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Gameland: La conferenza d'apertura

Non siamo soli.

Coordinata dal giornalista Gaetano Pedullà, si è appena conclusa la prima conferenza tenutasi al Gameland dedicata al videogioco e alla sua fruizione.

Intervenuto sul palco Umberto Croppi, assessore alle Politiche Culturali e delle Comunicazioni del Comune di Roma, che ha parlato di quanto i videogiochi possano essere importanti come mezzo per relazionarsi con gli altri e come risorsa per “preparare” l’inserimento in società dei giovani. Croppi ha poi spiegato come il videogioco possa essere considerato, senza ombra di dubbio, un media innovativo e sperimentale, verso cui non dovrebbe esistere alcun pregiudizio.

Tanti i personaggi intervenuti, per una volta, per difendere i videogiochi e tentare la via del dialogo.

Camilla Morabito, organizzatrice di Gameland si è soffermata sul ruolo importante che il videogioco riveste attualmente tra i ragazzi. “Questo è soprattutto un evento per i giovani e per le famiglie” ha affermato.

Presente anche Antonio Affinita del MOIGE (Movimento Italiano Genitori), “nemico storico” dei videogiochi che in realtà, smentendo i più prevenuti, si è limitato a suggerire un utilizzo più intelligente di uno strumento di cui lo stesso MOIGE riconosce il valore mediatico. “I genitori devono essere protagonisti del divertimento dei loro figli. Ben venga un utilizzo corretto dei videogiochi. Ma c’è ancora molto da fare: molti non conoscono bene il PEGI”.

La conferenza è stata seguita dalle principali televisioni nazionali: Rai, Mediaset, Sky, presenti e attenti a recepire un messaggio che speriamo aiuti a sdoganare un'industria ancora troppo misteriosa per il grande pubblico.

Nei prossimi giorni, aspettatevi interessantissime novità da questo punto di vista: il nostro lavoro con il MOIGE è appena cominciato e forse, si è dipinto un mostro che in realtà per noi, potrebbe rivelarsi un preziosissimo alleato.

È poi stato il turno Isabella Rauti, del Ministero delle Pari Opportunità, che ha sostenuto che conoscere i videogiochi in maniera consapevole è la chiave per interpretarli al meglio. “I genitori devono darsi da fare per superare il “gap generazionale” che esiste tra essi e i loro figli”. Un messaggio di grande importanza.

Francesco Antinucci, direttore di ricerca dell’istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, ha affermato: “Il videogioco è una cosa seria e i giovani, giocando, apprendono. Il videogioco è dunque apprendimento senza rischio”.

Troy Bayliss, campione del mondo di SBK e testimonial del videogioco ufficiale sviluppato dall’italiana Milestone, ha dichiarato di apprezzare molto i videogiochi pur non praticandoli spesso. Bayliss ha sottolineato comunque come il videogioco possa essere molto utile per aumentare la concentrazione in pista, considerando il suo caso. Ricordiamo che i piloti Ducati hanno preparato quest’anno la gara di Miller, tracciato inedito per il mondiale, utilizzando il software fornito da Black Bean Games, publisher nostrano responsabile della produzione del titolo.

Vincenzo Cantatore, non nuovo a questo tipo di interventi, è uno dei sostenitori più accaniti della causa e una volta ancora ha speso parole incoraggianti per noi videogiocatori.

Sul palco anche Vincenzo Cantatore, campione di boxe e ambasciatore dello sport del Comune di Roma: “Sono un appassionato di videogiochi e non mi piace sentirne parlare negativamente come troppo spesso accade. Il videogioco può rilassare e unire. I genitori giochino con i loro figli”.

Primo round “istituzionale” concluso quindi, con un bel gancio ai detrattori e ai critici e la testimonianza che il percorso è ancora lungo ma molto c’è da fare. La novità grande è che si può fare. E qualcuno, per una volta, ci ascolta ed è dalla nostra parte.