammatiche, motivo per cui è ancora più importante focalizzarsi sulla storia e sulle esigenze dei vari personaggi. Tra l’altro, prendendo la giusta decisione potreste perfino ricevere delle ricompense molto allettanti. Nella maggior parte dei casi si tratta di rune associate a bonus specifici: attacco fisico più potente, maggiore difesa e tanto altro ancora. Attraverso questi oggetti da equipaggiare potrete potenziare Avril e permetterle di affrontare orde di nemici senza troppa difficoltà.

Il combattimento è infatti uno dei maggiori punti di forza del gioco, per certi versi ricorda Diablo ed è estremamente dinamico e vario. Avril ha infatti due nature: una prettamente fisica, legata agli attacchi ravvicinati, e una mentale associata alla magia. Qui viene il bello: in base alla natura dei nemici, potrete cambiare attacchi nella frazione di un millisecondo e dare vita a un vero e proprio spettacolo di fendenti e proiettili elementali.

Tuttavia, è necessario adottare un minimo di strategia, dato che i nemici elementali sono praticamente immuni agli attacchi fisici, e viceversa. Questa sfaccettatura è ancora più importante durante le boss fight, che non sono particolarmente semplici e riusciranno talvolta a mettervi a dura prova. Ogni boss avrà un pattern d’attacco da studiare e spesso dovrete valutare attentamente le skill da utilizzare.

Le boss fight vi metteranno a dura prova ma non saranno mai snervanti. Gli scontri sono ben equilibrati e molto divertenti.

Oltre a una vasta scelta di abilità, è immancabile anche la classica schivata sottesa a un cooldown di qualche secondo, in modo da evitare abusi di sorta. L'unica nota dolente è legata alla fase esplorativa, in cui avremmo preferito scegliere se affrontare le orde di piccoli nemici oppure allontanarci. Ecco, in questo caso il percorso sarà bloccato fino a quando non li sconfiggeremo tutti. Nulla di grave, sia chiaro, ma dover perdere un paio di minuti per volerci dirigere semplicemente dal mercante del villaggio può diventare leggermente frustrante.

Per quanto concerne la componente prettamente esplorativa, avrete a disposizione una buona quantità di loot e oggetti speciali da inseguire, che incentivano quindi il giocatore a girovagare senza affidarsi troppo alla missione principale. A tal proposito, gli sviluppatori hanno voluto prediligere la narrativa senza aggiungere il solito tripudio di missioni secondarie che spesso possono portare il giocatore a trascurarla. È una scelta che abbiamo molto apprezzato e che ci ha permesso di vivere appieno questa nuova avventura. Ad infiocchettare il pacchetto interviene un comparto grafico sicuramente semplice, ma dalla palette cromatica estremamente gradevole e soprattutto una grande vastità di ambientazioni decisamente coinvolgenti.

Ogni pianeta ha le sue sfumature, le sue caratteristiche particolari e i suoi emblemi speciali. Ciò che è ancora più importante è il fatto che riuscirete a ricordare senza sforzo gli abitanti di ogni singolo pianeta. Riuscire a empatizzare con ognuno di loro non è particolarmente semplice, eppure abbiamo avuto la dimostrazione che non è fondamentale creare una storia chissà quanto complessa e intricata per raggiungere questi risultati. Inoltre, tra un combattimento e l’altro avrete anche accesso a una serie di puzzle ambientali stimolanti.

Sia la natura fisica che mentale hanno una barra degli HP: azzerarne una delle due porterà inevitabilmente alla morte.

Alcuni vi faranno spremere le meningi, ma in generale costituiscono un’ottima boccata d’aria e un intelligente intervallo posto tra la storia principale e le tantissime battaglie da affrontare. Ovviamente, anche in questo caso, dovrete utilizzare le due nature della protagonista a seconda delle necessità strategiche. A margine, il doppiaggio in lingua inglese è ben realizzato e convincente, soprattutto per quanto riguarda Avril e Mila. Purtroppo il titolo al momento non è localizzato in Italiano, ma attendermo con attenzione il rilascio ufficiale per avere ulteriori conferme in merito.

Considerando quindi che Batora: Lost Haven si trova ancora in una fase di polishing, non possiamo soffermarci troppo sul comparto tecnico. Possiamo dirvi che non abbiamo riscontrato particolari problematiche e che il combattimento, per quanto sia frenetico e ricco di effetti visivi, è sempre stato impeccabilmente fluido.

Insomma, questo titolo riesce sì a farci ricordare alcuni grandi classici, eppure è una novità a cui bisognerebbe prestare molta attenzione. Riuscirà Stormind Games, papà di Remothered, a conquistare un pubblico tutto nuovo? Non vediamo l'ora di farvelo sapere al momento del lancio ufficiale.