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POCO M4 Pro Recensione: SuperAMOLED a 90Hz per gaming nella fascia dei €200

Batteria infinita, ottimo schermo e prestazioni. Ma c'è dell'altro?

Ormai un po' tutti i grandi produttori di smartphone hanno dei brand satellite orientati alla fascia media e medio-bassa. La garanzia non è da poco: l'affidabilità e la tecnologia del grande brand, con qualche taglio qua e là per avere prezzi più competitivi.

Così come Honor per Huawei o Realme per Oppo, POCO è il brand coperto dalle possenti spalle di Xiaomi. Siamo in un periodo dell'anno di grandi annunci tecnologici e tutti i produttori stanno presentando le nuove linee per il 2022. Certamente i dispositivi top di gamma catalizzano l'attenzione con annunci roboanti e feature eccezionali ma sappiamo bene (e i primi produttori sono quelli consapevoli) che alla fine è la fascia medio-bassa che fa il grande volume delle vendite.

POCO annuncia quindi X4 5G e M4 Pro, due smartphone destinati a due fasce di mercato diverse: il primo vuole aggredire quella dei €300, mentre il secondo quella dei €200. Noi abbiamo avuto modo di testare con mano per qualche giorno l'M4 Pro prima dell'annuncio ufficiale. L'abbiamo messo alla prova negli scenari di utilizzo più comuni ma, soprattutto, in quello che interessa maggiormente ai nostri lettori, ovvero il gaming.

Prima di cominciare con la recensione occorre tuttavia precisare che la difficilissima situazione in cui si trova la produzione di semiconduttori e componenti per computer e smartphone sta costringendo tutti i produttori a rivedere la solita politica "mantengo il prezzo migliorando le specifiche". Se quindi finora è stato possibile avere ogni anno nuovi modelli con upgrade hardware su ogni fronte, ora è difficile se non impossibile adottare questo sistema senza gonfiare il prezzo.

Colori sgargianti e design gradevole lo rendono adatto al pubblico più giovane.

Nell'affollata e agguerrita fascia dei 200 euro, però, aumentare i prezzi significa anche sbandare nella fascia superiore. Per evitare ciò si effettuano upgrade abbinati a downgrade mirati. POCO M4 Pro arriva infatti con alcuni invitanti upgrade alle specifiche, uno su tutti il display, ma alcune componenti rimangono invariate o persino downgradate (più avanti vedremo come).

POCO M4 Pro si presenta subito come uno smartphone dal design riuscito. Il grip è molto buono così come la sua maneggevolezza: si arriva facilmente a tutti i tasti e a ogni parte dello schermo con una mano anche non grande. Lo sblocco è semplice e immediato col sensore fingerprint laterale o col riconoscimento facciale; a discapito del suo grande schermo, il telefono è anche molto leggero visti i suoi 179g. Sul lato destro troviamo i tasti funzione, mentre a sinistra il carrellino che ospita due sim e uno slot per micro SD; sulla parte inferiore la porta USB-C con potenza di 33W per la ricarica rapida (un upgrade rispetto ai 18W dell'M3).

Cosa gradita, ritroviamo ancora il jack 3.5mm per le cuffie, situato nella parte superiore del telaio accanto al sensore IR. Gli altoparlanti sono stereo, situati sopra e sotto e pensati per l'utilizzo in orizzontale per gaming e visione di multimedia. Il modulo della fotocamera a tre sensori è inglobato in un largo slot quadrato coperto da vetro, sporgente rispetto al corpo del telefono.

Questo è un problema ogni volta che si poggia il telefono su una superficie o si mette in borsa con oggetti appuntiti che potrebbero scheggiare il vetro, compromettendo la resa delle foto. Per ovviare al problema, basta usare la cover in TPU inclusa in confezione che pareggia lo spessore.

Sul fronte hardware, POCO M4 Pro punta tutto sul potente SoC Helio G96 di casa Mediatek, costituito da 6 core A55 a 2GHz, affiancati da due più capaci core A76 con frequenza massima a 2,05GHz. La componente GPU è la Mali G57 MC2, formata da 2 CU operanti a 850MHz (paragonabile a una Adreno 618).

Il SoC si abbina a 6 o 8 GB di RAM LPDDR4 (anche qui un upgrade rispetto a M3) che, come accade negli smartphone di ultima produzione, possono essere espansi sfruttando la veloce memoria di storage di standard UFS 2.2. Il SoC vede quindi un upgrade rispetto al Dimensity 700 dell'M3 PRO, specialmente lato CPU. E infatti nelle nostre prove di utilizzo, il telefono è sempre stato reattivo, senza mai laggare anche con molte app attive contemporaneamente.

Il display è leggermente più piccolo rispetto a quello dell'M3 ma anche qui c'è un sostanziale upgrade. La tecnologia Super AMOLED assicura colori vividi e neri profondi e la nitidezza è buona grazie a un PPI di 409. Questa tecnologia consente anche un bel risparmio energetico con l'interfaccia dark (amoled permette di spegnere i pixel non illuminati) e una gamma di colore abbastanza fedele e niente male per questa fascia di prezzo.

Il refresh massimo è di 90Hz e permette di avere immagini più stabili e ad alto frame-rate nei giochi supportati, cui si abbina un sampling rate, che non arriva ai 240Hz dei top di gamma ma si ferma a un ragguardevole valore di 180Hz, velocità che comunque assicura registrazioni di input precise anche nelle situazioni di gioco più frenetiche.

Uno sguardo alla componentistica interna, con un focus sulla fotocamera.

Tra le feature speciali abbiamo la protezione Gorilla Glass 3 e due modalità di visualizzazione certificate da SGS: sunlight che aumenta la visibilità al sole, e Reading Mode che evita di affaticare la vista quando si usa lo smartphone per leggere lunghi documenti o ebook; c'è persino una modalità "carta" attivabile a parte. Anche se sembrano feature accattivanti, in realtà non si tratta di nient'altro che calibrazioni dello schermo, disponibili su molti altri smartphone in commercio.

M4 Pro fa passi avanti anche sul fronte fotocamera. Aumenta la risoluzione dei sensori (64MP vs 48MP per la principale, e 8MB per la grandangolare che prende il posto del sensore di profondità). E in più abbiamo un terzo sensore dedicato alle macro che si comporta abbastanza bene per un dispositivo entry level (trovate dei sample in galleria) qui sotto.

La frontale da 16MP svolge un ottimo lavoro per quanto concerne selfie e dirette social: cattura molta luce e non brucia i bianchi. Tuttavia, abbiamo ancora il limite dei 1080p a 30fps nei video sia per la camera posteriore che quella frontale, c'è lo slow motion, ma solo a 720p120.

Lanciandoci nei test di rito, abbiamo usato la solita nostra suite di test composta da GeekBench,GFXBench, PCMark e 3DMark, che offrono risultati sintetici e dettagliati e un database online per confrontare i punteggi con gli altri smartphone più diffusi. Trovate gli esiti dettagliati dei benchmark nella galleria dedicata, ma vi anticipiamo che siamo rimasti sorpresi da questo POCO M4, che ha fatto registrare risultati migliori dell'Honor View 10 che avevamo ad uso personale come confronto, un top di gamma di un paio di anni fa. In particolare, è molto veloce la memoria di storage, che abbiamo misurato col benchmark specifico di PCMark. Se pensiamo che un mostro come il ROG Phone 5 fa 1500 M/s in lettura, circa 500 MB/s non sono male per uno smartphone che costa cinque volte meno.

Anche nell'utilizzo quotidiano, il POCO M4 Pro è stato molto reattivo e non è mai andato in difficoltà, nemmeno caricando foto ad alta risoluzione o galleria fotografiche composte da migliaia di file. La creazione di storie, il video editing e l'applicazione di filtri è molto veloce e non fa scaldare il dispositivo, merito anche dell'ottimo sistema di raffreddamento che non manda mai la CPU in throttling.

Il sistema di raffreddamento è efficiente.

La batteria da 5000MAh è davvero infinita con uno smartphone di questo calibro. Il SoC Mediatek è ad alte prestazioni ma non esattamente un mostro assetato di energia e, abbinato allo schermo AMOLED, leggermente più piccolo rispetto a quello dello scorso anno, contribuisce a consumare veramente poco. Ne consegue che la batteria dura veramente tanto e si arriva con facilità a due giornate e mezzo di utilizzo senza dover ricaricare. Ma se doveste recuperare un po' di energia, la ricarica è stata potenziata a 33 Wh tramite l'alimentatore proprietario, che consente di ricaricare più del 50% in mezz'ora.

Abbiamo ovviamente eseguito i nostri test indipendenti su questa componente fondamentale e in un utilizzo normale (40% social, 20% web browsing, 20% messaggistica istantanea, 5% chiamate e 5% multimedia) siamo arrivati tranquillamente a coprire due giornate di utilizzo. Abbiamo poi lanciato l'utility dedicata di PCMark, che simula un utilizzo tipico e calcola quanto ci mette la batteria a passare dal 100% al 20%, arrivando a coprire ben sedici ore continuate con schermo acceso e luminosità a 200nits: davvero niente male!

Per quanto riguarda la visione di serie TV o film, anche qui si possono riuscire a coprire intere stagioni con una singola ricarica, specialmente usando le cuffie, mentre per il gaming si riesce a fare qualcosa di meno ma è comunque a giocare per una giornata intera lontani dalla presa di corrente.

Adesso passiamo all'aspetto che più ci interessa, ovvero il gaming. Abbiamo testato M4 Pro con diversi giochi molto in voga e tecnicamente avanzati come PUBG e New State, Call of Duty Mobile, Genshin Impact, Real Racing 3, Final Fantasy VII First Soldier e Mario Kart Tour. Per alcuni giochi è impossibile impostare i dettagli oltre una certa soglia ma, ove possibile, abbiamo impostato i dettagli e il refresh rate al massimo consentito e il frame-rate non ha mai avuto impatti significativi, andando sempre su livelli medi accettabili e superando spesso i 100fps.

L'audio è potente e coinvolgente grazie ai due speaker stereo, la batteria sembra non calare mai e il dispositivo rimane sempre sorprendentemente fresco anche coi giochi più pesanti. Inoltre, giocare a lungo non è mai pesante: gli occhi non si affaticano grazie all'ottimo display e il dispositivo stesso è molto leggero, ed è incredibile come il produttore sia riuscito a inserire queste caratteristiche hardware mantenendosi sotto i 180g. In sostanza, giocare con POCO M4 Pro è davvero piacevole.

Come dicevamo in apertura, però, di questi tempi i nuovi modelli offrono gioie e dolori, e se fin qui abbiamo tessuto le lodi di POCO per quanto riguarda gli upgrade, è sul fronte della connettività che il dispositivo fa qualche passo indietro.

Innanzitutto, manca il 5G, proprio nel momento in cui la tecnologia sta decollando. La cosa che sorprende è che era supportato dal modello precedente M3 Pro. Tuttavia, per chi non volesse rinunciare alla nuova tecnologia, può optare per il POCO M4 Pro 5G, già disponibile, che però offre qualcosa in meno lato fotocamera e qualche altra differenza. Poi ci sono anche altri difettucci, come il Bluetooth non aggiornatissimo (5.0) e la mancanza del supporto al WiFi 6. Sono assenze pesanti nel 2022 e anche se è vero che il 5G non è ancora molto diffuso in tutte le città e, soprattutto con alcuni operatori, è una tecnologia che sicuramente decollerà nei prossimi due anni.

Batteria infinita e ricarica totale in appena 1 ora.

A questo punto è ora di tirare le somme e di esprimere il nostro verdetto. Se la vostra domanda è "c'è di meglio?", la risposta è praticamente scontata: ovvio che c'è. Ma parliamo di uno smartphone appartenente alla fascia €200-300 che ha praticamente alcune caratteristiche che, messe insieme, non si erano mai viste a questi prezzi.

In particolare, il modello da 6GB/128GB andrà a costare €229 (€199 se prenotato prima del 2 marzo) ed è molto conveniente. Anche il Display SuperAMOLED, la batteria da 5000Mah e 6/8GB di RAM è difficile trovarli insieme in questa fascia di prezzo. La mancanza del 5G è un grave punto a sfavore, ma nell'ottica di 1-2 anni potrebbe non essere un grave svantaggio, specialmente a seconda del provider e della zona di residenza.

Benché la fotocamera sia migliorata, siamo sempre sulla fascia bassa e non è una camera phone, quindi per un utilizzo standard va bene ma in condizioni di luce difficili i sensori vanno spesso in difficoltà. Per social e dirette fa il suo dovere, ma meglio non improvvisarsi fotografi. L'ambito in cui eccelle è senza dubbio quello multimediale. Ottime prestazioni, peso contenuto e batteria infinita ne fanno un solido smartphone per giocare e vedere serie spendendo poco. La certificazione contro gli schizzi ne farà poi un ottimo compagno d'avventura la prossima estate al mare o in piscina.

POCO M4 Pro se l'andrà a vedere con i concorrenti in arrivo sul mercato, ma saranno anche i medi e top di gamma dello scorso anno a dargli pensieri, visto che si trovano a prezzi molto simili. Pensiamo a OnePlus Nord CE 5G, Motorola Edge 20 Lite e RealMe GT Master Edition. Il nostro consiglio è pertanto di stare attenti ai prezzi: a €200 (o meglio se ancora meno) il Poco M4 Pro 6GB è un best buy (sempre che non v'interessi il 5G, in quel caso c'è la variante fatta in casa), ma vicino ai €300 c'è molta più concorrenza. In ogni caso, un bel prodotto.

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Marco Procida

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