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Licantropus (Werewolf by Night), la recensione

Marvel Studios scava nel passato della Casa delle Idee in uno speciale Halloween da brividi

Il successo planetario del progetto MCU a cura dei Marvel Studios ha avuto l'innegabile merito di aver portato all'attenzione delle platee di tutto il mondo storie e personaggi che, altrimenti, sarebbero rimasti per lo più sconosciuti al grande pubblico.

Basti pensare all'ammirevole lavoro svolto da James Gunn con i suoi Guardiani della Galassia o alla recente trasposizione degli Eternals da parte della regista premio Oscar Chloé Zhao; oppure, ancora, alle serie TV dedicate ai vigilanti urbani come Luke Cage, Jessica Jones o Moon Knight.

Lo stesso Iron Man, con la sua scintillante armatura, prima dell'irresistibile interpretazione di Robert Downey Jr. non godeva certo della stessa fama di cui può fregiarsi oggi, dopo quasi 15 anni di film, team up, cross-over e spin-off di varia natura che hanno infranto record dopo record, stabilendosi ai primi posti delle classifiche della storia in termini di incassi al botteghino.

Eppure, c'è ancora un lato della copiosa produzione della Casa delle Idee che non è stato esplorato nell'ambito del Marvel Cinematic Universe, una dimensione oscura popolata da creature terrificanti e mostri assetati di sangue che si aggirano nella notte in cerca della prossima preda.

Licantropus (Warewolf by Night) è una 'Presentazione Speciale' dei Marvel Studios per celebrare Halloween ma è anche l'introduzione di un lato ancora inesplorato dei fumetti della Casa delle Idee.

E quale migliore occasione dell'ormai imminente periodo di Halloween per aprire qualche scrigno polveroso e tirare fuori un altro personaggio classico dalle pagine dei fumetti Marvel, uno partorito dalla penna del leggendario fumettista Gerry Conway, già creatore dell'anti-eroe The Punisher e autore della famosa e tristissima scena della morte di Gwen Stacy nella collana The Amazing Spider-Man?

Licantropus è il protagonista dell'omonima 'Presentazione Speciale' che Marvel Studios sta per lanciare in esclusiva sulla piattaforma di streaming Disney+. Diretto dal celeberrimo compositore Micheal Giacchino, al suo debutto assoluto in cabina di regia, Licantropus è un film per la TV che, con i suoi circa 50 minuti di durata, cammina sulla linea sottile che separa i cortometraggi dai mediometraggi e tenta di condensare in una durata piuttosto ristretta un nuovo concetto di 'eroe Marvel', un nuovo archetipo di protagonista che, a detta dello stesso Kevin Feige, diventerà piuttosto importante nello sviluppo della prossima fase dell'MCU.

A differenza degli Avengers e dei paladini della giustizia senza macchia e senza paura che abbiamo conosciuto finora, infatti, Licantropus non indossa una corazza, non ha armi avveniristiche, non è un difensore dei deboli. Jack Russell è un abile cacciatore di mostri con centinaia di uccisioni confermate che porta sulle spalle il fardello di una maledizione ancestrale che, durante le notti di luna piena, lo costringe a trasformarsi in un famelico lupo mannaro.

L'incipit di questa breve storia è alquanto semplice: Ulysses Bloodstone (personaggio apparso ormai più di quarant'anni fa nella collana Marvel Presents), patriarca di un'illustre dinastia di Cacciatori che da secoli si occupa di tenere il mondo al sicuro dalle amenità che strisciano nelle ombre, è appena passato a miglior vita. La sua arma, una pietra magica dagli incredibili poteri mistici, dev’essere tramandata a un nuovo leader che possa guidare i Cacciatori nel prossimo futuro assicurando.

Gael García Bernal è Jack Russell, un prolifico cacciatore di mostri che nasconde un oscuro segreto.

Per farlo, la vedova Verusa (Harriet Sansom Harris) raduna i più prolifici assassini di mostri, tra cui lo stesso Russell e la rinnegata figlia di Ulysses, Elsa (Laura Donnelly), presso la tenuta Bloodstone in modo da indire una caccia mortale nel suo labirintico giardino il cui vincitore assumerà le redini della millenaria Crociata contro i mostri dell'universo Marvel.

Il ruolo del protagonista è affidato al pluri-premiato attore messicano Gael García Bernal, talentuoso interprete che può vantare un curriculum costellato da importanti collaborazioni con alcuni dei più rinomati cineasti del cinema contemporaneo come Alejandro González Iñárritu, Pedro Almodóvar, Alfonso Cuarón, M.Night Shyamalan e Pablo Larraín. Qui fornisce una performance piuttosto convincente, una riuscita miscela tra dramma e commedia nera, che richiama da vicino i classici dell'horror distribuiti a cavallo tra gli anni '30 e '40.

L'intero progetto, in effetti, può essere considerato come un continuo e delizioso omaggio a quel modo di fare cinema che lentamente è andato perduto nel corso del tempo ma che rimane vivo e vibrante nel cuore degli appassionati del genere. A partire dall'impostazione tecnica delle riprese fino all'interpretazione volutamente sopra le righe dei vari attori coinvolti, passando per le musiche e gli effetti visivi, Licantropus (Warewolf by Night) sembra provenire direttamente dalle sale cinematografiche di settant'anni fa.

La modernità dell'opera di Giacchino viene tradita, forse, solo da alcune trovate registiche che non avrebbero avuto modo di esistere un prodotto di quell'epoca storica come movimenti di camera repentini per seguire la dinamica dell'azione o riprese aeree piuttosto articolate tipiche della Hollywood dei giorni nostri.

Laura Donnelly interpreta Elsa Bloodstone, erede rinnegata della più celebre dinastia di Cacciatori al mondo.

Per il resto, la nuova 'Special Presentation' dei Marvel Studios eredita in tutto e per tutto il linguaggio degli horror d'epoca. Quello che dai trailer poteva sembrare un filtro in bianco e nero posticcio e poco allettante, semplicemente applicato ad una proiezione moderna, risulta invece perfettamente amalgamato nello sforzo creativo del regista, presentando addirittura la grana e le bruciature tipiche delle pellicole di quel periodo.

Menzione d'onore per la scelta di conferire alla pietra Bloodstone una tinta rosso sangue vibrante, che rappresenta l'unica nota di colore nella monocromatica presentazione: un tocco di classe che abbiamo apprezzato molto.

Ci sono anche, ovviamente, delle coreografate sequenze di combattimento, vero marchio di fabbrica delle produzioni Marvel, che però poco si sposano col mood generale di questo specifico progetto. Intendiamoci, il regista dimostra di saper dirigere egregiamente anche le fasi di lotta grazie all'impiego di alcune brillanti tecniche tra cui spicca un gustoso seppur breve piano sequenza nella parte finale del film ma ci sono un paio di motivi per cui ci sarebbe piaciuto, almeno per questa volta, allontanarci dagli stilemi tipici dei prodotti supereroistici dell'MCU.

Il primo, probabilmente più importante, è che avendo deciso di confezionare una lettera d'amore alle pellicole dell'orrore, le sequenze di lotta così ritmate appaiono decisamente fuori focus, specie se introdotte nel peculiare contesto tecnico-stilistico scelto da Giacchino per la realizzazione del film.

L'idea alla base di Licantropus (Warewolf by Night) è quella di omaggiare i classici dell'horror degli anni '30 e '40, con risultati piuttosto soddisfacenti.

In secondo luogo, Licantropus (Warewolf by Night) è invero un prodotto piuttosto violento in alcuni frangenti ma la breve durata dell'opera non permette di entrare in empatia con i comprimari, al netto dell'ottima interpretazione di Laura Donnelly, per cui anche nelle scene più brutali in cui il sangue scorre copioso è difficile provare qualsiasi tipo di coinvolgimento emotivo.

In definitiva, Licantropus (Warewolf by Night) è un piccolo ma luminoso gioiello nella vastissima produzione dei Marvel Studios nonché l'ulteriore riprova di quanto il team capitanato da Kevin Feige riesca a dare il meglio di sé quando tratta personaggi meno conosciuti e, soprattutto, quando lascia maggiore libertà creativa ai suoi registi.

Laddove la nuova fase dell'MCU fatica a ingranare (per lo meno rispetto ai livelli medio alti del pre-Endgame), Michael Giacchino debutta in regia portando su Disney+ un prodotto con tanto cuore, tanta personalità e qualche gradito brivido che, con Halloween ormai alle porte, è quanto di meglio si potesse desiderare.

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Riccardo Cantù

Contributor

Nato nel 1993, Riccardo ha coltivato, negli anni, una passione smodata per tutto ciò che è entertainment. Videogiochi, cinema, fumetti, musica e letteratura sono il suo pane quotidiano e ama le lunghe discussioni riguardanti queste tematiche.

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