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StarCraft II: Wings of Liberty

Le prime impressioni della beta multiplayer.

Potevamo vedere chiaramente ciò che dovevamo fare, ed eravamo altrettanto consapevoli di doverci muovere il più rapidamente possibile per raggiungere lo scopo. Sfortunatamente ci è mancata la forza di volontà. Siamo stati deboli e ci siamo piegati di fronte alla fatica fisica e mentale che ci aspettava. La sensazione che si prova, in questi momenti, è simile a quella di quando le gambe iniziano a bruciare mentre si corre: quando succede ci si costringe a continuare grazie alla forza di volontà, oppure ci si arrende e si fa una sosta per bere qualcosa.

Noi abbiamo ceduto. Abbiamo speso tutto per costruire un'enorme astronave da battaglia, che abbiamo inviato dritta verso la base nemica solo per vederla abbattere da una selva di torrette antiaeree. Sapevamo che era un errore. Non siamo stupidi, ma solo dannatamente pigri.

StarCraft II, nella sua forma attuale, non ammette nemmeno il più piccolo accenno di pigrizia. Bisogna imparare a conoscere ogni singola unità, e tutte le contromosse del caso. Si deve imparare l'esatto ordine di costruzione degli edifici e la via più rapida per ottenere gli elementi migliori e i relativi potenziamenti. Bisogna spulciare le statistiche alla fine di ogni partita e perdersi tra grafici, numeri, schemi... Tutte le informazioni utili sono riassunte alla fine degli scontri in stile molto Blizzard. Dalle statistiche si può imparare moltissimo e questo è un elemento che in StarCraft II funziona davvero alla grande.

La Protoss Mothership, fin troppo simile a una shuriken, potrebbe radere al suolo un'intera base in pochi secondi... a meno che questa non sia difesa da una serie di postazioni antiaeree piazzate strategicamente.

La domanda è: pensate di essere in grado a dedicargli il tempo che richiede? Il miglioramento nel multiplayer di StarCraft II è l'unico premio previsto per chi si dedica interamente al gioco. Il multiplayer di StarCraft II racchiude tutto ciò che un veterano di StarCraft potrebbe desiderare. La stessa sostanza, tuttavia profondamente diversa; tradizionale ma resa moderna dall'ottima integrazione con internet; lievemente fumettosa, ma hardcore fin nelle sue fondamenta.

In un momento in cui tutti gli altri RTS stanno cercando di avvicinarsi a ogni genere di giocatore, compromettendo il multiplayer nel tentativo di catturare nuovi utenti e rovinando il single player a causa di un'industria che spinge per mischiare elementi dei giochi di ruolo con le fasi strategiche, StarCraft è assolutamente puro. La sua struttura potrà anche apparire eccessivamente tradizionale, ma in un momento storico in cui si tende a mischiare fra loro i generi classici, il titolo Blizzard è una bestia rara, un dono per chi vuole considerare i giochi strategici più uno sport che un semplice passatempo. Nulla è stato sacrificato per facilitare l'ingresso delle nuove leve.

Questa è indubbiamente una cosa buona. I videogiochi hanno bisogno di titoli tanto sicuri di sé e del proprio pubblico. StarCraft non è adatto ad alcuni utenti PC, probabilmente lo è per la maggior parte di essi. Ora come ora voi siete da qualche parte alla base della piramide immaginaria di cui parlavamo poco fa. Siete abbastanza uomini/donne/robot/alieni da decidere di tentarne la scalata?

StarCraft II uscirà su PC entro la metà del 2010.