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Gibbets 2 - review

Un gioco che vi toglierà il fiato...

Alzi la mano chi non conosce il leggendario giochino dell'impiccato. Andiamo, quel passatempo che tutti voi almeno una volta nella vita avrete provato tra i banchi di scuola, dove bisognava indovinare la parola segreta sparando lettere a caso prima che il simpatico omino restasse definitivamente appeso per il collo.

Bene, se fare spelling alla cieca non è mai stata la vostra più aulica aspirazione ma siete comunque vittime del fascino intramontabile del patibolo, l'ultima fatica dei ragazzi di Herocraft potrebbe fare al caso vostro.

Direttamente dalla gelida Russia, lo sviluppatore/publisher mobile ha rilasciato Gibbets 2, eccentrico titolo per dispositivi iOS seguito dell'omonima IP già apparsa eoni addietro, riscuotendo un notevole successo nell'elegante formato flash.

Gibbets 2 è un puzzle game a matrice fisica, un ibrido malsano e fuori di testa tra Cut the Rope e Angry Birds. Ogni livello presenta al giocatore un numero variabile di poveri cristi appesi senza alcun motivo per il collo, intenti a boccheggiare gli ultimi preziosi atomi di ossigeno prima di salutare definitivamente questa terra di lacrime.

Liberando più disgraziati con una sola freccia faremo lievitare il moltiplicatore di punti.

Ma è proprio qui che arriviamo noi, armati del nostro fido arco, di qualche freccia e della nostra sana dose di infallibili riflessi. Cosa dovremo fare? Semplicissimo, usando le dita dovremo scoccare frecce con una precisione chirurgica, cercando di "tagliare" la corda del boia senza ferire o uccidere il poverino che ci si trova appeso controvoglia.

Entrare in perfetta sintonia coi nostri strumenti di salvezza richiede un po' di pratica, specie nelle situazioni più delicate quando saremo costretti a scoccare più dardi in rapidissima successione.

"Entrare in perfetta sintonia coi nostri strumenti di salvezza richiede un po' di pratica"

L'arco, per nostra fortuna, può essere teso effettuando uno swipe da qualsiasi posizione dello schermo indipendentemente dalla sua posizione corrente. Le frecce lanciate, inoltre, lasciano un'indicazione della traiettoria adottata, permettendo così di riallineare o aggiustare il tiro successivo.

Le frecce chiaramente non sono infinite, e non è nemmeno il caso di sprecarle sforacchiando i nostri sventurati amici, pronti più che mai a rivolgere nei nostri riguardi dei complimenti non troppo lusinghieri. Considerando che la barra sopra le loro teste tende ad esaurirsi rapidamente al passare del tempo, farla scendere ancor più velocemente trasformandoli in sanguinolenti colabrodo non rappresenterebbe proprio la strategia migliore.

Dinamite, alberi, pile di scatoloni e… mucche ! Ci mancava proprio un ostacolo brucante!

Inutile sottolinearlo, le nostre amate saette obbediscono alla normale fisica gravitazionale. Riuscire nel centro perfetto, pertanto, dipenderà esclusivamente dalle capacità del novello Robin Hood, che dovrà scegliere oculatamente la giusta angolazione e potenza.

"Più si progredisce nella campagna, più i livelli diventano difficili e soprattutto creativi"

Più si progredisce nella campagna, più i livelli diventano difficili e soprattutto creativi. Il numero di "ostaggi", tanto per iniziare, aumenta impietosamente, e considerando che il tempo di vita residuo per ciascuno è grossomodo lo stesso, salvare gli ultimi disgraziati è davvero questione di istanti.

Non bastasse la frenesia, a rendere il tutto più complicato ci pensa un level design al limite del folle: preparatevi a sventurati nascosti dietro a muri, coperti da mulini a vento o alberi, circondati da esplosivi o, perché no, mucche!

Alcuni di questi potranno essere salvati esclusivamente ricorrendo all'ausilio di balloon speciali, che qualora colpiti da una nostra freccia ne scoccheranno una seconda nella direzione indicata.

Nei livelli più avanzati ci troveremo di fronte a diavolerie persino peggiori, dai marchingegni rotanti che quando colpiti scagliano contemporaneamente quattro frecce, agli immancabili portali grazie ai quali teletrasportare il nostro arco in una posizione più comoda.

Al termine di ciascuno scenario verremo valutati con un punteggio determinato sia dalla velocità dell'esecuzione, sia dal numero di frecce rimaste nella nostra faretra. Chiunque si ritenga un arciere provetto e pensi di avere molti più dardi di quelli strettamente necessari potrà usarli per colpire i vari bonus di punteggio o, allo stesso modo, cercare un approccio alle combo più spettacolari salvando più aspiranti impiccati con un solo tiro.

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Sul fronte tecnico, seppur coloratissimo e volutamente esilarante, il look di Gibbets 2 è un po' troppo semplicistico. Le animazioni sono fluide e ben realizzate, così come la fisica del ragdoll e delle frecce. Fondali e modelli rimangono tuttavia inalterati per l'intera durata del gioco, risultando troppo anonimi.

"Va bene l'impatto comico, ma un minimo di lavoro in più non avrebbe certo dato fastidio"

Va bene l'impatto comico, ma un minimo di lavoro in più non avrebbe certo dato fastidio. Si conferma sufficiente anche il comparto sonoro, fatto di musiche di sottofondo piacevoli modellate sul ritmo di gioco e di esilaranti urla dei bersagli umani più sfortunati.

Insomma, se siete alla ricerca di qualcosa che possa farvi sopravvivere a terribili cene coi parenti o vi permetta di non cadere vittime della noia nella sala d'attesa del vostro medico di base, Gibbets 2 potrebbe rappresentare davvero la chiave per i vostri problemi.

Con i suoi 50 livelli dalla rigiocabilità complessivamente ragionevole, una curva di difficoltà ben bilanciata e, immancabile, una classifica online con i punteggi migliori per ciascun livello, il titolo Herocraft rappresenta una piacevole soluzione all'eventuale monotonia.

Gibbets 2 non rappresenta né vuole rappresentare nulla di drammaticamente impegnativo, profondo o graficamente sopra le righe. Ma di tanto in tanto, un diversivo più leggero non guasta.

6 / 10

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Alberto Destro

Contributor

Eterno Peter Pan intrappolato nel corpo di un trentenne, ha barattato la propria ombra per tastiera e controller. Il tutto per la gioia dell'adorata moglie, che si chiede cos'ha fatto per meritarsi un tale nerd.
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