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Tom Clancy's Splinter Cell: Conviction

Il Sam Fisher che non ti aspetti…

Innanzitutto si potrà giocare in split-screen, system link e, ovviamente, tramite Xbox Live. Le modalità a disposizione saranno Coop e Deniable Ops, con quest’ultima che a sua volta si divide in Hunter, Last Stand e Face-Off.

La modalità Coop è, senza mezzi termini, una delle migliori esperienze online che abbia provato recentemente: innanzitutto non sono missioni slegate tra loro ma è una vera e propria campagna, della durata di circa 5 o 6 ore, che si colloca come un prequel alla trama di Conviction. In essa si vestono i panni di due agenti speciali, uno americano (Archer: chi lo ricorda dai primi episodi della serie?) e uno russo (Kestrel), e la storia narrata in questa modalità spiegherà il perché di alcune situazioni che Sam Fisher si troverà ad affrontare qualche decennio dopo.

Il bello del Coop sta nel fatto che si possono sharare le tag: tradotto in Italiano, se uno uccide un nemico in stealth l’altro potrà usufruire dei suoi punti bonus per marchiare i nemici. I risultati sono ogni volta attente e caute pianificazioni che si concludono con irruzioni spettacolari e combattimenti serrati. È sui costanti cambi di ritmo che vive Splinter Cell: Conviction e il multiplayer si rivela presto il modo migliore per enfatizzarli.

Ecco un altro esempio delle uccisioni multiple: aggrappati a un tubo freddiamo in successione i due nemici taggati. Uno stimolo velato seppure non vincolante di Ubisoft verso l’approccio stealth.

Da notare poi che qualora uno dei due giocatori venga gravemente colpito, l’altro avrà pochi istanti per andarlo a salvare prima che questi muoia dissanguato. Il ferito può fingersi morto e stare sdraiato a terra nell’attesa di essere soccorso, venendo di fatto ignorato dai nemici, oppure provare a mettersi seduto e continuare a combattere. In tal caso si potrà piazzare ancora qualche colpo decisivo così come essere definitivamente eliminati. Le mappe a disposizione di questa coinvolgente modalità saranno 4 e potranno essere affrontate in 3 diversi livelli di difficoltà: cuffiette e microfono sono caldissimamente consigliati per pianificare l’azione.

Le Deniable Ops sono meno strutturate ma ugualmente divertenti. In modalità Hunter si affronteranno delle mappe divise in varie sezioni, ognuna delle quali popolata da 10 nemici. Una volta che li sarà eliminati tutti si potrà accedere alla porzione successiva, ma attenzione: se si sarà individuati faranno il loro ingresso 10 ulteriori avversari. Insomma, chi ama lo stealth duro e puro qui avrà pane per i suoi denti.

Nella Last Stand i ruoli si ribaltano: da cacciatori si diventa prede, visto che si dovrà difendere una bomba EMP da ondate crescenti di avversari che vorranno eliminarci per poi disinnescarla. Gli amanti del deathmatch si potranno infine divertire con la modalità Face-Off, dove ci si affronterà in 1 vs 1 in mappe peraltro popolate di nemici.

Usando una guardia come scudo umano eliminiamo gli avversari con due colpi alla fronte: Sam Fisher non è mai stato così cattivo come in Conviction.

A tutto ciò si aggiunge una non meglio precisata Unlockable Mode, presente sin dall’inizio nel gioco, che potrà essere sbloccata secondo criteri che Ubisoft al momento non ha ancora voluto divulgare. Questa ci permetterà di giocare in Infiltration, modalità che ci obbligherà a uccidere i nemici senza farci scoprire e a vedercela coi sistemi di sicurezza.

Nel concludere questo articolo, quindi, non si può fare a meno di osservare come anche questa volta Ubisoft abbia mostrato di sapersi prendere cura dei propri brand più forti, rinnovandoli e migliorandoli.

Splinter Cell: Conviction è davvero bello sia in single player che in multiplayer e ha le carte in regola per ridefinire il genere degli stealth. Per il verdetto definitivo non ci resta quindi che attendere qualche settimana, ma la sensazione di trovarci di fronte al migliore capitolo della serie è davvero forte.

Tom Clancy's Splinter Cell: Conviction sarà in vendita a partire dal 15 aprile.