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Heavy Rain

Abbiamo toccato con mano l'attesissimo gioco di David Cage e vi diciamo com'è.

Conclusa questa porzione di gioco incentrata sulla ricerca d’indizi, si torna nuovamente a vestire i panni di Ethan durante una visita medica in cui si trova a dover rispondere a un test di test di rorschach, parlando anche della sua attuale condizione psicofisica. Questo frangente si rivela determinante per ciò accadrà poco dopo, poiché permette di scoprire i problemi di Ethan nati dopo la morte di suo figlio Jason: apparente schizofrenia, disturbi psicologici e amnesie temporanee durante le quali agisce senza alcuna consapevolezza, risvegliandosi poi a distanza di ore, privo di ricordi.

Ciò che segue è un'altra sezione molto tranquilla, incentrata su Shaun ed Ethan al parco, che si dimostra perfetta per testimoniare, ancora una volta, il buon utilizzo delle meccaniche di gioco. In questa situazione Ethan deve infatti cercare di tirare su il morale di suo figlio, e l’unico modo per farlo è coinvolgerlo con alcuni dei giochi presenti.

Tra questi vi è la giostra, che richiede la pressione combinata di R1 e L1 (che corrispondono alle mani del protagonista strette sulla giostra) abbinata alla pressione di X per correre, e l'altalena, dove per iniziare l’oscillazione è necessario tenere premuto X e quadrato (che anche in questo caso corrispondono alle due mani di Ethan) muovendo poi il SixAxis nella direzione richiesta per portare avanti il moto oscillatorio.

Le inquadrature sono quasi sempre azzeccate ma in caso contrario la semplice pressione di L1 può risolvere eventuali problemi.

Si tratta di una fase apparentemente inutile, ma che in realtà si dimostra determinante per fornire al giocatore ulteriori informazioni sull'ormai difficile rapporto tra Shaun ed Ethan e sui problemi psicofisici di quest'ultimo in seguito aalla morte di suo figlio.

Come detto poc’anzi, Ethan soffre infatti di gravi black out che lo portano a entrare in una temporanea condizione di trance, e proprio in seguito a uno di questi attacchi riprende piena coscienza di sé solo a notte fonda, risvegliandosi in mezzo alla strada e dunque lontano dal parco, trovandolo poi ovviamente vuoto al suo ritorno, senza che vi sia alcuna traccia di suo figlio.

Ha dunque inizio una fase davvero drammatica durante la quale Ethan, alla disperata ricerca di suo figlio (in una scena che, volutamente, ricalca quella incentrata sulla fuga di Jason all’inizio gioco), teme di dover rivivere l'orrore del passato. Tornato a casa in preda al panico, l’uomo trova però solo un piccolo origami, rendendosi conto di una possibilità tanto terribile quanto concreta: Shaun potrebbe essere stato rapito dal killer dell’origami.

Il nostro hands-on si è concluso con la prima sequenza incentrata su Madison Paige ambientata proprio nel suo appartamento. All’inizio sembra essere tutto molto tranquillo, forse troppo; la donna si sveglia, controlla l'ora e va in bagno a lavarsi la faccia, ma una volta uscita si rende conto che qualcosa non quadra.

Il gioco riesce a rendere in modo eccezionale attimi di quotidianità che solitamente nei videogiochi non vediamo rappresentati.

Comincia a vedere delle ombre e un attimo dopo trova il frigorifero aperto. Subito si accorge che i suoi timori hanno un reale fondamento e si trova costretta ad affrontare un gruppo di malviventi incappucciati, apparentemente intenzionati a farla fuori.

Questa fase di combattimento, ancor più intensa di quella dedicata a Shelby, si dimostra aperta a un discreto numero di variabili, riservando ai giocatori anche un finale del tutto inaspettato.

Al di là del fascino che caratterizza gran parte dell’esperienza, non si può però ignorare l'apparente impossibilità di fallimento che porta il gioco a procedere su binari prestabiliti. Allo stato attuale sembra infatti impossibile poter indirizzare la storia in maniera davvero significativa, andandone così a modellare l'esito. Ad ogni modo si tratta pur sempre di una versione incompleta del prodotto e di conseguenza dovremo attendere ancora un po' prima di scoprire se, con il passare delle ore, la libertà decisionale nelle mani dei giocatori sarà estesa ulteriormente.

Heavy Rain proporrà dunque un’esperienza ludica senza precedenti e unica nel suo genere, in grado di coinvolgere, appassionare e stupire molto più di quanto si possa immaginare, ma proprio alla luce di questa sua particolarissima natura è ancora presto per dire se si rivelerà adatto “al grande pubblico”. Successo o fallimento? Restate su Eurogamer.it per scoprirlo.