Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

Warface Spring Update: Crytek rifornisce l'arsenale - prova

Lo shooter free-to-play si arricchisce ulteriormente, ma c'è speranza per chi non paga?

È passato parecchio tempo da quando vi abbiamo proposto la nostra recensione di Warface, e zitto zitto lo shooter free-to-play di Crytek sembra essere rimasto bello arzillo nonostante la molta concorrenza e le difficoltà attraversate dallo studio.

Ora, dopo il corposo aggiornamento Spring Update, siamo tornati a vestire i panni di Warface e Blackwood, i due team che si scambiano piombo per le varie mappe e modalità del gioco, scoprendo un titolo molto simile nelle basi a quello che vi abbiamo descritto nella recensione, ma molto ampliato nell'offerta e, quel che è più importante, accessibile anche ai neofiti senza possibilità o voglia di aprire il portafogli... almeno per i primi livelli.

Ma andiamo con ordine: Crytek non ha lavorato solo sui contenuti, e chi non ha caricato Warface negli ultimi tempi si troverà di fronte schermate molto diverse da quelle a cui era abituato a causa di un restyling che effettivamente rende più semplice la navigazione tra i menu.

Non troverete invece cambiamenti eclatanti nell'azione: al contrario, selezionare un quick match e lanciarsi in un deathmatch a squadre è questione di pochi secondi, sia per il matchmaking apparentemente snello e ben costruito che per la semplicità dello schema di controllo.

La modalità Marathon è una buona aggiunta in grado di impegnare a fondo tra un Deathmatch e l'altro.

Visto che le lobby sono divise per livello, con i Rookie a fare gruppone fino al livello 9-10, reinserirsi nel gioco con buoni risultati non è affatto difficile, anche perché il lavoro di squadra è quasi assente agli inizi, ma ciò è un bene visto che non c'è da prestare particolare attenzione alla strategia.

Si corre nella mischia, magari ottenendo una kill con il lancio alla cieca di una granata, e se si muore si respawna in pochi secondi nel caso non si voglia attendere l'arrivo di un compagno di squadra medico. È possibile anche cambiare classe in corsa, con la sola penalità di qualche secondo extra da attendere per il respawn.

Nei primi livelli, insomma, si riesce a fare il proprio, nonostante l'equipaggiamento acquistato dal Rambo di turno si faccia sentire quando si viene freddati da un paio di colpi da un nemico restato in piedi dopo aver ricevuto mezzo caricatore in pancia: il trucco in realtà sta negli headshot e nelle "scivolate della morte" che trasformano all'istante una sagoma bene in evidenza in una molto più difficile da colpire.

Tutto come prima, insomma, a parte le aggiunte all'arsenale e le modifiche di rito. Le modalità aggiuntive dell'aggiornamento, Domination per il versus e Marathon per i Survival, sono invece bloccate per i primi livelli, in cui si ha anche la possibilità di sbloccare qualche arma o accessorio in più, utili a tirare giù i nemici più duri e possibilmente evitare di venire oneshottati.

Nonostante il gioco premi la collaborazione, spesso la classe del medico è drammaticamente ignorata dai giocatori.

La modalità Domination è una variante dello Storm, in cui bisogna conquistare dei punti di controllo. Mentre in Storm la conquista è progressiva, con delle nuove sezioni di mappa sbloccati dopo la conquista di ogni punto, in Domination ogni zona può essere contesa dalle due squadre, con dei punti assegnati costantemente in base alle aree controllate.

Le partite in Domination (anch'esse su una nuova mappa, SubZero) risultano effettivamente più dinamiche, visto che non ci si può arroccare in un unico punto a differenza di quanto accade in Storm. La modalità Survival, invece, può essere giocata spendendo dei gettoni assegnati quotidianamente in un determinato orario dopo aver raggiunto il livello 10.

È proprio il fatidico livello 10 lo spartiacque tra un gioco più casual e l'emergere di esperienza e trucchetti del mestiere, come la possibilità di perforare i ripari più leggeri e segnare kill inattese dalla vittima. A fare la differenza è più la preparazione di giocatori e clan che le modalità, anche se la modalità Domination e quella Marathon, che unisce le tre mappe di Operation Cold Peak in un unico livello, sono dei diversivi molto validi.

Per il resto, riprendere in mano Warface può essere ancora una piacevole sorpresa. Ritrovarsi nel vivo del gioco è questione di poco, e anche prestando poca attenzione alle modalità di sblocco e allo shop ci si può ritrovare decentemente attrezzati nel giro di pochi match.

Le mappe sono strutturate molto bene e mantengono l'azione frenetica, oltre a essere in alcuni casi abbastanza scenografiche.

In questo senso, le varie valute e gettoni in-game non incoraggiano di sicuro a scovare i vari paywall, ma più a giocare senza particolari pensieri, posto che, ovviamente, non si carichi il gioco già con l'intenzione di spendere.

È da segnalare che tra le cose rimaste immutate figurano purtroppo anche gli evidenti cheat utilizzati da alcuni utenti, che rovinano l'occasionale partita con kill a ripetizione tramite coltello da lancio senza visuale diretta, o altri episodi poco simpatici del genere.

A conti fatti, l'arrivo dello Spring Update è fondamentalmente un bene per gli utenti non paganti, visto che i nuovi contenuti non sono barricati dietro paywall invalicabili. Su scala più ampia, i gradini che portano verso l'alto nella progressione di Warface sembrano andare però di pari passo con la misura in cui si è disposti ad aprire il portafogli, ma prima di trovarsi schiacciati tra pro, clan, e utenti che puntano sul pagamento più che sulle skill, è possibile divertirsi veramente a lungo e togliersi qualche soddisfazione.

È innegabile che, oggi come al lancio, Warface non offra nulla di particolarmente elaborato rispetto ad altri shooter, ma per chi ha intenzione di prendere il titolo di Crytek a piccole dosi e non come missione di vita, ciò è sicuramente un pregio più che un difetto, e le nuove aggiunte dell'aggiornamento primaverile prolungano decisamente l'esperienza accessibile a tutti.