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Red Faction: Armageddon

Le impressioni dal Gamers Day di New York.

Questi a loro volta permetteranno di sbloccare potenziamenti per le armi (che potranno quindi progredire) o per il nostro personaggio: insomma, un approccio discreto in Red Faction Armageddon appare sconsigliabile...

Nonostante l'apparente libertà concessa ai giocatori per quanto riguarda l'interazione con gli scenari, però, il gioco pare procedere narrativamente in modo piuttosto lineare. Niente free roaming quindi, ma delle direttive ben precise lungo le quali muoversi, per evitare di perdersi per strada. Una risposta indiretta, forse, alle critiche che avevano caratterizzato Guerrilla.

Il risultato finale è comunque decisamente piacevole anche perché, diciamolo, se non ci si chiama Rockstar, il rischio di fare un free roaming che non funzioni cresce esponenzialmente e nella vita, si sa, alle volte certi rischi è inutili correrli.

Quello che abbiamo visto qui a New York appare dunque indubbiamente interessante. Certo, a volere essere pignoli pare mancare a RFA quella scintilla capace di fare gridare al capolavoro, vuoi per lo scarso appeal del protagonista, vuoi per la scarsa ispirazione dei mostri che abbiamo affrontati (troppo simili a quelli di Dead Space), vuoi per la loro scarsa intelligenza, vuoi infine per un trama che pare più che altro un pretesto per metterci lì e sbaragliare orde di nemici e distruggere livelli.

Al tempo stesso, però, va riconosciuto che l'engine creato dai Volition è indubbiamente capace di offrire un gameplay insolito, dove la creatività va a braccetto con partite che volendo possono essere sempre diverse l'una dall'altra. Guardando infatti i miei colleghi affrontare gli stessi livello della demo a nostra disposizione, ho visto come molto spesso ognuno di loro giungesse alla fine del livello seguendo una strada diversa da quella del vicino di monitor.

Una situazione, questa, che raramente capita di incontrare in giochi di questo tipo e che, ad esempio, è mancata nel titolo dei Visceral Games che preso spesso ad esempio in questo articolo.

Aggiungiamo al tutto la possibilità di pilotare nel gioco anche esoscheletri, mech a 6 gambe e carro armati a fusione, e possiamo affermare con una certa sicurezza che forse non siamo in presenza di un capolavoro annunciato ma siamo senz'altro al cospetto di un titolo che appare molto solido e capace di soddisfare finalmente gli appassionati della serie quanto di attrarne di nuovi.

Una cosa, questa, che farà senz'altro felice quel Danny Bilson che dal palco della convention ha più volte puntato il dito sulla qualità come chiave di volta del successo della nuova THQ.