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Halo: Reach

Se funziona, non toccarlo!

Quel che è sicuro è che non saremo limitati a una sola classe ma avremo a disposizione le seguenti opzioni (tra parentesi l’abilità speciale e le dotazioni): Air Assault (Jet Pack, 2 granate, fucile d’assalto e pistola Magnum); Recon (Sprint, 2 granate, DMR e fucile d’assalto); Operator (Armour Lock, 2 granate, fucile a pompa e pistola Magnum); Specter (Active Camo, 1 granata, lanciagranate e Pistola Magnum); Medic (Drop Shield, 2 granate, fucile d’assalto e pistola Magnum).

Il notevole grado di personalizzazione non riguarda comunque solo le regole ma anche le modalità di gioco, sempre tenendo a mente che quelle che mi appresto a descrivere sono di default, ma che la comunità di Halo ne creerà senz’altro di nuove, liberamente condivisibili attraverso Xbox Live.

Esse sono Versus Mode (due giocatori sono gli Spartan e due gli Elite, protetti da Covenant gestiti dalla IA); Default Firefight Mode (una variante della modalità base dove la progressione dei teschi è stata modificata con la rimozione del Black Eye dal terzo round); Firefight Classic (ondate di Covenant fino a che non si passa a miglior vita); Generator Defense (vi ricordate il Network Test1 della beta multiplayer? Ecco, appunto.); Rocketfight (si hanno a disposizione solo dei lanciarazzi con munizioni infinite); Gruntpocalypse (ondate di innocui Grunt si riverseranno sui nostri schermi) e infine Score Attack (un solo round da al massimo 12 minuti, coi punteggi finali che finiscono in una ladder online).

In Halo: Reach sarà anche possibile pilotare delle astronavi: evviva!

Ci sarebbero molte altre cose da dire ma lo spazio stringe (anche qui sul web) e poi non voglio rendere la vita troppo difficile a chi dovrà recensire il gioco. Come si nota, comunque, gli equilibri di questo articolo sono incentrati maggiormente sul multiplayer, così come lo è stata la dimostrazione degli sviluppatori. I quali garantiscono però sulla solidità della campagna singleplayer, la cui durata sarà assimilabile a quella di Halo 3. Il piatto forte sarà inevitabilmente il coop, sul quale Bungie ha speso grandi parole definendolo il più “ambizioso” di sempre.

Non ci sarà alcun supporto per il Kinect (non mi sembrava neanche il caso di precisarlo, ma qualcuno l’ha domandato durante la conferenza), mentre per quanto riguarda i DLC inizialmente saranno curati da Bungie, salvo passare nelle mani di Microsoft da un certo momento in poi.

Come saprete, infatti, il prossimo progetto di Bungie uscirà sotto l’etichetta di Activision, e giungerà il momento in cui gli sviluppatori non potranno più seguire direttamente Reach. Inutile però rovinarsi l’umore pensando a quando verrà quel momento: il prossimo Halo si prospetta infatti come il gioco destinato a battere molti record e a concludere la saga nel modo più glorioso possibile.

Forse sarà troppo uguale a se stesso, ma proprio per questo è ciò che milioni di fans della serie attendono con trepidazione da anni.

Halo: Reach sarà in vendita dal prossimo 14 settembre esclusivamente per Xbox 360.

Vediamo cosa ci aspetta nelle edizioni speciali di Halo: Reach.