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Hard West 2, la Recensione

Siete pronti a contrastare il Treno Fantasma?

Il Far West porta con sé un immaginario ben preciso: saloon, duelli, sceriffi, il caldo sole che tramonta all’orizzonte mentre i cowboy si allontanano a cavallo, la musica suonata dai nativi americani. Oggi, tuttavia, non parleremo di questa atmosfera da spaghetti western, bensì di un West freddo e infestato da oscure presenze provenienti da un altro mondo. Questi sono i toni che caratterizzano Hard West 2, il sequel dell’omonimo RPG a turni del 2015 sviluppato da Ice Code Games ambientato in un atipico Far West carico d’occulto.

In Hard West 2 seguiremo le avventure di Gin Carter, un cinico fuorilegge sulle tracce del Treno Fantasma, attirato dalle voci che lo descrivono come carico di ricchezze da depredare che non da troppo peso a chi l'aveva descritto come una pericolosa forza occulta. Le dicerie tuttavia si rivelano veritiere: il Treno Fantasma è ben più pericoloso di qualsiasi gruppo di banditi a causa della sua capacità di riportare in vita i morti e rubare l’anima delle proprie vittime.

Le forze occulte sono capitanate da Mammon, leader di un esercito di non-morti. Gin Carter, dalla sua, avrà una piccola ma variegata posse di fuorilegge: Flynn, una donna dai misteriosi poteri, Laughing Deer, un nativo americano rinnegato dalla propria tribù, e Clive “Kestrel” Colt, una delle migliori pistole del West nonché il migliore amico di Gin. Nel corso della storia altri combattenti, uniti dalla necessità comune di fronteggiare il Treno Fantasma, decideranno di aggregarsi alla nostra squadra ampliando il ventaglio dei personaggi utilizzabili in battaglia nonché delle abilità a nostra disposizione.

Nel corso delle nostre avventure notiamo l’impatto devastante del Treno Fantasma nel “weird West”.

Ogni personaggio, infatti, ha un'abilità unica che lo contraddistingue. Ad esempio, i proiettili sparati da Gin Carter sono in grado di oltrepassare i solidi e colpire più nemici contemporaneamente; Flynn, invece, usa i suoi poteri occulti per scambiare la posizione con quella di un avversario e garantirsi una roccaforte privilegiata per attaccare o nascondersi durante i combattimenti.

Il cuore di Hard West 2 sono le battaglie a turni in cui ci troveremo ad affrontare banditi ed esseri sovrannaturali in netta inferiorità numerica. Durante ogni turno tutti i personaggi che avremo selezionato nel team avranno a disposizione 3 Punti Azione da utilizzare per attaccare i nemici, per muoversi, per attivare l’abilità unica oppure per abbassare la testa. Quest’ultima azione riduce le probabilità di venire colpiti dagli avversari, risultando molto utile quando ci troviamo in un punto della mappa che ci lascia maggiormente esposti.

Il turno non termina dopo la fase di attacco, consentendoci di utilizzare i Punti Azione residui per curarci o spostare il personaggio in una posizione più riparata. Fondamentale è sfruttare al meglio il campo di battaglia e i suoi elementi scenografici (come ad esempio i barili) che possono tornare utili per far rimbalzare i proiettili sui nemici oppure per nascondersi e ridurre la possibilità di essere colpiti.

In ogni scontro potremo schierare 4 personaggi della posse.

Come nel primo Hard West la meccanica passiva della fortuna ha una grande importanza all’interno delle fasi di combattimento. Grazie ad essa, che viene accumulata ogni volta che manchiamo un bersaglio o veniamo colpiti da un nemico, saremo in grado di sparare colpi con una maggior probabilità di ferire gli avversari anche quando la percentuale che vadano a segno è molto bassa.

La principale novità nelle meccaniche di combattimento è l’introduzione della bravado, condizione nella quale ogni personaggio può entrare dopo aver sconfitto un nemico. Dopo ogni "kill" i nostri Punti Azione si ricaricheranno, regalando così la possibilità di attaccare nuovamente e, se riusciremo ad ammazzare un altro avversario, di avere ancora un altro colpo a disposizione, e via dicendo.

Infatti non vi è un limite al numero di concatenazioni della bravado, che può essere raggiunta anche da più personaggi contemporaneamente. Data la flessibilità dei turni starà a noi saper alternare i personaggi e combinare strategicamente le loro azioni per sbaragliare la fazione avversaria.

Al sistema di combattimento adattabile a più stili e strategie si aggiunge la possibilità (già disponibile nel titolo precedente) di personalizzare le abilità dei personaggi utilizzando le carte da poker che troveremo nel corso dell’avventura: a seconda che si tratti di una coppia, di un tris, di una scala reale e così via, avremo delle migliorie crescenti per il personaggio selezionato.

A seconda della tipologia delle carte da poker e delle loro combinazioni miglioreremo delle skill diverse.

Alle succitate battaglie si alternano delle fasi di esplorazione sulla mappa in cui potremo visitare città, raccogliere strumenti utili oppure imbatterci in side quest e punti di interesse misteriosi. Analizzandoli, ci troveremo spesso davanti a sequenze illustrate corredate da una descrizione di ciò che sta accadendo, spesso con scelte multiple, come se si trattasse di un’avventura testuale vecchio stampo. A seconda delle nostre decisioni avremo dei risultati differenti, che si tratti del reclutamento di un nuovo personaggio, di un pericolo da evitare oppure di un set di oggetti smarriti che sarà possibile raccogliere.

Questi inserti opzionali sulla mappa sono il veicolo principale per l’avanzamento della narrativa, che durante le battaglie non convince appieno limitandosi a piccoli dialoghi di circostanza che fungono da cerniera tra la fase di esplorazione e i combattimenti. I momenti di confronto tra i membri della posse, invece, offrono uno spaccato della vita e della psicologia dei personaggi.

Una volta negli accampamenti, per esempio, possiamo decidere di conversare con un personaggio in particolare e scoprire qualcosa in più sul suo passato o sulla sua filosofia di vita. A seconda delle opzioni di dialogo e delle nostre scelte potremo accumulare Punti Lealtà con i diversi personaggi, sbloccando ulteriori branch narrativi tramite le sequenze dialogiche e influenzando l’esito di alcune quest.

Sulla mappa si alternano quest principali e richieste aggiuntive.

Il focus di Hard West 2, tuttavia, rimane il combattimento: per quanto l’ambientazione e i personaggi abbiano una loro forza narrativa, la storia avanza principalmente attraverso le battaglie che risultano scorrevoli e sfidanti, data la possibilità di sperimentare con diversi stili e strategie. Al di fuori delle battaglie il gioco perde in dinamicità e mordente, rallentando notevolmente il ritmo durante fasi di esplorazione che alla lunga risultano ripetitive.

La qualità artistica del titolo è altalenante: alla grafica dell’overworld e dei combattimenti, che non riesce a convincere pienamente, si uniscono delle sequenze animate in 2D e degli inserti illustrati che strizzano l’occhio allo stile cartoon delle animazioni di Kill Bill, corredate da una buona colonna sonora e da un doppiaggio integrale in inglese.

Hard West 2, localizzato anche in italiano a differenza del suo predecessore, è un RPG in cui la corsa all’oro si trasforma in una lotta per la sopravvivenza, con una storia che funge da contorno a ciò che Ice Code Games ha dimostrato di saper padroneggiare, ovvero i combattimenti a turni senza esclusione di colpi.

7 / 10