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Call of Duty e Activision nella bufera: i dipendenti parlano di crunch e 14 ore di lavoro al giorno

Ex e attuali dipendenti di Activision accusano di crunch il publisher di Call of Duty.

Activision e i suoi studi sono stati nell'occhio del ciclone per vari mesi e i dipendenti hanno fortemente criticato la politica dell'azienda, adottando anche misure significative per proteggere i propri interessi.

Ora, si è aggiunta la questione del crunch.

Come riportato di recente da MP1st, alcuni sviluppatori di Call of Duty hanno parlato delle loro esperienze con il crunch mentre lavoravano al franchise, in particolare in Treyarch.

Kate Anderson, parte del QA di Activision, ha parlato su Twitter della questione, affermando che si poteva arrivare fino a 14 ore di lavoro al giorno durante lo sviluppo di Call of Duty: Black Ops Cold War.

Nel frattempo, anche Jessica Gonzalez, ex tester del controllo qualità presso Treyarch e Blizzard Entertainment, ha parlato di esperienze simili durante lo sviluppo di Call of Duty: Black Ops 3, che ha visto settimane lavorative di 14 ore al giorno abbastanza spesso. È interessante notare che Gonzalez ha anche parlato delle versioni PS3 e Xbox 360 del gioco e di come provare a far girare il gioco sulle console più vecchie fosse così "terribile" da "rompere intere build". Gonzalez ha anche detto che lo sviluppo del gioco era "così indietro" che Treyarch ha dovuto cancellare l'intera campagna su macchine di vecchia generazione.

Il crunch è un problema diffuso nel settore, ma anche se non sorprende che un franchise come Call of Duty sia così impegnativo per i suoi sviluppatori, è deludente che non sia gestito al meglio da Activision. Microsoft è in procinto di acquisire Activision Blizzard, quindi si spera che questa sia un'area che verrà esaminata in futuro.

Fonte: Gamingbolt.