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E3 2023 riuscirà ad attirare PlayStation, Xbox e i grandi publisher?

Un noto giornalista sulle sfide del ritorno dell'E3.

Hit Points è una newsletter gratuita dell'ex redattore di Edge Nathan Brown, che offre approfondimenti e commenti sull'industria dei videogiochi. Recentemente, Brown ha deciso di commentare la notizia che l'E3 2023 sarà gestito da ReedPop, ovvero dall'azienda di eventi che sta dietro al PAX, Comic-Con ed EGX, e società madre di siti web come Eurogamer, Gamesindustry.biz e Rock, Paper, Shotgun, e network partner di VGC.

"Si tratta di una notizia molto promettente", afferma il noto giornalista. "ReedPop ha una comprovata esperienza negli eventi e una profonda competenza nel settore dei videogiochi. Promette di dare al più grande show dei videogiochi quella smossa di cui ha bisogno da tempo".

Sottolineando il cambiamento nella strategia delle grandi compagnie, che hanno scelto eventi separati dall'E3 e show online causa Covid-19, Brown afferma: "non si tratta di un singolo evento, ma di un insieme di eventi in stile festival, sparsi per tutta Los Angeles. Nel corso degli anni, infatti, man mano che l'attenzione si è spostata da un evento prevalentemente di persona a uno a cui partecipano milioni di persone in tutto il mondo attraverso i browser, e man mano che le aziende che per anni sono state protagoniste dell'E3 hanno iniziato ad allontanarsi per fare i propri interessi, la convention in sé si è sentita sempre meno come un elemento caratterizzante".

"Questa reinvenzione non è interamente sotto il controllo di ReedPop. Funzionerà solo se tutti gli altri saranno a bordo. Per gli osservatori come noi, le cose non sono state semplicemente le stesse negli ultimi anni. I livelli di hype sono crollati, poiché la nostra tradizionale settimana di festeggiamenti è stata sostituita da una lunga serie di showcase, livestream e trailer che vengono mostrati non quando il programma lo richiede e i fan se lo aspettano, ma quando i loro creatori ne hanno voglia".

"E questo non riguarda solo la pandemia. Gli ultimi E3 pre-Covid sono stati definiti sia dalle aziende che non c'erano e che avevano deciso di fare le cose a modo loro, sia da quelle che c'erano".

"Io rivoglio l'E3, certo, ma lo vogliono anche Sony, Activision o Microsoft? L'E3 è una spesa enorme per queste aziende, non solo per i milioni spesi per lo spazio espositivo, per la costruzione degli stand e per il personale, ma anche per l'impegno di risorse necessario per preparare demo in tempo. E quando tutti sono raggruppati nello stesso posto, alla stessa ora, è naturale che si combatta per farsi sentire al di sopra del frastuono".

"Non sono sicuro che a queste persone manchi l'E3 quanto a noi. L'altro giorno Sony ha annunciato la data di uscita di God Of War: Ragnarok in un video di 30 secondi. Solo sul canale YouTube principale di PlayStation ha già quasi quattro milioni di visualizzazioni. La presentazione del gameplay di Horizon Forbidden West dello scorso anno ha superato i 10 milioni. Quanto sarà propensa Sony a spendere milioni per tornare all'E3, quando gli organizzatori stanno già parlando di ampliare il focus della manifestazione, diluendo ulteriormente l'attenzione degli spettatori?"

"Questa è la sfida più grande che ReedPop deve affrontare per reinventare il più grande show sui videogiochi. Non è certo l'unico cerchio da far quadrare. Ma qualsiasi cosa ReedPop faccia per riequilibrare la componente fieristica dell'E3 con il desiderio di aprirne alcuni elementi al pubblico, o per ampliare la gamma della manifestazione al di là dei giochi per console blockbuster tripla A, conterà poco se non saranno coinvolti i principali attori".

"Ovviamente spero, per motivi sia professionali che personali, che ce la facciano, ma più ci penso, più mi sembra un lavoro difficile. Ma sì, incrocio le dita e spero di riuscire a prendere un aereo e vederlo di persona".

Fonte: VGC.