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The King of Fighter compie 25 anni! - articolo

La lunga storia del ritrovo dei guerrieri SNK.

The King of Fighters è un picchiaduro dalla lunga storia, che comincia prima ancora del suo approdo su Neo Geo - arcade machine e poi console firmata SNK. È una saga forte del suo enorme cast di protagonisti, vario e sempre riassortito da un capitolo all'altro; una saga che se per qualcuno è stata l'alternativa forzata a Street Fighter, per altri s'è rivelato un regno di strategia, tecnica e impietosa palestra per il picchiaduro competitivo, grazie al sistema di scontro a team, che invita a possedere più di un lottatore "main" e a saper destreggiarsi con stili differenti.

Oggi al suo quattordicesimo capitolo principale, KOF ha visitato una moltitudine di dispositivi, dai sistemi Arcade (Taito Type X2) alle glorie dei tempi andati (Dreamcast, N-Gage, GBA e tanti altri). L'originale vide un remake, Re-Bout, su PS2 e Neo Geo CD nel 2004. Oggi i sequel si trovano comodamente, in collection e nelle varie istallazioni, su PS4, PC, addirittura iOS. Insomma: la corona del re ha tante punte quanti sono i suoi guerrieri.

Dicevamo che le vicende del festeggiato odierno cominciano prima ancora del 1994. Questo perché ospitava, per cominciare, i protagonisti di alcuni Arcade storici, il più noto dei quali è probabilmente Fatal Fury, ideato da Takashi Nishiyama (il padre di Street Fighter). Questo gioco, il cui primo titolo è uscito nel 1991 e l'ultimo nel 1999, introduceva il torneo del re dei combattenti e il personaggio di Terry Bogard che verrà incluso in KOF.

The King of Fighters '98, che raccoglieva quasi tutti i personaggi dei titoli precedenti, è il preferito di una grossa fetta di fan.

In Fatal Fury viene introdotta anche Southtown, città in comune con Art of Fighting, da cui proviene un altro dei protagonisti: Ryo Sakazaki. A questo duo si aggiungono i personaggi di Ikari Warriors (clone di Commando) e di Psycho Soldier (seguito spirituale di Athena), giochi appartenenti a generi differenti, a dimostrazione che stiamo parlando di uno dei primi picchiaduro crossover della storia videoludica. Ovviamente non mancano new-entry, come il leader dei contendenti giapponesi Kyo Kusanagi, nome legato alla mitologia orientale e che anticipa lo scontro con il villain Orochi, entità millenaria che apparirà in KOF '97.

King of Fighter '94, primo del 'roster', si distingueva dunque per il sistema di combattimento a squadre, fornendone 8 preimpostate. Il boss finale dalla potenza spropositata, il crudele Rugal Bernstein, si doveva sconfiggere proprio sfruttando l'intero team a disposizione. Questa formula verrà riutilizzata in futuro, in quanto elemento distintivo al quale altri giochi, come Battle Arena Toshinden, si sono poi ispirati.

Un fighting game profondo, nato più per giocatori navigati e nient'affatto casual, che però - nella sua formula da cabinato - permetteva lunghe partite grazie alla presenza di tre personaggi per combattimento. A renderlo famoso anche la presenza di Mai Shiranui, lottatrice cara ai giocatori quasi al pari di Chun-Li e sex-symbol 16bit di SNK. E come non citare le lunghissime e infinite combo iper-tecniche di personaggi come Leona?

L'impostazione Tag Team in The King of Fighters XIII.

L'evoluzione del'IP, tra sprites rimodellati, fondali dinamici, continue new entry ed edizioni speciali, è stata continua. Già '95 e '96 implementavano le modifiche alle squadre, così da ampliare il mix-up. '97 introduceva la modalità Extra, che cambiava il bilanciamento delle mosse Super. Lo Striker Match permetteva duelli 4 contro 4. Dal 2004 (con KOF XI) si è abbandonata la nomenclatura per anno d'uscita, mentre contemporaneamente lo spin-off Maximum Impact tentava un'incursione nel mondo 3D, strada abbandonata fino al recente e discusso KOF XIV (2016), che aggiungeva anche un meccanismo di autocombo per far ambientare i nuovi giocatori.

Anche in termini di continuity la trama s'è sempre mostrata carismatica (seppur semplice), con un torneo che fa da contorno a conflitti più profondi. Tolto il classico piano malvagio di Bernstein, che vuol far statue dei campioni d'arti marziali che sconfigge, il plot include organizzazioni come il mistico Orochi Clan, la temibile corporazione NESTS che studia i campioni per modificare geneticamente i propri lottatori, addirittura pasticci spazio-temporali.

Il merchandise e i prodotti di contorno sono tantissimi. Nel 2017 è cominciato, per esempio, l'anime in CG The King of Fighters: Destiny, disponibile su Steam e Youtube. Non mancano manga e action figures, chiaramente. La saga viveva anche negli scontri di SNK vs. Capcom (e varianti), una serie di giochi che gli amanti dei picchiaduro ricorderanno e purtroppo - al momento - non ripresa. Il capitolo All-Star, per dispositivi mobile, vede il cameo di combattenti da Tekken.

The King of Fighters '94.

L'ambiente competitivo, purtroppo, al momento è un deserto, considerando che il gioco ha avuto l'ultimo aggiornamento corposo nel 2017. L'eSport di punta del publisher è Samurai Shodown, mentre il recente SNK Heroines: Tag Team Frenzy (2018) ha avuto vita brevissima - colpevole di un eccesso di fanservice. Fortunatamente, all'EVO 19, è stato annunciato lo sviluppo di The King of Fighters XV, di cui ancora non sappiamo altro.

Riuscirà la new entry a trovare un equilibrio e riconquistare la sua fetta di appassionati? Quale dei tanti combattenti, tra dinosauri antropomorfi ed esperti in kimono, è il vostro preferito? Certo è che il torneo presto ricomincerà, e noi siamo pronti a seguire le vicende di Shun'ei, Kyo e Ash Crimson.