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Jagged Alliance: Back in Action - review

Un taglio netto col passato…

Avviso per l'utenza: se avete la (minima) speranza che questo remake del secondo capitolo di Jagged Alliance possa, anche solo lontanamente, richiamare le dinamiche o le atmosfere dell'originale, abbandonatela immediatamente. Anzi, fate di più, fate come se Jagged 2 non fosse mai esistito e voi vi trovaste davanti al PC con un titolo di cui non sapete nulla.

Solo con questa predisposizione d'animo è possibile leggere serenamente la recensione di Jagged Alliance: Back in Action, strategico in tempo reale targato BitComposer Games con uno spiccato focus sulla parte tattica e gioco che deve molto a tutta una tradizione di titoli che nell'esperienza comune si lega alla serie Commandos.

Forzare un posto di blocco in maniera aggressiva non è mai un'ottima soluzione.

Sì, avete letto bene, Commandos: qui infatti di "strategico a turni" non c'è neanche l'ombra e il tanto decantato sistema "plan & go" di cui parleremo fra poco è più un orpello da utilizzare in maniera quasi forzata che un tentativo di ammodernare un sistema di gioco ritenuto (a torto, mi si consenta) non più attraente per la corrente generazione di videogiocatori.

Ma visto che di carne al fuoco ce n'è parecchia, è meglio procedere con calma, andando ad analizzare ogni aspetto che possa rientrare nel novero degli elementi che concorreranno a delineare la valutazione finale.

Partiamo dalla trama: questa (solo essa) riprende le fila intrecciate ormai quindici anni fa, riportandoci dalle parti della leggendaria Arulco; il vostro scopo è ancora una volta quello di restituire all'ex leader maximo Chivaldori il proprio staterello, portatogli via da una moglie fin troppo mascolina nella gestione del rapporto matrimoniale.

Nonostante le premesse, durante i primi momenti di gioco le sensazioni sembrano essere quelle di una volta: attraverso una schermata introduttiva dovrete infatti assoldare gli uomini ritenuti più utili per la missione in corso, cercando al contempo di barcamenarvi fra i soldi a disposizione e le caratteristiche dei promessi mercenari, pianificando con attenzione quello che potrebbe essere l'iter bellico.

Anche di notte nessun particolare si nasconde alla vostra vista.

"Nonostante le premesse, durante i primi momenti di gioco le sensazioni sembrano essere quelle di una volta"

Con la pecunia che riuscirete ad avanzare in questa prima fase potrete poi equipaggiare i vostri uomini, andando a scegliere da una lista particolarmente copiosa di gadget utili per ogni evenienza; se a questo aggiungete che ogni mercenario avrà tutta una serie di professioni e abilità peculiari che potranno crescere nel tempo, capite che il livello di personalizzazione da questo punto di vista risulti alquanto elevato.

Una volta scelta la vostra squadra verrete quindi catapultati nella mappa di gioco, dove purtroppo ad attendervi troverete la prima amara sorpresa della giornata: ogni elemento ambientale, nemici compresi, è infatti perfettamente visibile, con nessuna traccia della tanto amata "fog of war". Per un gioco che si definisce tattico la cosa dovrebbe perlomeno far storcere il naso, ma il dado è tratto e non resta che farsi una ragione della cosa.

Assorbito questo duro colpo, il resto tuttavia si rivela alquanto interessante: le varie missioni permettono infatti un buon grado di interazione, con la possibilità di scegliere fra diversi approcci per raggiungere lo stesso obiettivo e l'ottima sensazione di un certo grado di libertà lasciato al giocatore. Ad esempio si potrà scegliere un avvicinamento guardingo oppure un rapido blitz per cogliere impreparati i nemici, tuttavia lesti nel rispondere alle situazioni di pericolo o al vostro avvistamento.

Ed è proprio nella pianificazione delle vostre mosse che entra in gioco la famosa "plan & go": in pratica, pur essendo possibile giocare in tempo reale, ogni qualvolta lo desideriate potete mettere il gioco in pausa semplicemente premendo la barra spaziatrice, così da impartire tutta una serie di ordini da svolgere in sequenza.

"Pur essendo possibile giocare in tempo reale, potete mettere il gioco in pausa e impartire una serie di ordini da svolgere in sequenza"

Recarsi da un punto A ad un punto B, fare fuoco e decidere quanti colpi sparare o ancora coniugare le azioni di più soldati in maniera sincrona, sono tutte possibilità che potrete valutare, permettendo così una discesa repentina negli abissi del dettaglio grazie a un numero praticamente infinito di possibilità; simpatica aggiunta infine anche l'opzione di poter attivare automaticamente la simil gestione a turni in concomitanza di determinati eventi durante le missioni.

Una volta scoperti la soluzione migliore è sempre darsela a gambe.

Sebbene però sulla carta questa possa sembrare un'aggiunta interessante ad un gameplay storico, a conti fatti la nuova modalità risulta spesso superflua, tanto che Jagged Alliance: Back in Action per la maggior parte dei giocatori mostrerà più somiglianze con un già citato Commandos che con il suo storico mentore. A causa infatti di un'intelligenza artificiale non certo eccelsa e della mancanza di situazioni che richiedano realmente di pianificare in modo certosino ogni mossa, il suo utilizzo è più utile al nostroego piuttosto che vitale per venire a capo delle missione più ostiche.

Parlando poi proprio di intelligenza artificiale, il sospetto è che gli sviluppatori abbiano cercato di aiutarsi in modo sporco, a causa di un sistema di controllo che non spicca per flessibilità: dover impartire ogni singolo ordine, anche in real time, con una precisione maniacale e veder rispondere i propri uomini in modo non certo brillante, è un'esperienza che provoca una certa dose di nervosismo, soprattutto nei combattimenti più concitati.

Nel complesso comunque Jagged Alliance: Back in Action riesce a risultare divertente al di là dei limiti sopracitati, in virtù anche di una tipologia di gioco non più in auge come qualche anno addietro; alcune piccole primizie come la possibilità di scegliere quale missione affrontare su una mappa di Arulco e la spolverata ruolistica data dalla crescita dei proprio uomini, chiudono così un quadro sostanzialmente positivo.

Molti elementi a video possono essere manipolati. Qualcuno ha detto fuoco e fiamme?

"La grafica si difende bene grazie alla scelta di adottare una visuale isometrica in 3D"

La grafica si difende bene grazie alla scelta di adottare una visuale isometrica in 3D, soluzione ideale per rendere al meglio la profondità e lo spazio d'azione, e portare allo stesso tempo a schermo una buona resa visiva senza appesantire eccessivamente la macchina su cui Jagged Alliance: Back in Action si troverà a girare.

Dettagli e modelli dei personaggi riflettono quindi questa situazione, con solamente qualche balbettio da segnalare a livello di animazioni, che comunque non inficia la valutazione globale; l'alternarsi del giorno con la notte dona poi un tocco di classe sia a livello estetico che a livello strategico, pertanto anche da questo punto di vista Jagged Alliance: Back in Action riesce a conquistarsi un applauso.

Stesso parere per la colonna sonora, che ripesca palesemente nella gloria del passato per proporre motivetti a cui l'orecchio era già abituato, peccando però nel proporre una caratterizzazione dei mercenari che, vuoi l'effetto nostalgia, vuoi l'orecchio più fino, sprofonda a livelli lontani rispetto a quanto eravamo stati abituati.

Per concludere, una recensione fatta col cuore stroncherebbe senza pietà Back in Action, reo di aver cancellato anni di storia di un glorioso franchise per proporre un titolo che, a conti fatti, in comune col "re" ha solo il titolo e una vaga idea di trama.

Ma il redattore, si sa, deve riuscire ad andar oltre ciò che le emozioni e i ricordi gli suggeriscono, e per questo motivo potrete trovare al termine di questo pezzo un bel sette; del resto Jagged Alliance: Back in Action, preso per quello che è, si presenta in buona forma, pur con un'interfaccia non sempre intuitiva e la sacrilega mancanza di alcuni elementi strategici fondanti del genere come la fog of war.

Un titolo forse senza grosse pretese ma che riesce nella non facile impresa di divertire e rendere meno amaro questo mancato tuffo in un passato glorioso, camminando sulla sottile linea che divide il capolavoro dalla mediocrità: se ve la sentite di dare un taglio ai ricordi, una chance nel vostro cuore di stratega credo sia meritata.

7 / 10

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Roberto Bertoni

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Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.
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