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Costruiamo il PC ideale per Battlefield 3

Il Digital Foundry ci guida all'acquisto.

OK, FACCIO L'UPGRADE…

Il bello (e il brutto) di possedere un PC è che l'architettura aperta permette, fatti salvi i cambi di standard dei socket e dei chipset per le CPU e la RAM, di guadagnare in prestazioni senza la necessità di rifare la macchina da zero. Gli standard PCI-Express e SATA per schede video e hard disk dovrebbero rimanere gli stessi almeno per un altro paio d'anni e quindi, se volete risparmiare e avere un beneficio di prestazioni, questo è sicuramente il momento giusto per un upgrade di processore e/o di scheda video.

La base per il salto generazionale è sempre rappresentata dall'architettura della CPU e da quanto la vostra motherboard sia in grado di accettare un nuovo processore. Generalmente le CPU di Intel sono le migliori in termini di prestazioni ma i frequenti cambi di socket e chipset rendono difficili operazioni di aggiornamento. La piattaforma di AMD è invece più stabile, e anche se le prestazioni non sono allineate a quelle della concorrenza sono compensate da un prezzo di mercato più aggressivo.

Attualmente il socket 1155 per le CPU Sandy Bridge dovrebbe offrire ottime prestazioni a prezzi contenuti ma meno garanzie per un prossimo upgrade, che invece pare essere nelle corde dell'Intel X79 in previsione delle prossime CPU exa e octocore.

AMD invece usa il socket AM3 e la compatibilità verso il basso dovrebbe essere garantita anche se l'arrivo delle nuove CPU a otto core di AMD dovrebbe usare una nuova interfaccia AM3+. Voci non ufficiali dicono che il nuovo chip "Bulldozer" dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) girare anche su un range molto ampio di motherboard su standard AM3.

Con una scheda madre Sandy Bridge con socket 1155 le prestazioni nel presente e nell'immediato futuro sono assicurate, ma per stare tranquilli anche sul lungo periodo meglio scegliere una motherboard AMD AM3+ (sinistra) o Intel X79 board (destra).

Chipset e socket a parte, non abbiamo motivi specifici per raccomandare un produttore rispetto all'altro, anche se Asus e Gigabyte sono sicuramente al vertice del mercato per il mix azzeccato tra feature e prezzo. Per l'obiettivo di far girare come si deve Battlefield 3 non teniamo in conto l'overcloccabilità dei singoli modelli, visto che preferiamo concentrarci sulle prestazioni di serie.

… ANZI NO, MI FACCIO TUTTO NUOVO!

Se non siete sufficientemente ferrati in materia per considerarvi degli smanettoni come si deve o se la vostra macchina è semplicemente troppo lontana dagli standard per garantire un aggiornamento con un rapporto favorevole costo/prestazioni, allora un cambio radicale di piattaforma è sicuramente consigliabile. Dando per scontata la vendita della vostra vecchia piattaforma che vi faccia rientrare in parte dell'investimento, sicuramente l'acquisto di un PC completo su architettura Sandy Bridge è sicuramente una scelta azzeccata.

Una buona base di partenza è rappresentata, dai sistemi quad-core i5 con quattro/sei GB di RAM, che spesso vengono già venduti con un monitor a cifre piuttosto accessibili, nell'ordine dei 600-700 Euro. All'equazione manca molto spesso una scheda video performante, ma tenendo conto del fatto che si tratta di sistemi completi dotati di garanzia e ready to go, la spesa leggermente superiore rispetto a un assemblaggio casalingo è ampiamente compensata.

Molti produttori permettono anche di costruirsi un PC sulle base delle proprie esigenze lavorative (e di gioco, come nel nostro caso), partendo da basi di vario genere e utilizzando tutti gli elementi che abbiamo descritto in quest'articolo. Anche in questa situazione una soluzione con un i5 quad core accoppiato a una Radeon HD 6870, 6 GB di RAM e Windows 7, si attesta sullo stesso genere di cifre discusse poco sopra e garantisce prestazioni di tutto rispetto con il gioco DICE.

Prima di chiudere, una considerazione sulla possibile longevità di una piattaforma di gioco aggiornata o acquistata nuova di zecca oggi è quanto mai opportuna. In generale è l'evoluzione tecnologica ultraveloce delle schede video e dei processori a dettare la qualità del gameplay e quindi la frequenza con cui si evidenzia la necessità di un aggiornamento.

Battlefield 3 è stato pensato per girare su PC ed essere portato su console, mentre per Rage è accaduto il contrario. Nei prossimi due anni DICE potrebbe non essere la sola a mantenere questo genere di approccio.

La configurazione indeale per un upgrade di qualità che vi abbiamo indicato senza spendere una follia (un quad-core con 4/6 GB e una NVIDIA GTX560ti o Radeon HD 6870) garantisce un livello prestazionale tranquillamente in grado di coprire i prossimi due anni di uscite. Tranne qualche improbabile eccezione, le richieste hardware del prossimo biennio saranno tarate sulle capacità prestazionali di Xbox 360 e PlayStation 3, per quanto spinte al massimo delle loro capacità.

Tuttavia difficilmente chi riuscirà oggi ad effettuare questo genere di aggiornamento potrà pensare di prolungare di molto gli anni di servizio della propria macchina da gioco, fino a coprire buona parte del periodo della generazione successiva di console.

La capacità di un PC odierno completamente nuovo di sopportare il salto prestazionale tra questa generazione e la prossima è invece molto probabile. È lecito immaginare che nelle prime fasi di vita di un'ipotetica PS4, Xbox720 o Wii U, le macchine di fascia alta come gli I7 con molta RAM e schede video estremamente performanti, possano garantire prestazioni allineate o addirittura superiori nell'immediato.

Quanto potrà durare questa "copertura" è difficile dirlo: molto dipenderà dagli obiettivi prestazionali che gli ingegneri di Microsoft e Sony si vorranno dare e dalla portata del salto architetturale tra questa generazione e la successiva. Le voci non confermate di questi ultimi mesi suggerirebbero un approccio molto conservativo di entrambe le aziende, che punterebbe a un brutale aumento della potenza di calcolo ma mantenendo gli stessi tool e le filosofie di sviluppo. Una scelta che metterebbe quasi da subito tutti gli sviluppatori (interni e terze parti) di spingere l'hardware a disposizione al quasi al massimo delle sue capacità.

Un cambio radicale invece finirebbe quasi inevitabilmente per obbligare a una ricostruzione del know-how relativo all'hardware a disposizione, allontanando lo sfruttamento delle reali potenzialità delle console e garantendo così agli odierni PC un prepensionamento diluito nel tempo. Per sapere quale delle due strade verrà imboccata, non ci resta che vedere chi scoprirà per primo le proprie carte…