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Crysis 2

Una nuova occasione per indossare la Nanotuta.

Qualunque cosa Morgan abbia in mente, l’ultima incarnazione della Nanotuta è l’emblema del modo in cui Crytek sta affrontando questo sequel. Se da un lato il suo aspetto esteriore è sostanzialmente immutato, i sui modi di impiego sono stati ampliati e resi più efficienti

L’originale permetteva infatti di cambiare al volo le specializzazioni del protagonista del gioco: bastava infatti un commando del mouse per diventare più veloci, più forti, più corazzati o invisibili. Era tutto molto divertente, tranne che per Crytek che invece non era soddisfatta. "Abbiamo guardato al modo in cui giocava la gente ed è venuto fuori che in sostanza le scelte fatte erano sempre due", dice Yerli. "Le gente tendeva infatti a focalizzarsi o sull’aumento della forza o dell’armatura: in sostanza l’approccio era quello o del predatore o del carro armato."

Forte di questa consapevolezza, Crytek ha deciso di cambiare un po’ le carte in tavola, promuovendo lo stealth e l’armatura come i due punti di partenza (sul pad della 360 pad sono mappati in modo davvero efficace sui bumper), prima di permetterci di aggiungere a questi tasti ulteriori funzioni utilizzabili in qualsiasi momento, ed espandendo così le opzioni a nostra disposizione in modo davvero intrigante.

È a questo punto infatti che oltre a velocità e forza si aggiungerà una nuova abilità, tattica, che affina i nostri sensi permettendoci di avere un’immediata consapevolezza di ciò che accade nei dintorni, e dandoci quindi la possibilità di individuare nemici anche molto lontani e di origliare conversazioni che avvengono magari a un isolato di distanza. Non appena si iniziano a combinare tra loro queste abilità, la ricchezza del gameplay che ha sempre contraddistinto Crysis diverrà quasi insostenibile: unendo tra loro velocità e forza si diventerà degli arieti micidiali, mentre combinando la tattica assieme alla forza e allo stealth si potranno compiere balzi che ci porteranno direttamente alle spalle dei cecchini.

Crytek si riferisce al nuovo stile visivo definendolo “bellezza catastrofica”, definizione che ci pare alquanto azzeccata.

Al di là di questi esempi ci sono molte altre combinazioni che sarà possibile sfruttare nel gioco, caratteristica questa accentuata anche dal fatto che col progredire della trama ci sarà spazio per delle personalizzazioni e dei miglioramenti alla nostra tuta.

Guardare gli sviluppatori mentre giocano a Crysis 2 rafforza le nostre convinzioni circa le potenzialità del nuovo sistema, ma ci fa anche capire che al di là del cambiamento nell’ambientazione, lo spirito della serie non è cambiato.

A dispetto degli eventi travolgenti che ci troviamo ad affrontare e alla totale devastazione della città, è infatti rimasta immutata la capacità di questo titolo di farci sentire potenti.

Ritrovarsi su un cornicione di un palazzo e scrutare dall’alto un incrocio dove si affolla la Crynet Security (una sorta di milizia privata che ci fornisce gli unici nemici umani presenti nel gioco e che, a dispetto della minaccia aliena, pare mirare principalmente a noi), può non essere una situazione capace di spremere dalla nostra immaginazione delle situazioni particolarmente divertenti.

Non appena si attiva la modalità tattica, però, e si vedono apparire le varie pattuglie sui tetti dei vari palazzi che ci separano dal nostro obiettivo, sarà un piacere pianificare un percorso per eliminarle, permettendoci tra le altre cose di diventare invisibili e attivare l’incremento dell’armatura, così da poterci lanciare giù da un palazzo di 20 piani sul tetto di un edificio sottostante e quindi, utilizzando l’incremento della forza, prendere i nemici e scaraventarli magari nel fiume Hudson.