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Hillary Clinton a difesa dei videogiochi: non c'entrano nulla con stragi e sparatorie

L'importanza della banalità.

In USA gli attacchi ai videogiochi si stanno moltiplicando negli ultimi giorni a causa delle recenti tragiche stragi di El Paso e Daytona. Sparatorie di massa associate al nostro medium preferito prima da politici repubblicani e da ex agenti dell'FBI e poi dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

Le difese da parte dell'industria videoludica non sono mancate ma fortunatamente ci sono delle prese di posizione nette anche al di fuori, all'interno della politica americana. Sono sicuramente le parole di Hillary Clinton a spiccare, non tanto per la profondità della sua riflessione (in realtà piuttosto banale) ma per la semplicità e la chiarezza con cui evidenzia uno dei veri problemi che affligge gli Stati Uniti: le armi.

Il tutto sminuendo due capri espiatori su cui moltissimi continuano a puntare con insistenza invece di sottolineare ciò che davvero differenzia USA e resto del mondo.

"Le persone soffrono di malattie mentali in ogni altra nazione della Terra; le persone giocano ai videogiochi in ogni altra nazione della Terra. Le armi sono la differenza".

Come detto è un messaggio estremamente banale, un "1+1" che chiunque dovrebbe essere in grado di fare ma che moltissimi semplicemente decidono di non fare per interesse o per bigottismo. Come detto è comunque positivo il fatto che una politica così importante e in vista abbia deciso di prendere posizione in maniera netta e senza giri di parole.

La forza della banalità, nella realtà di oggi, non va sottovalutata.