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Fire Emblem: Awakening - Review

La strategia a turni incontra il gioco di ruolo.

Nonostante una storia lunga 23 anni, 13 giochi e innumerevoli adattamenti, la serie di Fire Emblem non è mai riuscita a conquistare il pubblico occidentale, poco incline ad apprezzare il raffinato connubio tra strategico a turni e gioco di ruolo proposto da Intelligent Systems. Una rapporto difficile dovuto anche alla successione un po' casuale dei vari episodi che tra remake, inediti e seguiti ha reso complesso l'amare il lore della serie. Non solo, in questo modo non si è potuto nemmeno apprezzare l'evoluzione di un gameplay che capitolo dopo capitolo ha arricchito il classico triangolo della armi (spada batte ascia, ascia batte lancia e lancia batte spada) con sempre nuove caratteristiche.

Dopo un episodio un po' sottotono su Wii e due remake apparsi su Nintendo DS (di cui solo Shadow Dragon è giunto in occidente) era ora che il talentuoso sviluppatore interno di Nintendo osasse qualcosa di più, per provare a far entrare definitivamente la sua serie nell'olimpo dei brand più amati della Grande N.

Le premesse sono sempre le solite, ovvero quelle di un mondo sull'orlo di una guerra nel quale voi combatterete per tenere al sicuro l'Emblema di Fuoco.

Le premesse sono sempre le solite, ovvero quelle di un mondo sull'orlo di una guerra nel quale voi combatterete per tenere al sicuro l'Emblema di Fuoco, l'unico artefatto capace di respingere le forze del male. Solo che questa volta, al posto di interpretare un personaggio predefinito, in Fire Emblem: Awakening potrete decidere alcuni tratti del vostro eroe come il sesso, suoi i punti di forza e quelli di debolezza, grazie ai quali cominciare a definire la sua crescita futura. L'altra novità è la possibilità di scegliere, oltre ai classici tre livelli di difficoltà iniziali, se gli eroi potranno rientrare in gioco o se come da tradizione della serie moriranno definitivamente una volta sconfitti. I puristi non avranno dubbi, ma senza dubbio questa caratteristica nel passato avrà scoraggiato più di un giocatore a proseguire nell'avventura.

Scegliere l'opzione classica impedirà di salvare durante la missione: il 'segnalibro' che è possibile usare per interrompere il gioco si cancellerà, infatti, dopo il primo utilizzo, cosa che vi costringerà a ripetere tutta la missione dall'inizio nel caso in cui il vostro eroe preferito dovesse morire contro un guardiano di fine livello. A meno di rinunciare a lui per sempre.

Una volta avviata la partita e gustato il filmato iniziale, vivrete le vicende narrate come una sorta di flashback nel quale il vostro alter ego verrà trovato dai Pastori, la compagnia di guerrieri di Ylisse più temuta di tutto il continente, ed accolto tra le loro fila. Da qui in poi partirà una storia lunga 25 capitoli forse non particolarmente originale, ma decisamente ben narrata, arricchita da protagonisti memorabili e discreti dialoghi, capaci di strappare più di un sorriso. La differenza rispetto a certi scambi di battute piuttosto ingenui e ai personaggi stereotipati visti in Radiant Dawn (ma anche negli episodi precedenti) è palpabile. Il taglio con passato è ulteriormente amplificato dal nuovo design dei personaggi, che in Fire Emblem: Awakening è stato affidato a Yusuke Kozaki, famoso anche per aver tratteggiato i protagonisti di No More Heroes.

Il taglio con passato è ulteriormente amplificato dal nuovo design dei personaggi.

Il design dei personaggi è stato affidato a Yusuke Kozaki, famoso anche per aver tratteggiato i protagonisti di No More Heroes.

La struttura di gioco non sarà più lineare, ma consentirà di abbandonare la storia principale per dedicarsi a una delle molteplici missioni di appendice grazie alle quali reclutare nuovi compagni, per visitare i tanti negozi sparsi per il regno o per affrontare una delle sfide utili a livellare i propri campioni o a trovare nuovi oggetti.

L'intera interfaccia di gioco è stata ridisegnata per essere un po' più moderna e completa, sfruttando entrambi gli schermi per darvi il maggior numero di informazioni contemporaneamente. Fire Emblem: Awakening si controlla attraverso i comandi digitali e il touch screen è utilizzato solo per facilitare la consultazione delle statistiche di attacco. Queste sono state accorpate per riassumere con chiarezza l'esito dello scontro, ma in realtà sono consultabili anche in forma classica, con i danni, le percentuali di successo del colpo e del triplo scorporati. Da questa seconda schermata sarà possibile verificare anche i benefici che è possibile ottenere dalle proprie unità di sostegno, forse il cambiamento principale di questo nuovo capitolo per Nintendo 3DS.

Facendo combattere insieme le diverse unità si costruirà un rapporto che potrebbe portarle persino al matrimonio, ma che principalmente si rifletterà in battaglia garantendo attacchi bonus, un incremento delle percentuali di attacco e la possibilità di riparare il compagno dai colpi nemici. Esistono cinque diversi livelli di sostegno che determinano la reale partecipazione del partner allo scontro. Due unità con un sostegno pari ad S potrebbero arrivare ad attaccare persino quattro volte a turno, divenendo praticamente inarrestabili.

La schermata di presentazione è stata semplificata, ma è sempre possibile accedere ai vari parametri scorporati.

Per ottenere questo grande cambiamento le possibilità sono due: o far combattere le due unità affiancate o sovrapporle. Scegliere un metodo o l'altro porta ad avere sostanziali differenze che garantiscono maggiore profondità strategica a tutto il gameplay. Affiancare le unità potrebbe consentirvi di attaccare due volte per turno, una di base e una come supporto del compagno, ma sovrapporre le unità consente un miglioramento delle statistiche di base del personaggio si base e permette all'eroe secondario di combattere in prima fila nonostante una costituzione bassa o una salute precaria. Un altro vantaggio di questo secondo metodo è che un'unità lenta potrà coprire enormi distanze in breve tempo se unita ad un compagno molto veloce. Per non consentir loro una crescita eccessivamente semplice, gli eroi di supporto guadagneranno una frazione dell'esperienza totale guadagnata durante lo scontro.

Fire Emblem: Awakening l'episodio più accessibile della serie, ma non per questo un prodotto dalle meccaniche annacquate

Un altro sistema grazie al quale gli sviluppatori cercano di bilanciare lo strapotere del supporto è il dotare alcune unità di bonus attivi solo se in solitaria, in modo da spingervi ad usarle anche al di fuori dei ranghi. Ogni eroe potrà attivare solo cinque abilità aggiuntive, le altre verranno conservate e non possono essere scambiate tra i membri del party. Questo consente di equipaggiare il set di capacità più idoneo alla classe interpretata. In Fire Emblem: Awakening, infatti, avremo la possibilità di personalizzare la squadra come vorremo, non solo evolvendo il guerriero in una delle specializzazioni proposte, ma anche facendogli cambiare completamente mestiere, in modo da adattare i vostri personaggi preferiti alle esigenze del team. Adorate Vaike, ma vi serve uno spadaccino? Nessun problema, con il giusto sigillo potrete unire l'utile al dilettevole.

Questi cambiamenti, seppur in apparenza non così sconvolgenti, vanno ad espandere entrambe le anime del gioco Intelligent Systems ovvero quella strategica e quella ruolistica, creando un'esperienza davvero difficile da criticare e odiare, anche per via dell'enorme flessibilità che le diverse opzioni di gioco consentono di ottenere. Un passo piuttosto deciso verso i nuovi acquirenti, che possono trovare in Fire Emblem: Awakening l'episodio più accessibile della serie, ma non per questo un prodotto dalle meccaniche annacquate, anzi ulteriormente affinate e approfondite attraverso nuove opzioni e un'organizzazione dei menù decisamente più leggibile.

Il protagonista potrà essere personalizzato.

L'ultima fatica Nintendo rimane comunque un prodotto piuttosto ostico da approcciare, anche per la mancanza di un vero e proprio tutorial che, in un'epoca nella quale il download digitale la fa da padrone, aiuterebbe a fare a meno di un manuale di istruzioni. Un altro elemento che non abbiamo particolarmente amato è il fatto che i rinforzi nemici che compariranno durante una missione, entreranno immediatamente in azione, prendendovi alla sprovvista e mandando a monte una strategia perfetta. È vero che sarete avvisati sempre prima del loro arrivo e un vero stratega dovrebbe essere pronto a tutto, ma veder rovinata la vostra partita a scacchi contro l'I.A. per via di un imprevisto, non è mai piacevole.

Non si tratta di un debutto assoluto, dato in Shadow Dragon si era visto qualcosa di simile, ma Fire Emblem: Awakening espande a dismisura anche le capacità online della serie. Attraverso Spotpass e Streetpass potrete ricevere e scambiare nuovi contenuti con gli altri giocatori, come nuove mappe e personaggi. Sulla mappa di gioco compariranno casualmente i team incrociati online o dal vivo dai quali potrete reclutare nuovi membri o comprare equipaggiamento. Attraverso l'eShop potrete persino acquistare alcune nuove mappe (contenenti persino celebri eroi dei passati giochi) grazie alle quali espandere a dismisura l'ottimo monte ore garantito dalla versione di base.

Splendide anche le musiche che alternato riarrangiamenti dei temi classici con nuove melodie, decisamente molto azzeccate.

Nota di merito per i rari, ma bellissimi filmati animati, in grado di sottolineare nel modo migliore i momenti più intensi della campagna.

Attraverso tutte queste attività si guadagneranno speciali punti che potranno essere convertiti in equipaggiamento leggendario, che darà sicuramente una mano durante la vostra avventura. Ci sarebbe piaciuto vedere un tentativo, invero piuttosto ambizioso, di introdurre una componente multiplayer competitiva anche online, dove poter sfidare qualche amico o squadre dal valore similare. Un esperimento in stile XCOM Enemy Unknown, tanto per intenderci.

Pur non sfruttando fino all'ultimo bit la potenza del Nintendo 3DS, Fire Emblem: Awakening è davvero piacevole da giocare, grazie all'alternanza tra il campo di battaglia bidimensionale e le scene di battaglia tridimensionali. Nota di merito per i rari, ma bellissimi filmati animati, in grado di sottolineare nel modo migliore i momenti più intensi della campagna. Ottimo anche il doppiaggio in lingua inglese, sfortunatamente l'adattamento in italiano, questa volta, è limitato ai testi, che potrebbe però essere cambiato con quello originale giapponese. Splendide anche le musiche che alternato riarrangiamenti dei temi classici con nuove melodie, decisamente molto azzeccate.

Come dicevamo la longevità sarà l'ultima delle vostre preoccupazioni, tra le missioni principali, quella secondarie e le sfide casuali, avrete tantissime arene nelle quali mettere alla prova la vostra squadra, senza considerare le mappe scaricabili e la possibilità di ricominciare il gioco in uno dei due livelli di difficoltà supplementari.

Awakening è il miglior modo per attendere Fire Emblem X Shin Megami Tensei.

Fire Emblem: Awakening è una delle produzioni più ambiziose, vaste e curate disponibili per Nintendo 3DS. Il gioco Intelligent Systems combina un raffinato strategico a turni con profonde meccaniche ruolistiche, cucite tra di loro da una storia forse non sorprendente, ma ben narrata. Nonostante i notevoli passi in avanti fatti verso una maggiore accessibilità, la profondità del gameplay richiede diversi sforzi per essere padroneggiata e potrebbe scoraggiare qualcuno. Ciononostante, seppur non adatto a tutti, Fire Emblem: Awakening è senza dubbio l'episodio più riuscito di tutta la serie e il miglior modo per attendere Fire Emblem X Shin Megami Tensei.

9 / 10

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.

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