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Gamescom 2016: Mafia III - anteprima

2K Games ci mostra nuovamente il suo gioco. Ma quando potremo provarlo?

Il primo Mafia (2002), narrava la storia di Thomas Angelo, tassista di evidenti origini italiane che si muoveva nella città fittizia di Lost Heaven, ispirata alla New York degli anni '30. Il secondo Mafia (2010) raccontava invece la storia di Vito Scaletta, che s'ambientava nell'immaginaria città di Empire Bay, anch'essa ispirata a New York seppur con qualche contaminazione losangelina.

Mafia III, invece, segna già dalle sue premesse un grande stacco col passato: il protagonista infatti si chiama Lincoln Clay, è afroamericano e si muove in una New Bordeaux ispirata a New Orleans. Insieme a Marcus Holloway e al misterioso soggetto della copertina di Battlefield 1, Licoln sarà il terzo protagonista di colore che troveremo quest'anno 1protagonista di un videogioco (e probabilmente qualcuno me lo starò perdendo per strada).

Una scelta coraggiosa quella di 2K Games perché il primo impatto, si sa, è quello che conta, e un protagonista che non sia un italoamericano in un gioco della serie Mafia appare fuori contesto. Gli sceneggiatori però hanno fatto del loro meglio per rendere la figura di Lincoln Clay funzionale alla trama, ed ecco quindi Mafia III raccontarci le vicende di un ex veterano del Vietnam che, tornato dalla guerra, non riuscirà a integrarsi nella società civile, finendo per fare parte di una gang criminale, i Black Mod.

La quale però finirà col pestare i piedi alla Mafia di New Bordeaux, rappresentata dalla famiglia Marcano, che non ci penserà due volte a uccidere tutti e lasciare a terra anche lo stesso Lincoln, erroneamente creduto morto. Ecco dunque che il protagonista di Mafia III, per la prima volta, non sarà un mafioso ma al contrario un nemico della mafia stessa, sulla quale farà ricadere la sua furiosa vendetta.

Quando si tratta di ricorrere alla forza, Lincoln di certo non si tira indietro.

Spiegate dunque le premesse narrative, doverose per inquadrare il protagonista e il contesto entro cui muoverà, si capisce che Mafia III è un gioco a modo suo coraggioso, anche perché il periodo storico e il contesto geografico non sono favorevoli a un personaggio di colore. Tant'è che il gioco, lo hanno confermato gli stessi sviluppatori, affronterà il tema del razzismo che da sempre è particolarmente radicato nel profondo Sud degli Stati Uniti.

Mafia III non vuole però essere un prodotto che abbia nel sociale la sua unica ragione d'essere. Piuttosto, è un robusto open world dove scazzottate, sparatorie, interrogatori e regolamenti di conti sono all'ordine del giorno. Ogni volta che l'abbiamo visto ci siamo stupiti della violenza e della brutalità del suo protagonista ed è plausibile che il gioco, una volta sugli scaffali, sarà al centro di numerose polemiche.

Lo scopo di Lincoln, dicevamo, sarà sconfiggere la famiglia Marcano e per farlo dovrà colpirla dove fa più male, ossia nei suoi affari. E potremo farlo direttamente, attaccando i suoi avamposti, oppure indirettamente, evitando ad esempio che i camion che trasportano i carichi di merci non arrivino a destinazione.

Ma un semplice teppista da strada, per quanto intelligente, spregiudicato e con un allenamento militare alle spalle, non potrebbe molto contro un'intera cosca mafiosa. Ecco perché Lincoln avrà bisogno di alleati, che nel gioco risponderanno al nome di Cassandra, leader di una gang di haitiani; Thomas Burke, a capo della malavita irlandese e fortemente infiltratosi nella corrotta polizia locale; e infine proprio lui, Vito Scaletta di Mafia II, ora vecchio e arrabbiato per essere stato superato nelle gerarchi di Cosa Nostra dai suoi precedenti amici.

Se c'è una cosa che Mafia III riesce a fare in modo convincente è a restituire il clima del contesto storico in cui è ambientato.

Ecco allora che la figura di Lincoln Clay, una volta affiancato dalla malavita irlandese, haitiana e italiana, appare senz'altro più credibile come antagonista della famiglia Marcano. Anche perché lui ha qualche asso nella manica. È molto bravo a pedinare le sue vittime, riuscendo così a coglierle di sorpresa; è piuttosto abile negli interrogatori, grazie ai quali estorcerà importanti informazioni (e alla fine potremo decidere se uccidere l'interrogato o farlo lavorare per noi). E se la cava bene a passare inosservato tra le fila nemiche, e non a caso Mafia III vanterà una forte componente stealth.

Un esempio ce l'ha fornito la Gamescom 2016, dove 2K Games ha mostrato nuovamente il suo gioco. Dopo averci mostrato Lincoln Clay che se ne andava in giro a bordo di un motoscafo (mezzo che quindi sarà utilizzabile nel gioco), è stato chiesto alla platea di giornalisti se la missione successiva andasse condotta in modo stealth o meno.

E così (tutti hanno scelto la seconda alternativa), dopo un veloce rifornimenti di armi grazie a un furgone giunto in nostro soccorso presumibilmente da Vito Scaletta, ci siamo trovati a infiltrarci in un palazzo per eliminare Tony Derazio, contabile dei Marcano.

Per farlo Lincoln s'è avvalso di violenti takedown delle guardie a colpi di strangolamenti e accoltellamenti (dopo averle attirate a noi con un fischio mentre eravamo nascosti dietro l'angolo), headshot con una pistola silenziata e infine, sventagliate di mitra e bombe a mano (meno male che avevamo votato per una missione stealth!).

Non fatevi trarre in inganno da questa immagine: Mafia III ha anche un sistema di coperture!

C'è stato anche modo di vedere un minigame per l'apertura delle porte ma se dobbiamo esprimerci su quanto visto, oltre a un comparto tecnico piuttosto datato, qualche dubbio l'ha destato l'intelligenza artificiale dei nemici. Che va bene la pistola col silenziatore ma sospetto (fortunatamente non m'è mai accaduto in real life) che se mi uccidessero un compagno a pochi metri di distanza, qualcosa sentirei. Se non altro, il rumore del suo corpo che crolla in terra.

Volendo comunque abbandonare l'approccio stealth, in Mafia III non mancheranno certo le sparatorie, che trarranno giovamento da un sistema di copertura e dalla presenza di mosse 'finishing' una volta in prossimità del nostro bersaglio. E ovviamente gl'inseguimenti in macchina, in una New Bordeaux suddivisa in nove distretti, ognuno dotato della sua personalità e della sua atmosfera. Ma anche del proprio racket che dovremo sgominare, dando così alla nostra ascesa al potere una connotazione territoriale che ci vedrà conquistare un quartiere alla volta.

Una volta conquistata una zona della città, ci siederemo attorno a un tavolo coi nostri tre alleati, i succitati Cassandra, Thomas Burke e Vito Scaletta. E decideremo a chi dei tre assegnarla. La scelta non è da prendersi a cuor leggero, perché ogni volta avremo un alleato contento e due scontenti. Si potrebbe essere allora portati a operare scelte politiche, ma a ogni fazione corrisponderanno diversi bonus e comportarsi salomonicamente ci precluderà quelli di massimo livello.

In cambio dell'assegnazione di un territorio a Vito, per esempio, avremo armi ed equipaggiamento migliori. Cassandra mette invece sul piatto delle amicizie nelle compagnie telefoniche e in caso di bisogno Lincoln potrà chiamarla e fare in modo che una certa zona venga oscurata. Il risultato? Che i nemici non potranno più chiamare rinforzi. Burke dal canto suo ci offrirà la manovalanza locale, il che significa che in caso d'inferiorità numerica, basterà chiamarlo per veder arrivare prontamente dei rinforzi.

Ecco Tony Derazio all'inizio della demo della Gamescom 2016. Ma non sa che di lì a poco gli faremo visita.

Che il telefono sia un elemento portante di Mafia III lo si capisce anche dal fatto che si potranno effettuare intercettazioni telefoniche all'interno di un'area di un distretto, a patto di trovare la centralina e capire come accedervi. Un elemento di gameplay che non va trascurato, dato che così facendo si entrerà in possesso d'importanti informazioni relative al nemico, le cui conversazioni riguarderanno ad esempio quanti nemici siano presenti nell'area e dove siano posizionati.

Quanto scritto finora lascia intendere che Mafia III è un gioco dalle dinamiche molto aperte, tali per cui le missioni possono essere portate a termine diversamente. A seconda ad esempio che s'intercettino o meno le comunicazioni nemiche, che si sia salvato o ucciso un'interrogato, che si sia assegnata una zona a questo piuttosto che a quell'altro alleato, varieranno le condizioni entro cui ci si troverà a muoversi.

E lo stesso varrà anche l'architettura delle missioni, che prevedono una serie di punti da rispettare prima di arrivare alla loro conclusione, ma che possono essere concluse anche andando dritto al sodo. Inutile dirlo, in quest'ultimo caso ci saranno molti più morti e feriti, mentre i completisti verranno ricompensati con una missione più lunga ma condotta in modo più discreto, per quanto si possa parlare di discrezione visto il tema trattato in Mafia III.

A seconda della strada che sceglieremo, inoltre, dovrebbe cambiare il risultato finale, almeno stando a quanto dichiarato dagli sviluppatori, ma per capire quali e quanti siano le differenze dovremo necessariamente attendere la versione finale del gioco.

Come potete vedere da questa immagine, tecnicamente si sarebbe potuto fare di più, soprattutto per i volti.

Per un titolo free roaming è importante anche il modello di guida. Per chi l'ha provato certe macchine sono difficili da tenere in strada, per altre ciò è compatibile con un modello di guida realistico. Ad lì di queste opinioni, quel che è certo è che non tutte le macchine saranno disponibili da subito. Alcune verranno sbloccate solamente col prosieguo della trama e sarà concessa una certa personalizzazione che permetterà di agire su maneggevolezza e sospensioni. Si potranno poi rubare le macchine dei passanti ma, a quanto pare, non sarà possibile tenerle per sé.

Se a tutto ciò aggiungiamo una colonna sonora d'epoca contenente tonnellate di canzoni realmente esistenti, si capisce che questo Mafia III è un gioco dalle grandi potenzialità che però rischia di passare inosservato a un'occhiata superficiale. La grafica, come già scritto, non è all'altezza delle aspettative e il gameplay è largamente derivativo. Ha certamente degli elementi distintivi, ma sono apprezzabili solo a un'analisi più approfondita.

Da ultimo mi permetto un'osservazione dettata da oltre vent'anni di esperienza. Mafia III sarà disponibile il 7 ottobre per PC, PlayStation 4 e Xbox One: il fatto che anche in questa Gamescom, a così poca distanza dalla release, non ci sia stata data l'opportunità di provare il gioco, qualche preoccupazione la desta.

Ma fortunatamente avremo modo di tornare a parlarvi del gioco a breve e la speranza è che in quell'occasione ci sia finalmente data l'occasione di provarlo. Come al solito, dunque, l'invito è a restare 'sintonizzati' sulle nostre pagine per restare aggiornati su Mafia III.