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Google Stadia altra tegola! Pubblicità ingannevole, affermazioni su qualità 'enormemente esagerate', parte una causa legale

Nel mirino anche Bungie (Destiny) e id Software (DOOM).

Google è stata colpita da una causa legale che accusa il gigante tecnologico di "aver esagerato notevolmente" riguardo la qualità del suo servizio streaming.

La causa è stata presentata nell'ottobre 2020 a New York, USA, e afferma che Google "ha fatto affermazioni false e fuorvianti sulla qualità dello streaming del servizio al fine di generare maggiori entrate per la divisione Google Stadia", e insiste sul fatto che Google ha violato le leggi sulla protezione dei consumatori.

La causa accusa anche Bungie e id Software per "pratiche commerciali sleali e ingannevoli riguardanti la qualità di visualizzazione pubblicizzata e la risoluzione dei videogiochi distribuiti su Google Stadia".

Afferma inoltre che Google ha intenzionalmente cancellato un tweet che diceva che Red Dead Redemption 2 poteva essere riprodotto in 4K / 60fps anche quando un giocatore non aveva una connessione Internet ad alta velocità, affermando che "Google ha capito che stava intenzionalmente fuorviando i consumatori".

"Come risultato delle azioni di Google, ci sono centinaia [sic], se non migliaia, di articoli e report negli Stati Uniti e nel mondo contenenti dichiarazioni fuorvianti provenienti da Google", afferma la causa. "Google non ha fatto nulla per correggere le false informazioni riguardanti la potenza e la risoluzione dei giochi disponibili su Stadia e non ha rivelato ai consumatori nello store di Stadia la risoluzione di ciascuno dei giochi disponibili per l'acquisto".

Il servizio cloud streaming è stato ostacolato dalla mancanza di titoli negli ultimi mesi, nonostante sia stato lodato per le sue prestazioni sorprendentemente buone come piattaforma di gioco "on-the-go". Nelle notizie correlate, abbiamo appreso che Google ha chiuso i team interni di Stadia, anche se pochi giorni prima i piani alti lodavano i "grandi progressi" degli studi.

Fonte: Techradar.