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ASUS ZenFone 6 - Review

Qualcuno ha detto Phablet?

Dopo il successo dei suoi tablet negli anni precedenti, ASUS ha deciso di entrare anche nel mercato degli smartphone presentando la linea di prodotti ZenFone composta da tre elementi: ZenFone 4, ZenFone 5 e ZenFone 6 e noi abbiamo provato quest'ultimo. Le prime impressioni che abbiamo avuto togliendo lo ZenFone 6 dalla sua confezione sono riassumibili in una sola parola: Phablet. Questa parola è sulla bocca degli addetti ai lavori già dai primi anni '90, quando l'azienda EO Inc., rilevata in seguito da AT&T, propose con scarso successo i suoi Personal Communicator 440 e 880.

Con il successo commerciale dei primi modelli di Samsung Galaxy Note tra il 2011 e il 2012 che il termine in questione assume grande rilevanza e getta le basi per una sua generica definizione: intuitivamente, si può comprendere che sia il risultato dell'unione tra phone e tablet e si usa generalmente per identificate un dispositivo che unisce le funzionalità di entrambi e che diagonalmente non misura più di 7".

Sebbene lo smartphone targato ASUS rispetti quest'ultima condizione, rimane comunque un prodotto dalle dimensioni e dal peso notevoli: quasi 167 millimetri di lunghezza, poco più di 84 mm di larghezza per circa 200 grammi possono rendere questo telefono inizialmente un po' scomodo da utilizzare per chi ha le mani piccole, soprattutto per inviare messaggi o per chattare su Facebook. Il look è molto semplice e pulito, con il logo dell'azienda taiwanese impresso sul retro e di fronte, appena al di sotto dell'altoparlante, e un bordo con motivo metallico a cerchi concentrici tipico di ASUS appena al di sotto dei tre pulsanti tattili.

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Il video di lancio dell'ASUS Zenfone6.

In generale, la qualità costruttiva restituisce una sensazione di grande solidità: tra i materiali selezionati per la realizzazione di questo smartphone, non si può non citare il Gorilla Glass 3 che ricopre la parte anteriore. Si tratta di un vetro speciale riciclabile prodotto dall'azienda americana Corning, molto resistente ad urti e graffi grazie ad un particolare processo produttivo che parte dalla fusione e realizzazione, completamente automatizzate, di una lastra ultrasottile priva di imperfezioni, sottoposta poi ad un processo di scambio ionico a livello molecolare che non solo rende più resistente il materiale ma gli permette di assorbire meglio le sollecitazioni esterne.

Una volta acceso, il display appare nitido e gli angoli di visuale sono sempre ottimi grazie alla tecnologia "In-Plane Switching" (IPS), presente su diversi dispositivi concorrenti al top di gamma. La risoluzione, tuttavia, non è delle migliori: stiamo parlando di una 720p, decisamente troppo poco a nostro modo di vedere; considerando le dimensioni del display e il numero di pixel (1280x720), la loro densità si attesta intorno ai 244ppi, un risultato tutto sommato accettabile per garantire una buona limpidezza delle immagini. Il vero cuore pulsante dello ZenFone 6 è rappresentato dal processore Intel Atom Z2580 a 2 GHz, accompagnato da 2 GB di RAM.

Sebbene l'Atom in questione non sia tra i più performanti in commercio, trattandosi solamente di un dual-core, le prestazioni in generale non sembrano averne risentito particolarmente, merito anche della generosa quantità di RAM a disposizione; il risultato ottenuto dalla sinergia dei due componenti è un phablet reattivo e veloce, che dà il meglio durante la navigazione in rete. Il test con i videogiochi ci ha lasciato discretamente soddisfatti, non di più: siamo partiti da un classico, Angry Birds versione Star Wars, passando per Dead Trigger 2 e continuando con Asphalt 8, decisamente più esoso in termini di risorse.

Uno sguardo alla schermata del nuovo Zenfone6.

Abbiamo riscontrato in un paio di occasioni sporadici fenomeni di lag nei comandi o di blocco delle immagini per un istante o due, ma nella media l'esperienza videoludica è risultata essere sufficientemente fluida e senza intoppi. L'unica particolarità che abbiamo notato e alla quale sarebbe bene prestare particolare attenzione riguarda le temperature durante l'utilizzo intensivo del telefono, eccessivamente soggetto al surriscaldamento.

Parlando di connettività, lo ZenFone 6 possiede lo standard WiFi 802.11 b/g/n e il Bluetooth 4.0; inoltre, ci troviamo di fronte ad un dispositivo dual-sim, caratteristica che può comunque tornare utile in caso di utilizzo personale-lavoro. L'unico neo in questo comparto riguarda l'assenza del 4G LTE, per cui bisognerà ancora fare affidamento al 3G o al WiFi per accedere ad Internet.

La fotocamera installata sul dispositivo merita qualche riga a parte: si tratta di una fotocamera a 13 megapixel con un'apertura f/2.0, che sfrutta l'esclusiva tecnologia PixelMaster, sviluppata da ASUS, la quale combina software, hardware e ottica. Abbiamo apprezzato due caratteristiche in particolare, oltre alla sempre ben accetta stabilizzazione dell'immagine, vale a dire la modalità Luce Bassa e il Time Rewind.

Nel primo caso, la funzione è disponibile sia per le fotografie, sia per i video, e permette di ottenere dei buoni risultati anche in situazioni di scarsità di luce: sostanzialmente si basa sulla relazione tra aggiustamenti delle dimensioni dei pixel e algoritmi per l'elaborazione delle immagini, che in teoria dovrebbero permettere un incremento della sensibilità alla luce fino al 400% e un aumento del contrato del 200% circa. Il Time Rewind, invece, consente di scattare trentun fotografie in circa tre secondi, permettendo di scorrere in seguito tra gli scatti ottenuti e selezionare quello preferito. Un'ulteriore funzionalità interessante offerta dallo ZenFone 6 è ispirata e dedicata a un fenomeno che da ormai un paio d'anni spopola tra i possessori di smartphone e tablet: i selfie.

Sebbene la fotocamera frontale a 2 megapixel sia di qualità sufficientemente buona per effettuare videochiamate a 720p e scattare rapidamente fotografie senza badare troppo al risultato finale, PixelMaster offre la possibilità di utilizzare al meglio la fotocamera posizionata sul retro senza lasciare nessun soggetto fuori inquadratura: una volta impostato il numero di persone con cui vogliamo scattare il selfie, parte un conto alla rovescia acustico nel momento in cui tutte sono inquadrate e scatta tre fotografie tra le quali poi poter scegliere, facendoci risparmiare tempo e imbarazzanti pose.

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ASUS ci dimostra come scattare le foto con il suo PixelMaster.

La durata della batteria è stata eccellente: il telefono di ASUS monta un'enorme unità da 3300mAh che ha garantito molte ore di utilizzo prima di doverlo ricaricare. Utilizzandolo saltuariamente per chattare su Facebook, scrivere qualche messaggio e scattare delle fotografie, abbiamo potuto tenerlo acceso per quasi tre giorni. Video, giochi e telefonate hanno abbassato, com'era prevedibile, il tempo di durata della carica, ma non così tanto come ci si sarebbe potuti aspettare. Purtroppo non è possibile rimuovere la batteria per sostituirla con una di scorta, nel caso in cui non sia possibile ricaricarla, anche se la modalità di risparmio energetico aggiunge ulteriore spazio di manovra nel caso in cui ve ne sia bisogno.

La qualità delle chiamate e dell'audio in generale è nella media: la voce dell'interlocutore rimane sempre chiara e distinta, caratteristiche che permettono di far ottenere la sufficienza e niente di più. Con gli auricolari "in-ear" in dotazione si è sufficientemente isolati dai rumori esterni per sentire bene la conversazione e la qualità audio degli album musicali ascoltati tramite Spotify.

Il sistema operativo installato è l'Android 4.3 JellyBean, sebbene sia stato promesso dalla stessa ASUS l'upgrade al 4.4 KitKat; inoltre, è presente un'interfaccia utente, la ZenUI, che va ad aggiungere un tocco di customizzazione aggiuntivo, mantenendo un'ottima fluidità di navigazione e mai di confusione o difficoltà nel trovare le app installate. La possibilità di ridurre le dimensioni dello schermo in modo tale da rendere più facile l'utilizzo con una sola mano ci ha piacevolmente sorpresi e a nostro avviso è una funzionalità che potrebbe tornare decisamente più utile di quanto possa sembrare inizialmente.

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Una carrellata sulle funzioni dell'interfaccia utente dello Zenfone6, la ZenUI.

In definitiva, ASUS entra nel mercato degli smartphone (o meglio, dei phablet) con un buon dispositivo. Lo ZenFone 6 è sicuramente un telefono dalle dimensioni più che generose: i materiali sembrano piuttosto resistenti e la punta di diamante è sicuramente rappresentata dal Gorilla Glass 3 che ricopre il display.

Risoluzione dello schermo, processore e RAM, seppure non al top della gamma, hanno fatto registrare risultati in generale soddisfacenti in tutti gli scenari, ben supportati da una batteria che ha resistito per molte ore di utilizzo, sia normale, sia intensivo. Il prezzo dello ZenFone 6 di ASUS si attesta intorno ai 300€ su Amazon, una cifra sicuramente interessante per presentarsi al pubblico con un prodotto che ha dimostrato tutte le sue buone qualità.

8 / 10

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A proposito dell'autore

Riccardo Piano

Contributor

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