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Zynga: "i giochi dovrebbero essere gratuiti"

Il segreto del nostro successo.

Il team Zynga, colosso del social gaming che ha sbancato il botteghino con FarmVille, è convinto che i videogiochi dovrebbero essere totalmente gratuiti.

Questa convinzione è stata chiaramente espressa in un documento distribuito agli investitori dal CEO e fondatore Mark Pincus, per promuovere la sua compagnia.

Potete trovare l'intero documento in forma originale su IndustryGamers, ma eccone un'estratto significativo:

  • "I giochi dovrebbero essere accessibili a chiunque, ovunque e in qualsiasi momento. Fin dall'inizio abbiamo tentato di abbattere certi tipi di barriere, per entrare direttamente nelle vite del pubblico. Il nostro obiettivo è creare giochi che si possano giocare insieme ai parenti, ai figli, ai colleghi di lavoro, ai migliori amici".
  • "I giochi dovrebbero essere un aspetto sociale della vita. I ragazzi del nostro team lavorano duramente ogni giorno affinché questo diventi realtà. I giocatori che hanno utilizzato i nostri titoli hanno creato la bellezza di 4 miliardi di connessioni con altri utenti. Attualmente circa 60 milioni di persone utilizzano i nostri giochi e interagiscono tra loro una media di 416 milioni di volte al giorno".
  • "I giochi dovrebbero essere gratuiti. I giochi gratuiti sono anche quelli più "sociali" perché accessibili a chiunque. Nel tempo abbiamo scoperto che sono anche quelli più remunerativi. Abbiamo creato un nuovo tipo di relazione con i nostri 'clienti', un nuovo tipo di economia in grado di accontentare tutti, nella quale il pagamento è un optional e l'obiettivo primario è dare all'utente la migliore esperienza possibile".

Belle parole, che ricordano tanto quelle scritte da Tom Cruise nella famosa "relazione programmatica" del film Jerry Maguire.

La lettera di Pincus è stata pubblicata successivamente alla rivoluzionaria decisione de parte di Zynga di registrarsi per un IPO (Initial Public Offering), un'offerta pubblica che metterà a disposizione del pubblico le azioni della compagnia, stimata attualmente intorno ai 20 miliardi di dollari.