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Puzzle Bobble 3D: Vacation Odyssey, la recensione

Un tuffo nel passato in tre dimensioni e VR!

Se leggere “Puzzle Bobble” vi ha provocato un brivido sulla schiena o ha scatenato un urletto stridulo nell'ugola della vostra compagna/fidanzata/moglie, non preoccupatevi: è normale. In ambito puzzle-game forse solo Tetris può vantare più giocatori di questa serie spin-off nata nel lontano 1994 da una costola dell'altrettanto celebre Bubble Bobble.

Parliamo di una carriera che dura da oltre 35 anni e che ha conquistato praticamente tutti i mercati. Nonostante questo, i due draghetti Bub e Bob non sembrano intenzionati a ritirarsi. Hanno ancora voglia di sparare bolle e far divertire milioni di giocatori e questa volta sbarcano addirittura nel doppio universo 3D/VR con Puzzle Bobble 3D: Vacation Odyssey.

Lo abbiamo provato in entrambe le modalità e sorprendentemente è stata proprio la realtà virtuale a vincere la sfida di stretta misura. Si tratta in entrambi casi di un netto cambio di prospettiva rispetto ai capitoli canonici, che con due sole dimensioni davano vita ad un gameplay irresistibilmente accessibile e al tempo stesso bastardamente impegnativo.

Partiamo quindi dalla modalità standard, che mette i due draghetti al centro di una serie di livelli tridimensionali nei quali il giocatore può ruotare a piacimento il “grappolo” che si trova sopra le teste di Bub e Bob per raggiungerne ogni angolo allo scopo di eliminare tutte le bolle colorate.

La modalità VR è una novità assoluta per la serie Puzzle Bobble ed un simpatico valore aggiunto, che tuttavia non copre totalmente i difetti della produzione.

È una meccanica già vista in altri vecchi puzzle game, volta a svecchiare un po' la formula originale. Purtroppo, solo in rarissimi casi ha funzionato e praticamente mai è stata ritenuta superiore all'originale... come in questo caso. Il passaggio al 3D ha modificato non poco il fulcro del gameplay che non ruota più attorno a due soli orientamenti (destro o sinistro) tra cui scegliere per direzionare le bolle, ma ad una spazialità più ampia abbinata anche ad uno strascico “fisico”.

Proviamo a spiegarci meglio: con lo stick sinistro si direziona una linea cinetica attraverso la quale si muoverà la pallina da sparare; questa va posizionata nel modo migliore per far scoppiare tre o più bolle colorate e liberare così progressivamente il nucleo, che sarà poi l'ultimo obiettivo da bersagliare.

Problema uno: posizionare correttamente la suddetta linea in mezzo a due serie di bolle dello stesso colore per dare vita ad una reazione a catena non è per niente facile, perché spesso la direzione si sposterà di quel millimetro sufficiente a mancare il bersaglio scelto. Problema due: anche riuscendo a posizionare la direzione nell'esatto punto scelto, in alcuni casi risulta complicato percepire la profondità, cosa che rende di fatto inutile la possibilità di modulare la pressione del grilletto del DualSense per dare differenti gradi di potenza al colpo.

Tradotto in parole povere: per avere risultati accettabili premete sempre al massimo il trigger! L’ultimo problemino, riscontrato in alcuni livelli, è l'inerzia delle biglie rimaste, che in seguito all'impatto con quella sparata da Bub ogni tanto tendono a muoversi in modo bizzarro. Questo può comportare una rotazione non prevista del livello e di conseguenza una difficoltà maggiore nel completarlo.

Nel caso vogliate “cancellare” il tiro vi basterà premere il trigger sinistro per riportare Bub alla posizione iniziale. Con X invece scambierete le bolle con Bob.

Visto che ogni stage ha una condizione da rispettare per essere completato, da un numero massimo di bolle utilizzabili ad un limite di tempo, i suddetti difetti “fisici” possono influire non poco sulla valutazione finale (composta dalle canoniche tre stelle) e di conseguenza sul compenso monetario che serve anche per sbloccare i poteri speciali.

Questi sono assegnati alla croce direzionale per un utilizzo più veloce e consistono in una bomba che una volta sparata distrugge un ampio cluster, un pennello che vernicia la pallina in uso e modifica il colore di quelle colpite, e infine una bolla speciale che fa ruotare il grappolo per avere accesso alle bolle nascoste. Quest'ultimo è forse il potere meno utile ma tutti e tre vi permetteranno di affrontare nuovamente livelli che avevate lasciato indietro con valutazioni basse per migliorare le prestazioni.

La non piacevolissima situazione descritta poche righe fa cambia in positivo giocando in VR visto che i “fasci” che direzionano le bolle sono ben più visibili e la maggiore vicinanza ai gruppi di bolle aumenta la precisione facendo sparire quasi del tutto il problema dello spostamento del mirino. Se siete tra quelli che soffrono la realtà virtuale potete stare tranquilli visto che la staticità dei livelli non metterà a rischio la salute del vostro stomaco. Va detto che questo non è certo il gioco per cui vale la pena rispolverare il vostro caschetto PSVR, ma se per caso lo avete tenuto sempre collegato vi consigliamo di indossarlo ancora una volta e provare l'ebrezza di vestire i panni di un draghetto spara-bolle.

Nei livelli più avanzati appariranno bolle speciali che daranno vita ad effetti diversi se colpite... ma non tutti positivi.

Parlando di opzioni di gioco, Puzzle Bobble 3D: Vacation Odyssey non propone novità. La modalità single-player è decisamente corposa essendo composta da 100 livelli e a questa si aggiunge la canonica modalità Infinita, nella quale bisogna distruggere velocemente i gruppi di bolle prima che questi vengano risucchiati da una sorta di buco nero posto sulla parte alta del livello. C'è anche una componente multiplayer rappresentata dai duelli, che purtroppo non ci è stato possibile provare per totale mancanza di avversari. Speriamo che la situazione cambi nei giorni successivi al lancio.

Alla luce di quanto esposto finora vale quindi la pena acquistare Puzzle Bobble 3D: Vacation Odyssey? Questa volta il discorso “se siete fan della saga probabilmente sì”, vale relativamente visto che proprio le meccaniche di gioco che avevano reso celebre e giocatissimo Bust-A-Move, sono state qui modificate facendogli perdere parte dell'immediatezza originale.

6 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.
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