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Homefront

Hands-on e intervista da Londra sul multiplayer.

A ogni morte sarà possibile cambiare la propria classe e anche la fazione, ed è una scelta che ci si trova a ponderare alquanto spesso, dato che il gioco è sembrato particolarmente punitivo. Bastano infatti due pallottole bene assestate per portarci al punto di respawn, e in ciò non aiuta né la capacità di rigenerazione della salute (un po' lenta ad attivarsi), né la mancanza di qualsiasi abilità di cura (nostra o dei compagni), né infine che con 32 persone in circolazione e il friendly fire attivato, di pallottole vaganti ce n'è sempre in abbondanza.

Un'altra cosa sulla quale va ancora fatto del tuning sono i veicoli. Al momento della nostra prova ce n'erano cinque: questi erano la jeep M1114 – 300, il carro armato T-99 1000, l'elicottero Z-10 – 1400 e due misteriosi LAV e AH-700 tutti da scoprire. Avendo abbastanza punti a disposizione, una volta morti si potrà decidere di acquistarli direttamente al momento del respawn, ma va detto che bastano due o tre colpi di lanciarazzi per distruggerli.

Considerati i Battlepoint necessari ad acquistare i primi e i secondi, appare chiaro che al momento i veicoli non paiono un investimento oculato, e la speranza è che vengano resi più resistenti in futuro (o che sia meno agevole comprare le armi necessarie a distruggerli). Al momento l'unica possibilità per tenerli operativi è che i propri compagni si adoperino per eliminare ogni possibile minaccia, inclusi quelli che vi saliranno a bordo o che vi correranno dietro sfruttandone la copertura.

L'INTERVISTA

Una volta concluso l'hands-on, è giunto il momento di salire di un paio di piani all'interno del Centre Point in quel di New Oxford Street, per fare qualche domanda a Jeremy Greiner. È stato quindi con una splendida vista di Londra alle sue spalle che gli ho posto le domande che potete trovare qui di seguito...

Eurogamer Durante la dimostrazione avete affermato di volere diventare i numeri uno negli shooter multiplayer. Cosa vi fa pensare di poterci riuscire e, di conseguenza, cos'ha da offrire Homefront che gli altri non hanno?
Jeremy Greiner

Per prima cosa avremo server dedicati da 32 persone. Ciò permetterà un maggiore equilibrio negli scontri senza offrire i soliti vantaggi a chi ospita la partita, e garantirà la minore latenza possibile. Questo sia per console che per PC.

Aggiungerei poi il sistema dei Battlepoint: ogni volta che facciamo una riunione di brainstorming, mettiamo sul tavolo nuove idee. Alcune di esse poi funzionano, altre no, ma raramente una di queste supera di gran lunga le aspettative iniziali. Questo è invece ciò che è accaduto col Battlepoint System, a nostro avviso il migliore in circolazione.

Non è solo una questione di ottenere una striscia di uccisioni. Al contrario, qualsiasi azione viene rilevata: difendere una base, vendicare un compagno caduto, far saltare in aria un veicolo, sono solo alcuni degli esempi che potrei farti in questo momento.

Inoltre questo sistema comporta sempre il dubbio se spendere tutto e subito o risparmiare i punti per dopo: insomma, meglio un lanciarazzi adesso o un Apache dopo?

Unendo le meccaniche di controllo del territorio con quelle del Battlepoint System, creiamo una struttura di gioco circolare dove conquistando una base si ottengono i punti necessari ad acquistare i bonus che servono per assaltare quella successiva, e così via.

Eurogamer Interessante anche il fatto che ci saranno server dedicati per console...
Jeremy Greiner

Già, questi non saranno solo per PC ma anche per Xbox 360 e PlayStation 3. Ne metteremo vari sparsi per il mondo, cosicché un europeo non sia costretto a connettersi a un server americano. In questo modo offriremo le migliori prestazioni online abbassando la latenza.

Eurogamer Quali sono i titoli attualmente presenti sul mercato che considerate vostri concorrenti?
Jeremy Greiner

Direi i Call of Duty e Battlefield Bad Company 2. In generale, comunque, tutti quegli FPS con un multiplayer dove si possano pilotare veicoli. Un gioco completo come il nostro, però, non lo avrà nessuno.