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Fargo: "la VR non è un nuovo Kinect. Alcune critiche sono state ingiuste"

L'opinione di una leggenda dei videogiochi.

InXile Entertainment è sinonimo del ritorno degli RPG vecchia scuola, di Wasteland 2, Torment: Tides of Numenera e dei prossimi The Bard's Tale IV e Wasteland 3 ma anche di VR e del particolare dungeon crawler The Mage's Tale.

Il CEO e leggenda dell'industria videoludica, Brian Fargo (Wasteland, Fallout), è convinto che la realtà virtuale sia arrivata sul mercato per rimanerci e che le critiche e le analisi sui dati di vendita non siano completamente giuste ed efficaci nel comprendere a pieno la situazione di questo mercato. Fargo ha toccato questo argomento in un'intervista pubblicata da Games Industry.

"Penso che alcune delle critiche attorno la VR siano un po' ingiuste. Penso che il problema stia nel fatto che si tratti ancora di una proposta costosa. Quindi anche a $399, che è un incredibile affare che fa capire che ora è il momento di comprare, devi comunque possedere un hardware che costa $1000 per sfruttarlo. Il tutto quindi costa sui $1300, non è mercato di massa. Quando entreremo nel range dei $500 si potrà parlare di mercato di massa. Nel caso di PlayStation VR c'era questa grande base installata di hardware, tutti avevano già la PS4.

"Nel mondo PC fino a quando non arriveremo al punto in cui il 90% dei PC potrà sfruttare la VR (e ora ovviamente non è così) allora non ci sarà il beneficio di avere solo un hardware aggiuntivo da aggiungere. Sarà necessario poter spendere solo $500 o arrivare al 90% di PC in grado di sfruttare la VR. In sostanza penso che le persone siano troppo impazienti. Quante tecnologie che costano $1300 sono mainstream? A livello di prezzo non siamo ancora al punto giusto ma il prezzo scende sempre e lo fa anche velocemente quindi ci arriveremo".

Fargo poi sottolinea come anche i redattori non siano sempre "giusti" con le proprie valutazioni dato che parecchi applicano gli stessi parametri dei giochi tradizionali quando chiaramente le esperienze sono totalmente diverse. Il CEO di Inxile pensa che sia ovviamente necessaria un processo di educazione anche per chi deve dare i voti.

Il leggendario sviluppatore è comunque convinto del fatto che la VR non sia un nuovo Kinect.

"Quando giochi un titolo per la realtà virtuale, e praticamente li gioco tutti, rappresentano il maggior divertimento che ho vissuto da anni a questa parte. La lezione è 'Ok, dove c'è passione ci sarà un'industria'. Al contrario pensi a qualcosa come il Kinect che aveva alle spalle tutto questo hype ma che dava la sensazione di essere forzato. Ci giochi e cerchi di pensare come possa essere applicato al di là dei titoli casual. Non ho mai visto questa possibilità con il Kinect. In questo senso quando lo analizziamo ci rendiamo conto che non dovremmo esserne sorpresi del fallimento dato che non c'era quel tipo di passione vorresti vedere con un nuovo hardware e un nuovo medium. Questo è ciò che la VR invece ha".

Cosa pensate delle parole di Fargo? Siete d'accordo con la sua visione e la sua fiducia nella VR?