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Ghostbusters: Il Videogioco

Atari, il cinema e uno shooter senza pistole.

Nonostante la rigorosissima fedeltà all'originale, gli sviluppatori si sono permessi qualche concessione per quanto concerne l'arsenale di armi disponibili, con bizzarri fucili a pompa e addirittura armi caricate allo slime inserite al fine di rendere più varia ed eterogena l'azione. Non preoccupatevi però: il fucile protonico rimarrà una confortante consuetudine, ed i fantasmi in generale non potranno essere distrutti a colpi di (strambe) armi da fuoco ma semplicemente accalappiati e catturati.

Per riuscire a fare ciò dovrete prima di tutto colpire gli ectoplasmi con il raggio, azionabile tramite il grilletto destro e direzionabile con lo stick analogico. Una volta lockato il vostro bersaglio (cosa gestibile con assoluta tranquillità anche grazie ai potenziamenti sbloccabili lungo il corso dell'avventura...) dovrete "stancare" la fantasmatica presenza sbattendola di qua e di là tramite la pressione del grilletto sinistro. Un'operazione che si rivelerà tremendamente godibile in virtù dell'ottima fisica del motore proprietario del gioco, capace di assicurare un'interazione ambientale godibile e casinara come poche.

Aspettatevi diavolerie ed invenzioni di ogni sorta, per situazioni ludicamente croccanti.

Sfiancata la resistenza del vostro incorporeo nemico con il tasto X lancerete la mitica trappola (se non sapete di che si parla peggio per voi, ve lo dico col cuore!), e sarà allora vostro compito far transitare il fantasma sopra al cono di luce proveniente dalla trappola stessa per poi imprigionarlo definitivamente con gli analogici. Le meccaniche ricorderanno ludicamente quanto visto nei giochi di pesca, e catturare un fantasma sarà entusiasmante almeno quanto portare in barca un titanico black bass (e solo i veri aficionados di Sega Bass Fishing come il sottoscritto potranno davvero comprendere la dirompente portata di quest'affermazione). Ineccepibili i controlli, con un appagante senso di confusionaria lotta ben trasmesso anche dagli effetti visivi e sonori sempre puntuali.

Da non trascurare anche il PKE Meter, altro elemento a dir poco imprescindibile fra i tool degli eroi della nostra infanzia. Attivandolo non solo riuscirete ad effettuare scansioni alla ricerca di energia ectoplasmatica, ma avrete anche modo di identificare le caratteristiche peculiari dei vostri avversari per poi leggerle comodamente in seguito. Una feature quest'ultima tutto sommato accessoria a livello di gameplay, ma comunque graditissima nell'ottica di un'atmosfera realmente a 360° (grazie come già detto anche all'apporto in questo senso di Mr. Aykroyd, a quanto pare dotato di una fantasia assolutamente non comune).

La caratterizzazione dei personaggi è fortunatamente impeccabile, per la gioia di noi fan.

Menzione particolare per le creature spiritiche incontrate nella libreria, composte da decine e decine di volumi ed animate in maniera davvero impressionante, e per le spettrali e corpulente valchirie che imperverseranno all'esterno dell'opera house, anche se l'ovvia ed assoluta star dello show sarà l'iconico Mr Stay Puft, fantasma gigante composto di marshmallows pronto a mettere a ferro e fuoco la Grande Mela. Mr. Stay Puft sarà protagonista di una missione a dir poco clamorosa, ambientata in una Times Square riprodotta alla grande tra macchine devastate e tracce di marshmallow sparse qua e là. Improvvisamente la colossale mascotte farà la sua comparsa tra i grattacieli, sovrastando la skyline con la sua titanica presenza zuccherosa. Il senso di meraviglia sarà enorme, e l'azione ricorderà vagamente quanto visto nel prologo di God of War II (anche se in versione assai meno incazzata e mooolto più gommosa!), siete avvisati.

Il gargantuesco figlio illegittimo dell'omino Michelin non si arrenderà ovviamente con qualche colpo di fucile protonico, e dopo alcuni passaggi attraverso gli edifici newyorkesi, con tanto di enorme occhio che vi scruterà tra il minaccioso ed l'incuriosito attraverso le finestre, vi ritroverete costretti ad un'epocale resa dei conti sulla vetta di un grattacielo. Roba da far morire d'invidia King Kong, credetemi.