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Nessun furto dai nostri server

Sony sull'ultimo caso sicurezza.

È un "semplice calcolo matematico" ad aver detto a Sony che i dati usati illegalmente per accedere a oltre 93.000 account non sono stati rubati da alcun network della compagnia nipponica.

Ci sono stati molti tentativi ma pochi di relativo successo. Se le combinazioni di username e password fossero state prese da Sony, il conto degli ID sottratti ai proprietari sarebbe stato di gran lunga più salato.

"È semplice matematica", ha dichiarato il presidente di Sony Online Entertainment John Smedley ai microfoni di Gamespot. "C'è stata una percentuale ridottissima di successi [nel sottrarre dati]. Stavano attaccando in molti e, per questo motivo, la matematica ci dice che quelle informazioni non appartengono a Sony".

"Abbiamo detto pubblicamente quando eravamo compromessi prima che le informazioni ci venissero sottratte e potessero essere usate", questa la difesa del numero uno dell'online di casa Sony. "Abbiamo subito pensato che la cosa ci potesse riguardare. Pertanto abbiamo fatto analisi matematiche e capito che stavolta non è così".

Smedley ha rivelato che gran parte degli account finiti nel mirino degli hacker appartengono alla schiera dei "dormant", quegli account, cioè, che non sono stati utilizzati dal precedente furto di informazioni dai server Sony. "Per questo", in conclusione, "incoraggiamo fortemente gli utenti a cambiare le proprie password."

Un consiglio da prendere seriamente in considerazione.

Avatar di Paolo Sirio
Paolo Sirio: Boxaro ma non troppo, sonaro a tratti con un occhio di riguardo per Nintendo, comprende ben presto che il mestiere del giornalista, filtrato per la passione dei videogiochi, ha tutto un altro sapore.
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