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Section 8: Prejudice

Un invidiabile rapporto qualità-prezzo.

Sebbene non si trattasse di un capolavoro assoluto, devo ammettere che all'epoca della sua release rimasi piacevolmente sorpreso dal primo Section 8 e, di conseguenza, accolsi con un certo stupore la notizia che Section 8: Prejudice, suo diretto sequel, sarebbe stato rilasciato solo in formato digitale a un prezzo di soli 1200MP, ovvero all'incirca 15 euro.

Come recita il simpatico video promozionale, realizzato proprio per far leva su questo prezzo così conveniente, anche io sono uno dei tanti che si è trovato ad esclamare "solo 15 sacchi?! Tutto il gioco?!", ma al tempo stesso temevo che la qualità complessiva dell'esperienza avrebbe in qualche modo risentito di un tale prezzo... beh, mi sbagliavo!

A dispetto di ciò che era lecito presupporre alla vigilia della sua release, Prejudice si è dimostrato un prodotto qualitativamente pari, se non addirittura superiore, a molti FPS lanciati sul mercato a prezzo pieno, e il motivo è molto semplice: gli sviluppatori hanno ascoltato con attenzione i feedback ricevuti dai fan dopo il primo capitolo, e hanno lavorato al fine di esaudire le richieste ricevute.

Ho passato ore e ore nell'universo di Prejudice ma i lanci da combattimento riescono sempre a galvanizzarmi.

Una delle novità più significative è senza dubbio l'implementazione di una campagna singleplayer, richiesta a gran voce dai fan sin dal lancio del primo Section 8; tale campagna, pur non brillando per profondità narrativa e originalità, si dimostra complessivamente valida, e questo anche a fronte di una durata complessiva non certo inferiore a quella proposta da altri celebri esponenti della categoria.

Lo svolgimento dell'avventura proposta, il cui completamento richiederà circa 5-6 ore di impegno e dedizione, è alquanto lineare e non propone situazioni che definirei indimenticabili, ma ciò non toglie che l'esperienza sia comunque gradevole e stimolante.

I motivi sono molteplici. Al di là dell'introduzione del jetpack, che garantisce interessanti variabili tattiche anche e soprattutto in multiplayer, e di un arsenale decisamente più ricco di quanto non fosse quello del primo capitolo del franchise (si passa dai classici fucili d'assalto ai fucili da cecchino, senza dimenticare lanciamissili e fucili a pompa, tutti caratterizzate da più tipologie di munizioni), la campagna si distingue per un'IA di pregevole fattura la cui estrema aggressività sarà talvolta in grado di mettere in difficoltà anche qualche veterano della categoria.

Pur non eccellendo sotto il profilo tecnico, Prejudice presenta una realizzazione grafica di tutto rispetto.

Insomma, come avrete intuito non siamo di fronte a una modalità in grado di ridefinire i canoni di un genere, ma considerando la qualità media delle campagne singleplayer proposte da molti sedicenti capolavori nel campo degli FPS, il lavoro svolto da Timegate supera ampiamente la sufficienza.

Ma il singleplayer, si sa, rappresenta spesso solo la proverbiale punta dell'iceberg di un buon FPS, e in questo senso Prejudice non fa alcuna eccezione; il cuore pulsante del prodotto, così come impone la tradizione del franchise, è infatti il multiplayer, arricchito e ottimizzato al fine di risultare ancor più coinvolgente di quanto già non fosse quello del suo predecessore.

Le modalità disponibili sono purtroppo solo due, ma la qualità che le contraddistingue è più che sufficiente per sopperire alla mancanza di altre tipologie di gioco.

Conquista, una modalità competitiva disponibile per un massimo di 32 giocatori, mette due squadre l'una contro l'altra dando loro come principale obiettivo quello di raggiungere un determinato quantitativo di punti, ma è il come guadagnare tali punti a rendere ogni partita davvero coinvolgente.

I primi 15 minuti.

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Section 8: Prejudice

PS3, Xbox 360, PC

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Davide Persiani

Contributor

Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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