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Ori and the Blind Forest Definitive Edition - recensione

Nibel ha bisogno del nostro aiuto, ancora una volta.

Sono passati dodici mesi esatti dall'uscita di Ori and the Blind Forest su Xbox One, esclusiva console che ha convinto senza mezze misure sia il pubblico che la stampa specializzata. Il gioco firmato Moon Studios e Microsoft non ha certo bisogno di presentazioni e dato l'enorme successo ottenuto, hanno ben deciso di realizzarne una versione migliorata, con tanto di nuove aree, abilità, opzioni e altro ancora.

Per coloro che ancora non conoscono il titolo in questione (molto male!), Ori and the Blind Forest è un classico metroidvania bidimensionale ricco di fascino e di una storia capace di strappare una lacrima anche al più navigato dei giocatori. Il piccolo protagonista è chiamato a salvare la valle di Nibel attraverso splendidi paesaggi dotati di un level design tanto ingegnoso quanto impegnativo. Se durante le prime battute Ori si limita a saltare ed evitare ostacoli, una volta ottenuto lo spirito Seil le cose cominciano a farsi più interessanti e dannatamente più complicate.

Se calcolare salti al millimetro, farsi strada tra bastardissime piattaforme mobili e scalare pareti cosparse con rovi non fa per voi, beh, allora passate pure ad altro. Anche il sistema di salvataggio non è proprio dei più affettuosi: raccogliendo dei cristalli azzurri è possibile creare un checkpoint dove meglio si desidera (magari proprio a ridosso di una sezione insidiosa), peccato che spesso si finisca col dimenticarsi di farlo, col rischio di perdere tutti i progressi fatti fino a quel momento.

Ori and the Blind Forest presenta ora tre nuovi livelli di difficoltà che andranno ad accontentare chi ritiene il gioco troppo ostico. Ma anche coloro che cercano sfide più ardue troveranno pane per i propri denti.

Questi sono i due motivi motivi principali su cui la community ha puntato il dito nella versione originale. Gli sviluppatori hanno così deciso di ammorbidire le cose inserendo un livello di difficoltà più basso e dei portali nei quali non solo è possibile salvare ma anche teletrasportarsi in pochi istanti da una zona all'altra della mappa. Non pensate però di trovarne molti durante il vostro percorso, quindi cercate sempre di creare un punto di salvataggio quando ne avete l'occasione.

La Definitive Edition include anche le inedite modalità Difficile e, per i più sadici, quella chiamata Una Vita, nella quale non si hanno a disposizione punti di salvataggio e vite extra. Un vero e proprio incubo, insomma. Un'altra aggiunta interessante riguarda il backtracking, visto che finalmente ora si può tornare ad esplorare Nibel in lungo e in largo ogni volta che lo si desidera, a patto ovviamente di aver ottenuto le abilità necessarie per raggiungere determinate zone.

Parlando di abilità, Moon Studios ha introdotto due nuove poteri potenziabili per Ori: il Dash, che permette di scattare in avanti per distruggere pareti e quant'altro, e il Light Burst, un potente esplosivo da scagliare amichevolmente contro i numerosi nemici che incontreremo lungo il nostro cammino.

La storia di Ori e Naru è raccontata tramite splendide sequenze animate con l'engine del gioco, che adesso possono anche essere riviste attraverso la nuova sezione Cinema.

La novità più interessate di questa Definitive Edition riguarda però la presenza di due nuove aree che svelano diversi particolari del passato di Naru, tra cui la madre adottiva del batuffoloso protagonista. Entrambe le sezioni aggiungono un totale di circa un'ora alla già buona longevità del gioco, e si affrontano durante le prime battute della storia. Naturalmente aspettatevi la solita, effervescente difficoltà che contraddistingue il resto dell'avventura.

Graficamente parlando, Ori and the Blind Forest non è cambiato di una virgola (almeno in apparenza) rispetto all'uscita originale: sessanta fotogrammi al secondo stabili, risoluzione a 1080p, animazioni eccellenti ed effetti d'illuminazione di prim'ordine. Un vero e proprio orgasmo di colori e una gioia per gli occhi sia per chi ci sta giocando, che per coloro che partecipano passivamente all'esperienza.

Purtroppo non abbiamo riscontrato miglioramenti al sistema di controllo che grazie al cielo funziona molto bene nella maggior parte dei casi. Ci saremmo aspettati però qualche piccola ottimizzazione, specialmente durante le già citate arrampicate sulle pareti che, di tanto in tanto, gettano il giocatore in una valle di frustrazione.

Lo scatto è una delle due abilità inedite incluse in questa Definitive Edition, ma ad attendere i nuovi giocatori di Ori and the Blind Forest ci sono molte altre cose.

Chiudiamo parlando della piacevole modalità Cinema, nella quella visionare le sequenze animate del gioco, i trailer che hanno preceduto l'uscita, interessanti dietro le quinte (specie quello dove viene mostrato il prototipo del gioco, allora chiamato Sein), artwork e molto ancora. L'unico 'appunto' che abbiamo da fare riguarda la colonna sonora composta da Gareth Coker. Coloro che hanno giocato alla serie di Trine (il primo capitolo su tutti), noteranno sicuramente diverse somiglianze con le musiche del compositore britannico, ma questo di sicuro non penalizza il gioco di Moon Studios.

Ci sentiamo quindi di consigliare Ori and the Blind Forest Definitive Edition soltanto a coloro che non abbiano mai esplorato Nibel e i suoi incantevoli scenari, mentre se già possedete il gioco su Xbox One, con €4.99 potete ottenere l'"upgrade" e godere di tutti i nuovi contenuti. Il platform/metroidvania di Moon Studios rimane comunque un prodotto incredibilmente realizzato, longevo e commovente, ed è per questo che confermiamo il voto assegnatogli dodici mesi fa su queste pagine.

8 / 10

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Manuel Stanislao

Contributor

Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.

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