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Steel Battalion: Heavy Armor

Il fascino dell’acciaio.

Muovendo una mano verso l'alto potremo invece interagire con il cockpit del tank, accedendo ad un monitor che mostra le immagini provenienti da quattro telecamere esterne adagiate sul "veicolo". Parimenti, spostando la mano in basso a destra potremo agire sulla pesante leva del cambio marcia.

L'interfaccia di Steel Battalion: Heavy Armor è squisitamente meccanica, dominata dal gelido acciaio costellato di LED economici e, di tanto in tanto, impreziosito da getti di vapore bollenti. Una guerra del futuro, come osserveremo tra breve, raccontata attraverso macchinari e tecnologie che sembrano provenire dall'era del secondo conflitto mondiale.

La narrativa di Steel Battalion: Heavy Armor inquadra la sua incantevole estetica in una cornice al limite della perfezione. Nel 2020, un parassita che si nutre di silicio ha spedito all'altro mondo tutti i computer del mondo, inaugurando così un'era oscura della tecnologia da cui l'umanità, proprio nel periodo in cui è ambientato il gioco - circa 60 anni dopo l'inizio del collasso - sta iniziando ad uscire.

I protagonisti di Steel Battalion, i celebri Vertical Tank (o VT), sono più simili ad un classico Panzer che ad un Robotech futuristico. Le fiancate sono impreziosite da disegni che, solitamente, chiunque si aspetterebbe di trovare nella fusoliera di un B-52: non è questo il caso di The Creeping Death, un VT particolarmente agguerrito che, a fianco di un nome già poco rassicurante, ha dipinta sulla corazza la spietata mietitrice in pose poco rassicuranti. Giusto per rendere meglio l'idea.

Ma non sono solo i tank a provenire dall'era che fu. Gli equipaggi dei VT sembrano balzare anacronisticamente dalla classica filmografia bellica sulla Seconda Guerra Mondiale - una squadra inverosimile di Yankee che solo nel Sol Levante può essere concepita in questo modo. All'interno di questi claustrofobici tank, in aiuto del giocatore, vi saranno tre compagni di squadra, ciascuno con doti e skill differenti.

C'è l'immancabile gunman, generoso nell'elargire utile potenza di fuoco aggiuntiva, oppure l'addetto alle telecomunicazioni, specializzato nell'intercettare e recapitare a destinazione le notizie dell'intel. In fase iniziale, il giocatore potrà creare la propria squadra a partire da una selezione di soldati, caratterizzati da abilità e punti di forza specifici: una volta creata, l'unità sarà immutabile per tutta la durata della campagna. Inoltre, anche la morte è permanente: perdere un compagno in missione significherà inesorabilmente fare a meno di lui, da lì all'epilogo dell'avventura.