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Assassin's Creed: Brotherhood

Multiplayer e intervista in un colpo solo!

EurogamerAlcuni pensano che Brotherhood non sarà un gioco paragonabile ai primi due capitoli, ma qualcosa di più vicino a un'espansione. Cosa puoi dire ai fan della serie a proposito di questo?
Jean-Francois Boivin

Forse il fatto che il gioco continui la storia di Ezio ha contribuito a creare questo equivoco, ma credetemi se vi dico che questa non è una semplice espansione.

Non ci troviamo di fronte ad Assassin's Creed 2.5. Il gioco è ambientato a Roma, una città che in quanto a estensione è almeno tre volte più ampia della Firenze del secondo capitolo. Avrete a disposizione un unico, gigantesco livello da esplorare a vari gradi. E poi ci sono tutte le novità di gameplay, il multiplayer e una trama ben congeniata ed estremamente solida... se questa per voi è un'espansione, allora non saprei proprio come convincervi.

In questa sua seconda vita Ezio dovrà insegnare ad altri l'arte di cui è diventato maestro nel gioco precedente. Per molti versi il gameplay di Brotherhood è enormemente più profondo di quello di ACII. Tra le molte novità c'è anche la possibilità di restaurare la parte antica di Roma, in maniera molto più articolata di come avveniva a Monteriggioni, e anche il sistema economico della città è enormemente più raffinato.

Una suggestiva galoppata a Roma negli spazi antistanti il Pantheon: solo nei videogiochi si possono fare queste cose!

Ovviamente abbiamo anche riportato molte delle cose che la gente ha amato nel secondo episodio, migliorandole e potenziandole dove ritenevamo giusto. Penso tuttavia che le mie parole non serviranno a convincere tutti, solo quando avrete il pad in mano vi accorgerete di quanto Assassin's Creed: Brotherhood sia all'altezza dei suoi predecessori.

EurogamerCosa puoi dire a chi ha criticato la decisione di far uscire il gioco a un solo anno di distanza dal precedente, temendo che sia stata troppo precipitosa?
Jean-Francois Boivin

Il fatto che abbiamo impiegato così poco a realizzare questo gioco non è incredibile per chi conosce le meccaniche di sviluppo di una serie. Rispetto ad Assassin's Creed II non abbiamo avuto bisogno di imparare a sfruttare i tool a nostra disposizone e siamo riusciti ad utilizzarli al 100% fin dall'inizio.

Va detto inoltre che gran parte del tempo di sviluppo di un gioco viene portato via dalla fase di "concept" che per Brotherhood è stata relativamente breve, visto che avevamo già ben chiaro quello che volevamo e come lo volevamo.

Molte delle risorse di cui si ha bisogno all'inizio dello sviluppo di un gioco erano già a nostra disposizione, come i modelli poligonali dei personaggi secondari e altre cose, quindi il tempo per realizzarle non è stato necessario.

Ezio ci mostra che ora potrà uccidere due persone allo stesso tempo usando spada e pistola assieme.

Tutto questo, combinato con altri fattori, ci ha permesso di ridurre i tempi di sviluppo di un gioco per il quale altrimenti avremmo impiegato almeno il doppio del tempo.

Per quanto concerne la realizzazione di Roma, nonostante fosse una città completamente nuova non abbiamo impiegato moltissimo per la sua "costruzione". Quando conosci gli strumenti a tua disposizione la velocità di realizzazione di qualsiasi cosa è estremamente alta. Sapevamo già fin dove potevamo spingerci e cosa potevamo inserire, il resto è stato quasi automatico.

Passando alla trama, il nostro sceneggiatore Patrice Désilets aveva già ben chiaro come sarebbe iniziata e finita, quindi anche per lui scriverne lo svolgimento è stato molto più rapido.

Abbiamo operato a grande velocità ma non per affrettare le cose come alcuni hanno pensato. Semplicemente avevamo parte del lavoro già fatto e questo ci ha permesso di concentrarsi principalmente sulle novità di questo capitolo. In questo abbiamo ricevuto un notevole aiuto anche dai nostri studi di Singapore e Quebec City.