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Splatoon: un altro centro per Nintendo - recensione

Il divertimento prima di tutto.

Nintendo tira fuori dal cilindro un coloratissimo sparatutto dotato di un gameplay tanto semplice quanto divertente.

Lo ammetto, fino a qualche mese fa non reputavo Splatoon un titolo degno del mio interesse, visto che in passato io e i TPS siamo andati d'accordo sì e no una manciata di volte, ma dopo il Nintendo Direct dello scorso aprile qualcosa ha cominciato a muoversi nella mia testa costellata da pixel.

Giocando al Global Testfire poi, è scoccata definitivamente la scintilla e una volta arrivato il review code in redazione, mi sono letteralmente lanciato a capofitto proponendomi come mai fatto prima d'ora. Ora, dopo oltre due settimane di intense scorribande tra i livelli dello story mode e decine di battaglie multiplayer a suon di vernici colorate, posso finalmente dirlo: Nintendo ha colpito ancora.

Cominciamo quindi col parlarvi di Mischie Mollusche, l'unica (al momento) modalità multigiocatore presente: l'obiettivo è quello di pitturare il più possibile la mappa col colore della vernice della propria squadra entro tre minuti, al termine dei quali il buon Giudigatto decreterà il team vincitore premiandolo con punti esperienza extra. Il livello d'esperienza è fondamentale non solo per poter acquistare armi sempre più potenti nell'apposito negozio, ma anche per partecipare a partite classificate (dal decimo livello in su) in cui competono solo i giocatori più forti e abili di Splatoon.

Tra tutti gli strambi personaggi che popolano il mondo di Splatoon, il Giudigatto è senza dubbio quello più riuscito.

Le battaglie si svolgono tra due team di quattro giocatori ciascuno, ognuno dei quali può personalizzare il proprio Inkling con quattro accessori diversi: armi, vestiti, scarpe e accessori, ognuno dei quali apporta numerose migliorie che andrò adesso ad illustrarvi nel dettaglio. Partiamo naturalmente dalle armi, suddivise principalmente in quattro categorie: Sparacolore, Splasher, Splatter e i tanto discussi rulli. Quest'ultimi sono stati criticati per essere sbilanciati rispetto al resto dell'arsenale, ma ben presto vi accorgerete che nonostante l'elevata quantità di vernice che rilasciano, non sempre risultano essere la scelta più azzeccata.

Il motivo è presto detto: la gittata. Anche migliorando e potenziando il grosso arnese roteante, non raggiungerete mai la distanza di fuoco di un'arma a carica. Questo non vuol dire però che rimanga sullo stesso livello delle altre disponibili, visto che negli scontri ravvicinati, tre volte su quattro sono finito miseramente spiaccicato sull'asfalto. Ad ogni arma sono assegnate una modalità secondaria e una speciale, limitate nell'uso e nel tempo, che spaziano da vari ordigni esplosivi a bolle scudo, passando per reti protettrici, dispositivi che creano veri e propri tornado di vernice che eliminano tutto ciò che incontrano sul loro cammino, e molte altre diavolerie ancora.

Equipaggiandosi con i vari accessori acquistabili nei negozi si ottengono invece diverse abilità, automaticamente assegnate all'indumento che si decide di indossare. In totale troviamo ventiquattro abilità differenti, come velocità extra nei primi 30 secondi del match, consumo di vernice ridotto, potenza di salto aumentata quando si è trasformati in calamaro, e così via. I livelli di personalizzazione sono praticamente infiniti, e potenziando i giusti accessori si può arrivare ad avere fino a quattro abilità per ogni singolo indumento.

Le immagini non rendono giustizia alla qualità visiva che si ottiene su uno schermo in alta definizione.

L'assenza della chat vocale è un problema che diversi giocatori potranno trovare fastidiosa, ma personalmente non ne ho mai sentito la mancanza. Se ci trovassimo di fronte a scontri tra 32 o 64 persone la cosa sarebbe stata più che grave, ma con quattro elementi per squadra si può tranquillamente chiudere un occhio, visto che comunque tramite il d-pad è possibile comunicare con una manciata di messaggi ai propri compagni.

Altra piccola nota stonata, al momento, è l'impossibilità di uscire da una lobby mentre si aspetta l'ingresso degli altri giocatori, ma presumiamo che questa 'svista' sarà fixata in una delle prossime, immancabili patch. Le attese del matchmaking possono comunque essere ammortizzate giocando sul gamePad ai semplici minigiochi 8-bit creati per l'occasione da Nintendo e che nascondono ben più di quanto possiate immaginare. Passeggiando per la piazza centrale di Coloropoli è altresì possibile controllare l'equipaggiamento di alcuni giocatori incontrati nelle battaglie online e ordinare un oggetto che si desidera grazie a Richie, uno strano personaggio che si prenderà la briga di procurarcelo dietro un compenso in denaro. Il limite di ordini è di un oggetto al giorno, ma la lista che l'individuo vagabondo mette a nostra disposizione permette di metterne in coda fino a tre.

Se è vero che al giorno d'oggi la presenza di un numero adeguato di modalità è un requisito importante in un videogioco che punta sul multiplayer, l'annuncio dell'arrivo (gratuito) di nuove mappe e DLC nei prossimi mesi può, in un certo modo, rassicurare tutti coloro che temono la poca varietà del titolo di Nintendo.

Varietà che di certo non manca, visto che oltre al multiplayer è presente anche una solida campagna in single player, che è riuscita a divertirmi come poche altre sono riuscite a fare negli ultimi mesi. Lo scopo è quello di recuperare il Pescescossa alla fine di ogni livello e di affrontare, dopo averne raccolti abbastanza, la consueta battaglia con il boss di turno.

Il Distretto Polpo, cuore della campagna single player, è un piccolo labirinto fatto di piattaforme, vasi conduttori di vernice e bollitori nascosti. Insomma, il classico stile fuori di testa made in Nintendo.

La cosa curiosa è che i livelli dovranno prima essere trovati spruzzando vernice a destra e a manca nel Distretto Polpo, dopodiché basterà immergersi nel bollitore rivelato per cominciare la missione successiva. Il single player è essenzialmente uno sparatutto-platform tridimensionale con elementi puzzle, infarcito di nemici di diversa natura come polpi volanti, piovre e molte altre creature 'molluscose'.

La difficoltà generale si attesta su livelli medio-bassi per la maggior parte dell'avventura, e solo l'ultimo mondo riserva sezioni con sfide particolarmente interessanti, specie il combattimento col boss finale. A differenza del multiplayer, nel Distretto Polpo non è possibile cambiare il proprio equipaggiamento, ma solo potenziare quello messoci a disposizione spendendo le palline arancioni sparse nei vari livelli.

Con esse potremo migliorare la potenza dell'arma, aumentare la capienza del serbatoio della vernice, e ottenere diversi tipi di esplosivi che ci aiuteranno durante le nostre scorribande. Sfortunatamente, una volta portata a termine l'avventura, l'unica cosa che potrebbe farvi tornare a visitare di nuovo i ventisettte livelli sono i documenti nascosti che forniscono simpatici dettagli sulla storia e... oh beh, questo scopritelo da soli!

Chiudono la lista della modalità presenti nel pacchetto la Palestra, ovvero la sezione adibita al multiplayer locale 1v1, dove un giocatore controlla l'azione tramite lo schermo del GamePad, mentre l'altro lo fa attraverso il televisore con un Pro controller. Lo scopo è di far esplodere quanti più palloncini possibile entro un determinato numero di minuti, facendo attenzione a non farvi colpire dall'avversario per non perdere preziosi punti. Nelle fasi finali dello scontro questi saranno addirittura raddoppiati, assicuratevi quindi di affrontare chi vi sta vicino con una certa dose di sicurezza. Spiace però constatare la totale assenza del supporto per la combo Wiimote + nunchuck, dispositivi in possesso da molte più persone rispetto al ben più costoso Pro controller.

La modalità Palestra è forse quella meno riuscita tra quelle presenti nel gioco: frame-rate altalenante e totale assenza del supporto per l'accoppiata Wiimote + nunchuck.

Quanto ai controlli, argomento motivo di diverse discussioni dopo il Global Testfire, posso affermare che nonostante qualche incertezza iniziale, mirare muovendo il GamePad è sicuramente la scelta più azzeccata per Splatoon. Nel menu delle opzioni è comunque possibile assegnare il controllo alla levetta analogica destra, ma la lentezza con la quale avviene il tutto, obbliga ad optare per il ben più reattivo giroscopio. Fidatevi, è solo una questione di abitudine e basta premere un semplice tasto per centrare la visuale.

Lo schermo del 'paddone', comprensibilmente, non supporta il remote play, ma è utile per trasportarsi da una sezione all'altra del gioco in pochissimi secondi e soprattutto per tenere sott'occhio la mappa del livello che si sta affrontando. Nel multiplayer, invece, lo schermo mostra dov'è stata sparata la vernice delle due squadre e, conquistando determinate zone, è anche possibile teletrasportarsi da un tombino all'altro semplicemente toccando le icone apposite.

Quanto alle funzionalità degli Amiibo, non mi è stato possibile verificare i contenuti bonus sbloccabili con le tre statuine dedicate, dato che al momento della stesura dell'articolo non sono ancora disponibili sul mercato. I due Inklings e il calamaretto verde permetteranno di accedere a 20 sfide extra ciascuno, e speriamo solo di poterne trovare in giro qualche modello dopo il lancio, visto che sembrano essere sold-out già adesso.

Oltre a essere un titolo estremamente divertente, Splatoon è supportato da una realizzazione tecnica impeccabile. L'unico appunto che possa fare riguarda qualche piccolo calo di frame-rate nella piazza centrale di Coloropoli e soprattutto nella modalità Palestra, dove ho registrato diversi rallentamenti senza però capirne davvero il motivo.

Se pensate che il rullo sia l'arma perfetta per il multiplayer, aspettate di vedere cosa sono capaci di fare gli Splasher disponibili dopo aver raggiunto l'undicesimo livello d'esperienza.

I personaggi secondari e di contorno sono divertenti e capaci di strappare più di un sorriso, soprattutto il goffo Giudigatto e Capitan Seppia, il vecchietto che ci aiuterà di tanto in tanto durante l'avventura. Completa il tutto un level design di tutto rispetto, specie nelle mappe multigiocatore, e siamo curiosi di vedere cosa si inventeranno gli sviluppatori con quelle in arrivo nei prossimi mesi.

Infine, impossibile non spendere qualche parola sulla splendida colonna sonora, composta da brani che spaziano tra i più disparati generi musicali come reggae, rock, techno e altri ancora. La spensieratezza di ogni singolo brano vi ossessionerà lentamente. e non sorprendetevi se dopo una manciata di partite vi ritroverete a fischiettare i divertenti motivetti del gioco per diverso tempo.

Concludendo, abbiamo deciso di premiare la scelta di Nintendo di proporre una nuova IP e soprattutto di puntare su un genere che la grande N non ha mai esplorato in passato. L'arrivo di diversi contenuti aggiuntivi gratuiti in futuro è senz'altro una garanzia per quanto riguarda la longevità, senza parlare dei vari eventi speciali come lo Splatfest, ma ammetto che non mi sarebbe dispiaciuto vedere almeno un'altra modalità multiplayer.

E ora la domanda da un milione di dollari: Splatoon vale da solo l'acquisto di Wii U? La mia risposta è sì, e mai come ora è il momento perfetto per portarsi a casa la console di Nintendo, grazie anche alle numerose esclusive disponibili e agli interessanti indie che di tanto in tanto fanno la loro comparsa sull'eShop. Da avere.

9 / 10

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Splatoon

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Manuel Stanislao

Contributor

Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.
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