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Dragon Age: Origins

L’era dei draghi sta per avere inizio. Anche su console.

Mentre la versione PC ha consentito di capire nel dettaglio le potenzialità narrative del prodotto, è stata la versione 360 a dare una migliore visione d'insieme per quanto riguarda il gameplay. Ancora una volta con una breve demo (incentrata su una singola battaglia contro un boss, un gigantesco orco) si è potuto capire il grande lavoro svolto da questi veri e propri geni, per adattare le numerose azioni eseguibili alla manciata di pulsanti presenti in un joypad.

Al contrario dell'edizione PC, dove in fondo allo schermo è presente un riquadro contenente tutte le mosse selezionabili, la versione per console è caratterizzata da un'interfaccia circolare che ricorda molto quella di Mass Effect (ma le differenze sono però evidenti anche a causa di una prevedibile ottimizzazione generale). Premendo il trigger destro è possibile attivare un menù radiale che mostra le azioni di base (cose come incantesimi, skill e oggetti) che, una volta selezionate, aprono un altro anello dov'è possibile fare scelte più specifiche (come ad esempio una determinata magia). L'apertura del menù mette automaticamente il gioco in pausa, ma in caso si voglia mantenere una buona fluidità d'azione durante i combattimenti è comunque possibile impostare incantesimi, skill o oggetti preferiti, abbinandoli ai pulsanti principali. I bumper sono invece legati esclusivamente al passaggio tra i vari membri del party.

Nonostante il nome del prodotto, i draghi per il momento scarseggiano.

Inizialmente il layout complessivo potrebbe sembrare un po' complesso, ma dopo pochi minuti, non appena avrete padroneggiato i comandi e avrete compreso il totale funzionamento dell'interfaccia, tutto vi sembrerà semplice e intuitivo, specie durante i combattimenti. Le fasi di scontro, tanto coinvolgenti quanto intense, sono inoltre impreziosite da effetti speciali appariscenti e del tutto adeguati alla realtà fantasy proposta.

Gli incantesimi elettrici e di ghiaccio sono realizzati in maniera molto tradizionale (con particelle che si diradano dopo l'impatto) ma vi sono anche effetti più complessi come quello della "Bomba Ambulante" [speriamo non sia mai tradotto veramente così in italiano NdEldacar], un attacco capace di infliggere danni elementali continui prima di causare una morte "esplosiva" (in tutti i sensi) al bersaglio designato. Anche i modelli poligonali dei personaggi non sembrano aver sofferto troppo del passaggio da PC a console e sebbene la telecamera sia un po' più lenta se controllata con lo stick analogico, le animazioni risultano davvero eccellenti.

Epico, profondo e affascinante: tre aggettivi che descrivono alla perfezione l'ultima fatica di BioWare. Lo sviluppo di Dragon Age: Origins sta procedendo a gonfie vele e le premesse per un capolavoro multipiattaforma sembrano esserci davvero tutte: meccaniche di combattimento intense e coinvolgenti, un party system promettente e una struttura narrativa aperta a così tante interpretazioni da lasciare senza fiato anche i videogiocatori più incalliti. Non si può certo dire che BioWare non se la sia presa comoda per curare ogni aspetto del gioco nei dettagli ma, come detto in precedenza, sembra ne sia valsa davvero la pena.