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Section 8

In picchiata sul nemico.

A voler essere brutalmente superficiali, potremmo benissimo definire Section 8 quale ennesimo clone di Halo: un FPS in salsa sci-fi decisamente votato al multiplayer, con numerose armi tecnologiche, scenari da apocalisse aliena (grandi location in cui la monotonia del deserto è intralciata da strutture futuristiche) e schiere di nemici da buttare giù uno dopo l'altro. Se da un lato è vero che l'emulazione rimane senza dubbio la forma più sincera di adulazione, dall'altro i ragazzi di TimeGate Studios sembrano proprio essersi abbandonati all'esatta riproposizione di quei "tòpoi" tipici del genere, anche se non mancano tocchi sicuramente originali.

La trama, come spesso accade in simili prodotti, serve giusto a fornire la più banale delle motivazioni affinché i buoni e i cattivi si affrontino sul campo ad armi spiegate. Siamo nel futuro, l'umanità ha cominciato a colonizzare gli angoli più remoti dell'universo ed è pacifico che una combriccola di malintenzionati intenda contrastare il regime mondiale al fine di formare una fazione indipendente sui pianeti periferici. La storia ci vedrà impersonare tale Alex Corde, cazzuto marine spaziale in armatura pesante nonché membro della famigerata Sezione 8. Questo è il reparto dei super-soldati, quelli che a colazione trangugiano steroidi e pallottole, il cui unico scopo di vita è combattere e morire sul campo, possibilmente trascinando all'inferno quanti più nemici possibile.

Se la trama è il classico contentino incapace di suscitare qualsivoglia interesse, la modalità in singolo è poco più che un esauriente tutorial. L'impressione, nelle poche ore impiegate per terminarla,è che il team sia stato costretto a lavorarci sopra per poi giustificare la componente multiplayer. Il tutto infatti non è altro che una serie di mappe da ripulire in successione, tra i classici obiettivi impostati nelle varie missioni.

Come potete vedere, l'UE 3 fa pur sempre la sua porca figura.

Il gameplay è di chiara impronta old school, la furia blastatoria che pervade ogni istante di gioco ne è la prova lampante, e ciò potrebbe nonostante tutto deliziare a dovere gli appassionati hardcore. La modalità single player rimane ovviamente un'opzione caldamente consigliata, non fosse altro che per acquisire la giusta dimestichezza per poi affrontare le battaglie online.

È però solo nella campagna multiplayer (fino a 32 giocatori online) che Section 8 riesce davvero a sfoderare i muscoli. L'esempio più eclatante è il sistema di respawn, che consente al giocatore di ripartire da qualsiasi punto della mappa a seguito di un lancio nel vuoto a 15.000 piedi d'altezza. Ciò significa che potrete letteralmente atterrare sulla posizione desiderata saltando dalla navicella e impegnandovi ad evitare il fuoco nemico. L'operazione risulta interessante non solo per la possibilità di coprire ampie porzioni di scenario, ma perché vi offre svariate chances di prendere i nemici alla sprovvista e dare manforte ai compagni in difficoltà. Ecco perchè, nel corso degli scontri a terra, bisognerà sia tenere a bada gli avversari dinnanzi a voi, sia tenere d'occhio eventuali incursioni dall'alto. La componente strategica sarà elemento fondamentale di ogni squadra, i cui componenti dovranno imparare a cooperare attivamente nel dar vita a tattiche sempre più complesse e garantirsi in tal modo il controllo del territorio.

Il giocatore potrà inoltre avvalersi di tutta una serie di upgrade attivi e passivi: i primi riguardano le capacità offensive (potenza di fuoco, tipologia di armi e via dicendo...) mentre le seconde hanno come oggetto resistenza, velocità e valori di difesa. Si tratta di una intrigante contaminazione da GDR, che trova piena giustificazione nell'implementazione delle sei classi disponibili, che vanno dall'immancabile cecchino all'infiltratore e così via. Importante sottolineare le ampie opzioni di personalizzazione, che ci consentono di modellare il nostro alter ego a piacimento, creando classi personalizzate e uniche.

Ottimo il passaggio alla terza persona durante le fasi di boost nella corsa.

Nota di merito per il boost durante la corsa. Qualora vi troviate a correre lungo lo scenario per un determinato periodo di tempo senza subire colpi potrete improvvisamente acquisire una velocità micidiale e raggiungere agevolmente svariati punti della mappa. Una piccola chicca, che quanto meno dimostra la volontà di variegare il prodotto in termini situazionali e di pura giocabilità. A ciò si aggiunga la presenza di missioni dinamiche durante gli assalti: in alcuni casi si dovrà infatti scortare determinati veicoli, proteggere il generale, sottrarre informazioni e quant'altro riesca a rivitalizzare modalità di gioco ormai abusate e reiterate fino allo sfinimento. Tutta roba che in questo caso fa davvero la differenza.

Section 8 è in definitiva un prodotto riuscito, capace di gratificare i più sinceri amanti del genere. Se devo essere sincero, l'unica preoccupazione riguarda la possibile bassa affluenza di giocatori online. Il gioco è chiaramente rivolto a tutti gli appassioanti di Halo e probabilmente, ironia della sorte, quegli stessi appassionati saranno ancora impegnati proprio col titolo Bungie o si staranno già preparando per l'imminente ODST. D'altronde, il gioco ha ancora tempo per acquisire consensi presso il pubblico. Se siete stufi di indossare l'armatura di Master Chief e cercate un nuovo titolo che vi tenga impegnati in modalità multiplayer a lungo, Section 8 potrebbe seriamente fare al caso vostro.

8 / 10

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In this article

Section 8

PS3, Xbox 360, PC

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Dario Tomaselli

Contributor

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