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Shogun 2: Total War

Un netto ritorno alle origini.

Jamie Ferguson, lead designer di Shogun 2, ha dichiarato che il team, internamente, chiama questo approccio "lo Zen di Total War", poiché racchiude tutti i più profondi obiettivi della compagnia: bellezza, stile e profondità.

"Prendiamo ad esempio lo spadaccino nodashi. Osservandolo mentre lascia dietro di sé mucchi di cadaveri, è facile capire dove risiede la sua vera forza, ovvero nell'attacco; allo stesso tempo, analizzandolo, è altrettanto facile capire che non dispone di un'armatura particolarmente ricca e resistente, una caratteristica che lo rende debole agli attacchi di eventuali arcieri. Si tratta del classico sistema 'carta-forbici-sasso', un concetto che abbiamo applicato ad ogni unità".

Lo scarso numero di unità ha inoltre permesso al team di concentrarsi sulle opzioni di personalizzazione, con ogni clan e unità, aperto ora ad una vasta gamma di modifiche. "Abbiamo compensato il minor numero di unità, con la possibilità di scegliere una specializzazione per ogni tipologia selezionata", ha spiegato Simpson.

Al tempo stesso, certi territori della modalità campagna garantiscono vantaggi e svantaggi ad ogni unità, rendendo dunque ogni sessione di gioco molto diversa da quelle precedenti.

Quel cavallo dovrebbe davvero darsi una calmata!

Il titolo proporrà inoltre un discreto numero di unità Eroe (molte delle quali saranno reali o ispirate a figure semi-mitologiche della storia Giapponese), il cui contributo potrà rovesciare le sorti di qualsiasi scontro.

Essendo consapevoli della reputazione di Total War nel campo della fedeltà storica, gli sviluppatori non hanno però intenzione di trasformare queste unità in vere e proprie macchine da guerra; ogni eroe potrà contare su un gruppo di discepoli, e questa piccola formazione, nonostante una grande forza, sarà comunque ben bilanciata nella realtà di gioco.

"Un Eroe posto contro 20 nemici morirà, ma la sua presenza sarà comunque determinante", ha spiegato Ferguson, sottolineando che l'aspetto più interessante degli Eroi riguarderà i bonus che forniranno al resto delle truppe attraverso la loro sola presenza.

Benkei, il monaco leggendario che difese un ponte contro un'intera armata prima di essere fatto a pezzi da un mare di frecce, è citato come uno degli archetipi di eroi che faranno la loro comparsa in questo titolo.

Vi sono inoltre grandi premesse per altre due aree chiave del prodotto: battaglie navali e assedi. Il team è molto eccitato riguardo agli scontri in mare; le isole, penisole e coste daranno consistenza alle battaglie, incrementando quindi la vena tattico strategica dell'esperienza notevolmente (a differenza del passato in cui si combatteva solo all'interno di infinite distese d'acqua).

Il tutto senza contare che le navi Giapponesi (la cui forza non starà nei cannoni, bensì nella ciurma) richiederanno un approccio molto più tattico rispetto a quelle del XVIII secolo.

Gli assedi, infine, saranno molto diversi dalle loro controparti europee, e questo non solo a fronte della natura unica dei castelli Giapponesi. "In un castello Europeo si costruiscono mura e si creano fossati che li rendono quasi impenetrabili", ha dichiarato Ferguson.