Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

Steel Battalion: Heavy Armor

Il fascino dell’acciaio.

Mantenere in vita il proprio equipaggio sarà probabilmente una delle missioni più complesse che saremo chiamati ad affrontare, visto e considerato che, se c'è una cosa che Steel Battalion ha imparato durante questa sua lunga assenza, è come rendere il campo di battaglia un autentico casino infernale - Call of Duty docet.

Davvero interessante è la gestione delle fasi di "panico": Steel Battalion: Heavy Armor, bisogna ammetterlo, è abbastanza furbo per accorgersi con tempismo delle situazioni concitate o più rischiose per il giocatore, offrendo a quest'ultimo una risposta ai limiti dell'eccentrico.

Quando la situazione è al limite e il fracasso diventa troppo esagerato da sopportare, i membri dell'equipaggio danno letteralmente di matto e si precipitano gambe in spalla verso il portellone d'uscita, in una fuga suicida senza la minima speranza di salvezza. Compito nostro - e dei poteri magici di Kinect - sarà quello di afferrarli al volo, prima che sia troppo tardi, riportarli di peso all'interno del tank e ricondurli alla realtà.

Se tutta questa gesture recognition, per certi versi, rischia di divenire eccessiva - al punto di risultare quasi ridicola, specie quando si tratta di riportare "al sicuro" i compagni sbiellati - è comunque indubbio che sotto lo strato di sperimentazione del motion control di Steel Battalion pulsino le più sane meccaniche di un tradizionale shooter hardcore.

Il controller Microsoft è ben saldo tra le mani, con i due stick analogici adoperati per il movimento e la gestione della telecamera - come tradizione FPS vuole, e con i trigger dedicati alle fasi di shooting.

Duole ammettere che, al di là di un estetica fresca e aggiornata, Steel Battalion rischia di essere un po'troppo "tradizionale" sotto altri fronti, specie quello contenutistico: uno dei primi livelli mostrati al pubblico, ad esempio, mostra una rivisitazione dello sbarco in Normandia che, per l'occasione, viene trasportato in una sfolgorante New York sotto assedio

Nulla di così sconcertante, per carità, ma viene abbastanza naturale domandarsi per quale motivo sia stato necessario ricorrere a due dei più grandi cliché dell'universo videoludico e a fonderli in un'unica, chiassosa amalgama.

Nonostante le innumerevoli azioni di gioco introdotte da Kinect non riescano a rimpiazzare il fascino e l'appeal di quell'enorme pezzo di plastica nero, fatto di enormi stick e un'infinità di pulsanti, è impossibile non scorgere quell'inventiva e quell'entusiasmo con i quali Star Battalion abbraccia la periferica di movimento del colosso di Redmond. Certo, molto probabilmente non verrà ricordato con l'ardore e la malinconia con cui ancora oggi viene citato il suo illustre predecessore, ma a modo suo Steel Battalion: Heavy Armor saprà senz'altro ritagliarsi un posto nel cuore dei fan.