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World of Warships - prova

Niente dice "stile" come un cannone con 30km di portata.

In occasione dell'E3 abbiamo messo il cappello da marinai e ci siamo imbarcati su World of Warships, terzo gioco di Wargaming.net dedicato alle simulazioni belliche free-to-play, che questa volta ci porta a bordo delle enormi navi che hanno solcato i mari della Seconda Guerra Mondiale.

A breve Wargaming.net farà decollare la open beta di World of Warplanes, ma da tempo il gigante russo del free-to-play ha in cantiere anche il terzo titolo della serie, World of Warships, dedicato a chi giocando a battaglia navale beccava a colpo sicuro la nave avversaria da due spazi.

Dopo l'annuncio, che risale a circa due anni fa, finalmente all'E3 di quest'anno è stato possibile dare un'occhiata al gameplay di World of Warships. La prima impressione è che, dopo i frenetici dogfight di World of Warplanes, gli sviluppatori abbiano deciso di tornare ai ritmi più lenti del loro primo gioco.

Gli scontri si svolgono infatti tra navi che hanno tempi di reazione e manovra tendenzialmente non immediati, e possono sparare a gittate che superano i 20 km. Si capisce quindi che è molto importante collaborare con la propria flotta, così da individuare prontamente il nemico e agire di conseguenza, cercando di non isolarsi troppo.

Proprio come i due titoli precedenti, anche in questo il single player è fondamentalmente assente, così come la parvenza di una storia. Tutto ciò che rimane è un'ambientazione, che a giudicare dai mezzi sembra tarata intorno alla Seconda Guerra Mondiale, ma non mancano modelli precedenti, con oltre nove tier diversi di navi a disposizione.

Le prime portaerei erano sostanzialmente piste galleggianti.

Nella demo pre alpha mostrata a Los Angeles erano disponibili quattro diversi tipi di unità: Cruisers, Destroyers, Battleships, e Carriers, ovvero Incrociatori, Cacciatorpediniere, Corazzate e Portaerei, con un gameplay che per il momento riprende quel "carta/forbice/sasso" caro a World of Tanks, in cui ogni nave ha un ruolo ben preciso e un preciso nemico (è tuttavia corretto segnalare che, secondo gli sviluppatori, le meccaniche non sono ancora totalmente bilanciate).

"Gli scontri si svolgono tra navi che hanno tempi di reazione e manovra non immediati"

No, niente sottomarini, mi spiace.

I Cacciatorpediniere sono l'equivalente marino di un carro leggero, veloci, maneggevoli, in grado di sparare siluri mortali, ma facilmente affondabili. Gli Incrociatori sono buoni per difendersi dai Cacciatorpediniere, ma essendo più grandi sono ottimi bersagli per una Corazzata, la quale è perfetta per bombardare bersagli molto lontani, anche decine di km, e può sostenere un discreto ammontare di danni, ma è lenta e facile da colpire. Poi ci sono le Portaerei, ed è qui che le cose iniziano a farsi interessanti e World of Warships costruisce una propria identità.

Sì perché, di solito le altre navi hanno batterie di cannoni e siluri che potete comandare direttamente con un reticolo di mira, mentre le contromisure aeree e le armi più piccole sono automatizzate. Questi cannoni hanno un raggio incredibile, si parla di circa 30 km nei casi più eclatanti, praticamente come sparare una cannonata da Milano a Lodi, e permettono di colpire bersagli a grandissime distanze, o addirittura di cannoneggiare alla cieca, nel caso in cui non abbiate una conferma visuale del bersaglio, ma solo un'intuizione.

Nonostante il ritmo più lento rispetto agli scontri aerei, le battaglie navali sono ricche di momenti scenografici.

Ed è proprio per far diventare quest'intuizione una certezza, e dare un vantaggio tattico alla vostra flotta, che entrano in gioco le Portaerei.

"Le Portaerei possono contare su squadriglie di caccia che vengono controllate come unità separate"

Oltre a qualche cannone standard, le Portaerei possono contare su squadriglie di caccia che vengono controllate come unità separate, cliccando sullo spazio di mare che si vuole far pattugliare. Una volta scoperto il nemico, lo attaccheranno in maniera automatica, e in maniera altrettanto automatica verranno attaccati dalle batterie antiaeree, se presenti, che riempiranno il cielo delle caratteristiche macchie di fumo nero.

Questa è una meccanica di gioco completamente nuova per la serie, che permetterà ai comandanti delle Portaerei di fornire supporto agli alleati come scout, ma anche di attaccare in maniera diretta le navi rimaste sole o prive di adeguate contromisure. Attenzione però, le Portaerei sono anche l'obiettivo più grosso e succoso da colpire (poteva essere altrimenti in una battaglia navale?). Senza un'adeguata protezione o rimanendo troppo allo scoperto l'ultima cosa cosa che vedrete sarà il muso di un siluro che sta per colpire il vostro scafo.

Le ambientazioni spaziano dai caldi mari del pacifico alle inospitali acque dei mari del nord.

Anche se quanto visto era ancora in fase pre-alpha, il gioco sembra già in una fase molto avanzata dello sviluppo. Certo, le battaglie navali non sono per tutti, e non hanno lo stesso "mood" di un breve scontro tra carri o aerei, ma in qualche modo World of Warships sembra molto divertente e intenso da giocare. Ogni nave offre un gameplay molto differente: comandare una Portaerei è un'esperienza mai vista in tutta la serie, ma se vi sembra troppo complesso potete sempre salire a bordo di un Cacciatorpediniere e solcare i mari in cerca di vascelli su cui scatenare la vostra potenza di fuoco.

"Le battaglie navali non hanno lo stesso 'mood' di un breve scontro tra carri o aerei, ma World of Warships sembra molto intenso da giocare"

Graficamente parlando il gioco è ricco di quell'attenzione ai particolari, tipica di Wargaming.net. Le navi sono ricchissime di dettagli, basati su fedeli riproduzioni dei progetti originali, e l'acqua è resa in maniera molto realistica, così come i paesaggi (ne abbiamo visti due, uno d'ispirazione pacifica e uno ambientato nei mari sopra la Scozia). Mancano ancora delle animazioni adeguate per gli affondamenti e esplosioni, ma siamo sicuri che il piccolo Michael Bay che vive dentro di noi verrà soddisfatto dalla versione finale.

Non si sa ancora cosa succederà quando carri, aerei e navi da guerra saranno finalmente tutti parte di un unico ecosistema, molto probabilmente rimarranno mondi separati per un lungo periodo di tempo, ma in tanti sognano mappe enormi in cui le tre "discipline" di Wargaming si fondano in grande battaglia globale.

Il coordinamento con la propria flotta è fondamentale, rimanere da soli vuol dire imparare presto com'è fatto il fondo dell'oceano.

Per il momento possiamo dire che gli sviluppatori sembra stiano dedicando al titolo la stessa cura messa nei giochi precedenti, anteponendo l'attenzione per i dettagli e l'affinamento del gameplay alla voglia di far uscire il gioco sul mercato.

E visto che World of Warplanes non ha ancora visto la luce, e che World of Tanks marcia ora su Xbox 360, è molto probabile che World of Warships starà nel bacino di carenaggio ancora per un bel po' di tempo. Peccato, perché l'idea di guidare un bestione di metallo e polverizzare una città a trenta km di distanza ci piace molto, sembra una di quelle cose in grado di risollevarti una giornata storta.