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World of Tanks

Achtung Panzer!

Le risposte che danno i bambini sono meravigliose, perché rendono bene il candore della fantasia su come si vedranno da grandi.

Ricordo ancora con una punta di soddisfazione quando in quinta elementare la maestra fece un giro di domande ai maschietti chiedendoci cosa, oltre all'auto di papà, ci sarebbe piaciuto pilotare da grandi. Fu un plebiscito a favore di macchine di Formula 1 (erano gli anni di Gilles Villeneuve), aerei da caccia e Rolls Royce assortite. Ovviamente a gelare il sangue di insegnante e compagne di scuola pensò il sottoscritto citando "un panzer della Seconda Guerra Mondiale".

Sono dovuti passare quasi trent'anni perché potessi soddisfare questo bisogno recondito di radere al suolo un paesello della campagna francese alla guida di un mostro d'acciaio assolutamente inarrestabile e dotato di una potenza di fuoco in grado di polverizzare qualsiasi cosa mi si parasse davanti.

La risposta alla mia bramosia è infatti un gioco semisconosciuto realizzato da un anonimo sviluppatore bielorusso, Wargaming.net, che lo ha pubblicato dopo quasi tre anni di sviluppo: il suo titolo è World of Tanks. Anche se molti lo classificano come un MMO, non si tratta di un titolo massivo visto che, almeno per il momento, non esiste un mondo persistente in cui giocare ma solo semplici battaglie che terminano nel momento in cui una squadra ha eliminato il team avversario o ne conquista la base.

L'interfaccia del cannoniere è spartana ma ha tutte le informazioni necessarie.

La componente RPG è invece molto forte, visto che buona parte del divertimento deriva dalla necessità di accumulare esperienza per sbloccare la lunga lista di mezzi presenti nel gioco, un obiettivo che può impegnare parecchi mesi di tempo per arrivare a riempire il garage con i carri armati più potenti e prestigiosi della Seconda Guerra Mondiale.

La selezione è assolutamente da perderci la testa ma vi posso garantire che se siete appassionati di tutto quanto è forze corazzate, trascorrerete ore e ore nei menu di ricerca per arrivare a sbloccare i carri presenti nel gioco. Per americani, russi e tedeschi sono circa una ventina a testa e riflettono con grande precisione nomi, caratteristiche e rappresentazione grafica delle loro controparti reali. Il parco veicoli di ogni fazione rispetta alla lettera la filosofia dell'epoca, che raggruppava le categorie dei mezzi corazzati nelle seguenti categorie: carri leggeri, medi, pesanti e obici.

Com'è facile intuire queste generalizzazioni sintetizzavano tutti i compromessi cui dovettero scendere i progettisti durante la realizzazione dei veri blindati: un carro leggero ha dalla sua solo la velocità di spostamento mentre lascia molto a desiderare in corazzatura e potenza di fuoco, mentre un Panzer Tigre II è letale e corazzatissimo ma è meglio non fargli attraversare di corsa uno spazio aperto sotto il tiro di più bocche da fuoco nemiche.

Usare fossi e terrapieni è sempre un'ottima idea per avere copertura: conoscere a menadito le mappe è fondamentale.

Tra le due estremità si trovano decine di compromessi per i tre parametri primari appena evidenziati che World of Tanks riproduce in modo magistrale, dando al giocatore la possibilità di accumulare esperienza per trovare il mezzo che meglio si adatti al suo stile di gioco o alle necessità della squadra.

Ho usato il termine squadra non a sproposito: a seconda della modalità in cui affronterete World of Tanks, cambierà completamente l'approccio al gameplay. Il training è divertente e indolore (non si subiscono danni o si perde esperienza) e le partite veloci sono ottime per fare esperienza, ma il gioco mescola indiscriminatamente i carri di ciascuna fazione, la mappa è casuale e, soprattutto, non c'è modo di coordinarsi in modo decente con i compagni di squadra visto che la composizione dei due team è completamente random.

Le partite a clan, sono molto più interessanti proprio perché suppliscono a tutti i difetti di cui sopra: si può scegliere una mappa conosciuta e analizzata a fondo dal punto di vista tattico, ci si prepara con i compagni via Teamspeak e soprattutto si organizza tatticamente la squadra con una giusta selezione di carri a seconda dei compiti da portare a termine.

Ma come si gioca World of Tanks? Diciamo che si tratta di un mix molto azzeccato tra arcade e simulazione che permette ai novizi di entrare in partita senza leggere alcun genere di manuale, ma richiede qualche tempo per essere apprezzato in tutte le sue sfumature. Il sistema di controllo è molto semplice e prevede una combinazione di mouse e tastiera per pilotare la torretta e guidare il tank vero e proprio.

Un T34 si destreggia tra i binari di uno scalo ferroviario...
Avatar di Matteo Lorenzetti
Matteo Lorenzetti: Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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World of Tanks

Android, iOS, PS4, Xbox One, Xbox 360, PC, Mac, Nintendo Switch

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