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Dead Island - Reloaded

I cadaveri ambulanti di Dead Island sono ancora tonici?

Da ormai qualche anno l'associazione tra zombie e videogiochi cooperativi era sinonimo di Left 4 Dead: lo sparatutto di Valve pubblicato nel 2009, seguito a ruota da Left 4 Dead 2, ha rappresentato un punto di non ritorno per un genere molto amato.

Evidentemente il concept di accoppare legioni di non morti ha catturato l'immaginario degli sviluppatori ed è per questo che gli sparatutto cooperativi degni di questo nome non mancano di proporre una modalità zombie come piatto di portata principale o di contorno, come insegnano Call of Duty: Black Ops, Red Dead Redemption o il recentissimo Resident Evil Operation Raccoon City.

Sparare a uno zombie alle prese con un compagno è sempre cosa buona e giusta.

Lo scorso autunno, è invece arrivato sugli scaffali dei negozi e di Steam Dead Island, un curioso incrocio tra una vacanza ai tropici in un resort di lusso e una carneficina degna della migliore apocalisse zombie. Nonostante non si tratti di un titolo da annoverare tra i migliori in senso assoluto del 2011, ha giustamente riscosso un discreto successo di pubblico e di critica con tre milioni di copie vendute.

Le ragioni di questo exploit sono da ricercare nel fatto che non si tratta "solo" uno sparatutto ma, in occasione degli scontri, viene messo in primo piano l'utilizzo delle armi da corpo a corpo rispetto a quelle da fuoco. Le prime arrivano in numerose varianti, che con il proseguire del gioco si possono potenziare combinandole con numerosi oggetti: agganciare una lama circolare a una mazza da baseball può essere insolito ma ha indubbiamente un certo fascino.

La seconda feature degna di nota riguarda la modalità singleplayer: invece della solita campagna (cortissima) o delle missioni completamente slegate tra loro in termini di trama, Dead Island presenta una storia lunghissima suddivisa in tre scenari di grandi dimensioni che danno l'impressione di giocare a una versione survival horror di Grand Theft Auto.

La varietà in termini di armi bianche è quasi imbarazzante: meglio decapitare uno zombie con un falcetto o una mannaia da cucina?

Le missioni della trama principale si possono alternare a numerose quest secondarie, giocabili con amici o anche in compagnia di perfetti sconosciuti, grazie un sistema di lobby automatico che ci fa automaticamente entrare nel party di chi sta giocando le nostre stesse missioni. Una bella novità che ha contribuito al successo di un gioco magari ripetitivo ma comunque ben strutturato e divertente come pochi.

"Dead Island nove mesi dopo la pubblicazione offre un quadro tutto sommato invariato"

Preso in esame Dead Island nove mesi dopo la pubblicazione, possiamo dire che la situazione sia rimasta la stessa a prescindere dalla piattaforma utilizzata. Il lancio è avvenuto in contemporanea per tutti e tre i formati: la comunità si è quindi frammentata in tre ambienti completamente diversi e la frequenza con cui è possibile trovare amici occasionali giocare varia notevolmente. La community che ha avuto meno problemi di "popolamento" è stata sicuramente quella Xbox 360 che anche oggi, forte del suo milione e mezzo di copie vendute, permette di trovare lobby attive quasi sempre. Molto simili sono state anche le vendite su PS3 che, anche se inferiori, pongono i rapporti di forza tra le due community praticamente alla pari.

Diversa è invece la situazione per quanto riguarda la versione PC: a ridosso dell'uscita i server erano pieni e per qualche settimana Dead Island si è mantenuto saldamente nella top ten dei dieci titoli più giocati su Steam. Oggigiorno la situazione è cambiata e non è sempre facile imbattersi in un giocatore fermo al nostro stesso punto della storia con cui spaccare teste putrefatte in allegria. Per questo motivo è consigliabile procedere all'acquisto in compagnia di almeno un altro paio di amici con cui affrontare il gioco nella sua interezza, anche tenendo in considerazione il fatto che il meglio di sé Dead Island lo dà se affrontato ad alti livelli di difficoltà.

Un filmato corposo del gameplay di Dead Island.

"La pubblicazione è stata tutto fuorché rose e fiori e la versione PC è stata una delle più bacate della storia"

Purtroppo la pubblicazione è stata tutto fuorché rose e fiori e non è esagerato dire che la versione PC si possa considerare, perlomeno al momento del lancio, una delle più bacate della storia. Qualsiasi cosa vi possa venire in mente in termini di bug, Dead Island ne era affetto: crash al desktop, perdite di sincronia, cadute di connessione, oggetti replicabili all'infinito scambiandoli tra i giocatori, personaggi clippati tra i muri, zombie bloccati in spazi confinati e svariate incompatibilità di versione tra il gioco e varie combinazioni di schede video, hanno scatenato le giuste dosi di flame sui forum ufficiali e non. Meglio è andata all'utenza console per la natura di sistema chiuso ma era chiaro fin dalle prime ore di lancio che molto lavoro doveva essere svolto per sistemare tutte le magagne del gioco.

L'accoppiata tra mandrie di zombie e resort è veramente indovinata. Vederli razzolare tra canotti e creme abbronzanti fa un certo effetto.

Gli sviluppatori polacchi di Techland non sono mai stati famosi per essere considerati dei guerrieri del codice e questo si è verificato anche al momento della pubblicazione su Steam: per una distrazione è finita online non la versione definitiva del gioco ma una debug usata dagli sviluppatori! La sostituzione è stata immediata, ma inarrestabile è stato anche il ludibrio di tutti i forum.

Per fortuna, i mondiali di calcio si giocheranno l'anno prossimo e i ragazzi di Varsavia hanno avuto modo di mettersi al lavoro di buona a lena per riparare agli errori commessi. Dopo la prima patch la situazione console è migliorata drasticamente, mentre per quella PC, affetta da un maggior numero di problemi, si è dovuto aspettare la terza patch per vedere risolti quasi tutti i principali bug e una montagna di quelli secondari. La situazione non è ancora perfetta, ma perlomeno acquistandolo ora si ha la certezza di giocare con molti meno problemi rispetto agli inizi.

Il lavoro di Techland si è poi concentrato su due DLC che hanno arricchito ulteriormente l'offerta per chi ha gradito voleva il classico "more of the same". Oltre alla storia, Dead Island è infatti affrontabile in compagnia di amici in scenari specifici in modalità orda simili a quelli di World at War, dove bisogna resistere a ondate di zombie progressive raggiungendo obbiettivi diversi. Per i fan più accaniti del "last man standing", è stato pubblicato il DLC Bloodbath Arena che introduce quattro nuove modalità orda e relativi oggetti da utilizzare nelle missioni della storia.

Le armi non durano in eterno, e questo è un problema per quanto facilmente risolvibile: basta guardarsi intorno.

"Dead Island rimane un gioco sicuramente consigliato per chi apprezza la modalità cooperativa"

Per i fan del gioco in solitario invece, è arrivato anche un DLC dove si vestono i panni del personaggio che via radio guida le azioni del gruppo nella trama principale: il DLC Ryder White´s Story ricicla ambientazioni e situazioni del gioco originale per proporre alcune ore di gameplay supplementare. È realizzato in modo discreto, ma il gameplay di Dead Island, per quanto funzionale anche al gioco in solitario, rende molto meglio in modalità cooperativa ed è chiaro che Techland non ha curato questa release alla stesso modo del gioco principale.

Nonostante questo, a farci un pensiero oggi, Dead Island rimane un gioco sicuramente consigliato per chi apprezza la modalità cooperativa all'interno di un contesto singleplayer e si conferma come il titolo meglio attrezzato degli ultimi tempi in concomitanza con l'ottimo Gears of War 3. Questo anche tenendo in considerazione che dal prezzo pieno del lancio siamo passati, per tutte le versioni disponibili, all'appetibilissimo cartellino di 29 euro. Mettendoci nei panni di una possibile Digital Foundry e considerando quale versioni comprare, la situazione però si complica e non poco: le versioni console sono le più affidabili sotto il profilo della compatibilità e, come detto nell'introduzione, offrono maggiori garanzie sul fronte della comunità giocante in virtù di un maggior numero di copie vendute, in particolare la versione Xbox 360.

Il trailer di presentazione del DLC Ryder White´s Story.

La versione PC dal canto suo ha il difetto di non essere ancora (e mai lo sarà visto che il supporto di Techland è ormai terminato) perfetta al 100% per quanto riguarda bachi e le compatibilità assortite, anche se la situazione è nettamente migliorata rispetto allo tsunami di problemi riscontrati tra settembre e ottobre 2011. Di converso, non è possibile ignorare il fatto che si tratta della versione migliore dal punto di vista estetico ma, soprattutto, che aggira brillantemente il problema della community giocante.

Su Steam mediamente sono presenti circa tremila giocatori ogni giorno: una buona base ma che non garantisce di trovare sempre qualcuno impegnato in quel dato momento con le missioni presenti nella nostra lista. Per risolvere il problema Techland ha ben pensato al pacco tutto compreso "4 pack". Per la modica cifra di 89 euro vi portate a casa ben quattro chiavi di attivazione e non occorre essere dei geni in economia domestica per accorgersi della convenienza dell'offerta, a patto di trovare tre amici per affrontare uno dei migliori survival horror cooperativi visti su PC da parecchio tempo a questa parte.