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Google dovrà fronteggiare una causa da $5 miliardi per aver monitorato gli utenti durante la navigazione in incognito

Una questione delicata.

Circa 9 mesi fa, era stato segnalato come Google stesse affrontando una causa da 5 miliardi di dollari per il monitoraggio degli utenti in modalità di navigazione in incognito. Ora un giudice della California ha dato il via al procedimento contro Google, il che significa che l'azienda dovrà fronteggiare la causa e pagare per i danni se ritenuta colpevole.

Il report proviene da Bloomberg e parla di come il caso sia stato autorizzato a procedere perché Google non è riuscita a notificare agli utenti la raccolta dei dati. La causa è stata originariamente presentata lo scorso anno in estate e suggeriva che Google raccoglie dati anche quando gli utenti sono in modalità di navigazione in incognito, il che supera lo scopo della modalità poiché dovrebbe nascondere la navigazione.

"Google tiene traccia e raccoglie la cronologia di navigazione dei consumatori e altri dati sull'attività web, indipendentemente dalle misure di salvaguardia che i consumatori usano per proteggere la privacy dei propri dati".

Secondo la causa intentata, i siti web utilizzano gli strumenti di Google per tracciare e raccogliere dati di navigazione anche quando gli utenti negano ai browser Chrome di farlo. Oltre a questo, le app collegate a servizi come Google Analytics possono essere utilizzate per raccogliere gli stessi dati, anche quando la navigazione avviene sui vostri dispositivi Android.

Il giudice di San Jose, California, Lucy Koh, ha dichiarato che "Google non ha informato gli utenti che si impegna in una presunta raccolta di dati mentre l'utente è in modalità di navigazione privata". La causa da 5 miliardi di dollari contro la società richiede un risarcimento di 5.000 dollari per ogni utente potenzialmente interessato. Nel frattempo, Google mantiene la sua posizione e parla di come notifica a coloro che utilizzano la modalità di navigazione in incognito che "i siti web potrebbero essere in grado di raccogliere informazioni sulla vostra attività di navigazione".

Apparentemente, questa mossa non è ancora sufficiente per il gigante dei motori di ricerca per uscire da questa situazione. Proseguirà, quindi, il procedimento giudiziario nei confronti della società.

Fonte: Wccftech.