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Dark Void

Come Icaro, ma senza ali.

Dark Void si propone ai giocatori con un gameplay non proprio originale ma certamente variegato. La lezione impartita da Epic Games con Gears of War è stata pienamente recepita, e anche in questo caso ci troveremo di fronte ad un più che collaudato sistema basato sulle coperture e micidiali scontri a fuoco. Stesso engine grafico e stessa modalità di sfruttamento della telecamera, con orde di nemici da far fuori e interi livelli da ripulire. Sotto questo aspetto, il titolo presenta una veste ormai canonica, ma per fortuna il decisivo cambio di rotta adottato dal team propone alcuni ingredienti davvero degni di interesse.

Tiriamo in ballo la prospettiva, e lo facciamo nel senso più letterale del termine. L'idea di fornire un jet-pack al protagonista trae infatti spunto dall'esigenza di esplorare la verticalità dei livelli in maniera inconsueta. Non si tratta solo di prendere il volo e di colpire i nemici da posizione favorevole (opzione chiaramente presente nel gameplay e tenuta in debita considerazione) ma anche di capovolgere le usuali tattiche di avanzamento tra i vari livelli.

Il design delle navicelle aliene è discretamente originale. In alcuni casi saremo chiamati a prenderne possesso in maniera parecchio brutale.

L'enorme torre aliena presente nella demo è un lampante esempio delle dinamiche esplorate da Airtight. Nei panni di Will ci troveremo a percorrerla seguendone la longitudine: ciò significa che le piattaforme nelle quali ci troveremmo a camminare normalmente serviranno invece da salvifica copertura agli attacchi avversari. Il passaggio di visuale ha ovviamente un che di straniante e, anche dopo aver abituato l'occhio procedendo nella torre, farà sempre un certo effetto poter afferrare i nemici per le caviglie e vederli sprofondare nell'abisso passando oltre la nostra testa. La sensazione del vuoto sotto di noi sarà altresì evidenziata dalla postura del nostro alter ego, impegnato a tenersi ben saldo alle piattaforme tra un salto e l'altro. Ciò serve ad infondere un senso di vertigine al giocatore, che si troverà a dover calcolare le giuste tempistiche nell'effetuare la scalata (le piattaforme infatti non sono fisse ma in movimento), preoccupandosi al contempo di tenere a bada i nemici.

Il jet-pack si rivela quindi elemento essenziale nello sfruttamento di tali dinamiche, ma Dark Void sceglie di sfidare il vuoto in maniera ancor più profonda. Ecco perché in determinate missioni avremo modo di sequestrare in volata le navicelle aliene e prenderne la guida estirpando a forza il legittimo proprietario. Se i tre propulsori alle nostre spalle ci garantiscono il volo per periodi comprensibilmente limitati (almeno all'inizio), i futuristici veicoli dei Watchers ci consentiranno di ingaggiare vere e proprie battaglie aeree senza esclusione di colpi. Particolare, benché non originalissimo, il design di tali mezzi.

I lavori su Dark Void procedono alacremente, ma la sostanza del gioco è tutta nelle parole spese sino ad ora. L'alternanza di fasi a scorrimento orizzontale, scalate impossibili e battaglie nel vuoto rimane un mix potenzialmente vincente, a patto però di riuscire a mantenere vivo l'interesse del giocatore sino alla fine dell'avventura. La speranza è che Airtight abbia preso le necessarie precauzioni in vista dell'uscita fissata entro il 2009. Due parole infine sul comparto tecnico, che pur non avendo alcuna attitudine all'eccellenza sembra quantomeno avere i muscoli necessari a gestire adeguatamente le differenti situazioni insite nel gameplay. Sarebbe comunque auspicabile una maggiore diversificazione in merito alle location, quasi tutte un po' inclini alla monotonia se non alla blanda rappresentazione di fredde strutture artificiali.

Dark Void sarà disponibile su PC, Xbox 360 e PS3 entro la fine del 2009.