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Moore celebra il Dreamcast

"Ha aperto la via dell'online alle console".

Peter Moore, presidente di EA Sports, ha dichiarato di pensare che il Dreamcast, che ha festeggiato i dieci anni dall'uscita proprio ieri, abbia aperto la strada per i moderni servizi di online gaming su console.

Ricordando sul suo blog i trascorsi in SEGA, Moore ha parlato della rimpianta console, delle sue debolezze e punti di forza, dalla prospettiva di ex presidente di SEGA America nel 1999.

“Non credo sia eccessivo affermare che Dreamcast e il suo network online abbiano veramente gettato le fondamenta di quello che oggi diamo quasi per scontato, cioè la possibilità di giocare online e connettere persone da tutto al mondo, oltre alla possibilità di ricevere nuovi contenuti aggiuntivi rispetto a quelli disponibili nel prodotto originario”, scrive Moore.

Inoltre Moore ammette le responsabilità di EA nel fallimento della console. “Nel corso degli anni mi è stato chiesto se la decisione di EA di non pubblicare alcun gioco per Dreamcast sia stato un fattore determinante nella sua precoce scomparsa. Non lo sapremo mai con certezza, ma è difficile rimproverare a EA di aver voluto conquistare una posizione leader nella nascente PS2, spostando lì tutte le sue risorse. I risultati parlano da soli, non c’è da discutere.”

Moore ha anche affermato che i 18 titoli in uscita al lancio di settembre 1999 erano forse troppi e ha concluso dicendo che la decisione di dismettere la produzione di Dreamcast toccò a SEGA Japan, non alla SEGA America da lui diretta, cui toccò il compito di darne l’annuncio.

Non perdete il nostro speciale su una delle migliori macchine della storia, nella sezione Retro di Eurogamer.