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No More Heroes 2: Desperate Struggle

Travis Touchdown torna in azione.

Il vantaggio è che ci si può orientare in maniera intuitiva senza dover attendere troppo tra un combattimento e l’altro. Questa soluzione, inoltre, lascia a disposizione del giocatore più tempo per fare quello che tutti cercano in un gioco basato su combattimenti con una spada laser: far perdere qualche chilo al vostro gatto virtuale. Ma forse è meglio chiarire questo punto.

Nel secondo episodio della saga, il gatto di Travis ha acquistato qualche chilo di troppo. Con una serie di minigiochi potete cercare di fargli smaltire un po’ di grasso, salvo poi riempirlo ancora una volta di leccornie. Il gatto di Travis non è l’unica vecchia conoscenza di No More Heroes ad approdare su Desperate Struggle.

Shinobu e Henry saranno entrambi personaggi giocabili in alcune sezioni di questo sequel. Il gameplay in queste fasi non si differenzia molto dalle meccaniche di gioco legate a Travis ma ognuno di questi personaggi porta nuova linfa ai combattimenti con un set di mosse esclusive.

Framerate più solido e tante combo disponibili...what else?

Sono passati tre anni dalle vicende di No More Heroes e Travis abita sempre al numero 51 di Santa Destroy. Il vostro obiettivo è ancora una volta quello di primeggiare tra gli Assassini della città e naturalmente non mancheranno le sfide bizzarre e piene di stile, tutte invariabilmente destinate a terminare nel sangue. Questa volta non ci sarà nessuna censura a lenire la violenza visiva, e probabilmente è questo uno degli aspetti che stuzzica maggiormente alcuni palati. Helter Skelter ha un nuovo aspetto, l’artista Hip Hop Nathan è pronto a sfidarvi armato di stereo e lanciarazzi e Destroyman è tornato in vita per una nuova sfida.

Gettate nella miscela un pizzico di vendetta e organizzazioni criminali e avrete la fotografia esatta del mondo cui Desperate Struggle appartiene. Infine, chi può dire qual è la sorte che attende Travis. Suda 51 ha già detto che questo sarà l’ultimo No More Heroes che avrà per protagonista l’otaku Touchdown. Ma il nostro eroe non può morire, altrimenti chi si prenderà cura del gatto?

Dopo alcuni passaggi a vuoto nel primo episodio, Suda 51 sembra aver ritrovato la via maestra per andare dritto al punto di ciò che rendeva realmente divertente No More Heroes. Niente più interminabili tragitti da percorrere, nessun lavoro frustrante, una marea di minigiochi retrò pieni di stile e divertimento, epiche battaglie contro i boss e naturalmente una serie di trovate originali. Il tutto con uno stile che ben si adatta alla console per un gioco che questa volta sembra essere in grado di convincere un po’ tutti.