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Marvel Snap, la recensione

Dalla mente del creatore di Hearthstone arriva un TCG rapidissimo e inaspettatamente profondo.

Il mercato dei giochi di carte collezionabili virtuali sta vivendo, con ogni probabilità, il suo periodo di massimo splendore. Da un lato ci sono gli ormai consolidati capisaldi del genere come l'Hearthstone di Blizzard o il Legends of Runeterra di Riot Games, rispettivamente basati sull'universo narrativo di Warcraft e quello di League of Legends.

Dall'altro abbiamo assistito all'avvento delle trasposizioni 1:1 dei regolamenti dei maggiori trading card game della storia (Magic The Gathering, Yu-Gi-Oh! e Pokémon, ndR), tutti in versione free-to-play e disponibili sulle più disparate piattaforme.

In un contesto così affollato di applicativi che si contendono la preziosa risorsa del tempo degli appassionati, era davvero difficile immaginare che qualcuno avrebbe tentato di inserirsi nella competizione, indipendentemente dalla forza della licenza di riferimento. Quando però il creatore del gioco è lo stesso designer che ha dato i natali al fenomeno Hearthstone e quando l'IP alla base è quella popolarissima dei fumetti Marvel, le chance di successo si ampliano notevolmente.

Ed in effetti Marvel Snap, il titolo di esordio della neonata Second Dinner Studios, capitanata dall'inossidabile Ben Brode, mente creativa dietro al celeberrimo gioco di carte di Blizzard, è arrivato sul mercato facendo registrare in pochi giorni numeri da capogiro.

Marvel Snap è il nuovo gioco di carte collezionabili virtuale creato dal designer Ben Brode, già artefice del fenomeno Hearthstone per Blizzard.

I motivi di tale successo? Molteplici. A partire ovviamente dall'innegabile fascino dei personaggi della Casa delle Idee fino ad arrivare ad un sistema di gioco accessibile ma allo stesso tempo abbastanza stratificato passando, cosa da non sottovalutare, per un modello di monetizzazione tra i più equi, trasparenti e corretti che abbiamo potuto vedere recentemente in un gioco free to play.

Ma andiamo per gradi. La formula ludica alla base di Marvel Snap, già dai primi minuti in cui il gioco illustra il suo regolamento di base tramite un completo tutorial, presenta alcune caratteristiche piuttosto peculiari per un gioco di carte collezionabili virtuale che contribuiscono a farlo risaltare nella folla.

Innanzitutto, al contrario della stragrande maggioranza dei concorrenti, le condizioni di vittoria di Snap sono totalmente indipendenti dalle battaglie tra le carte a disposizione di ciascun giocatore che, di conseguenza, è del tutto sprovvisto del classico indicatore dei Punti Vita da svuotare per portare a casa la vittoria e anche delle consuete meccaniche legate alla distruzione dei bersagli e al cimitero.

Le partite si svolgono nell'arco di sei turni su tre campi di battaglia differenti, ciascuno con le sue regole.

Laddove in Magic the Gathering e nella quasi totalità degli altri esponenti del genere lo scontro tra creature/mostri/alleati e quant'altro ricopre un ruolo di particolare rilevanza, Marvel Snap introduce un sistema basato sui Punti Vittoria che, al termine della partita, decretano il vincitore della contesa.

La partita si svolge nel corso di sei turni per parte, per una durata totale media di circa tre minuti a match, al termine dei quali il gioco procede al conteggio e assegna la vittoria al duellante che ha ottenuto il punteggio maggiore in almeno due delle tre aree di cui si compone l'arena.

La plancia di gioco, infatti, è suddivisa in tre differenti campi di battaglia che vengono rivelati uno per volta nei primi tre turni, ciascuno adatto ad ospitare fino a quattro carte e ciascuno caratterizzato da speciali effetti che possono impattare anche in maniera considerevole l'andamento delle partite, ispirati direttamente da alcuni dei luoghi più iconici dell'universo Marvel.

C'è ad esempio Atlantide, il regno sottomarino di Namor, che offre un bonus di punti a patto di avere un unico eroe in quella frazione del campo; la Zona Negativa, che sottrae ben 3 punti da qualsiasi malcapitato si trovi al suo interno; il Triskelion dello S.H.I.E.L.D., che riempie la mano dei giocatori con carte casuali e tanti, tantissimi altri.

Benché questa brillante trovata produca partite sempre differenti, fresche e imprevedibili, allo stesso tempo mostra il fianco a uno dei fondamenti più discussi e criticati dello stesso Hearthstone: una percentuale di aleatorietà ancora più elevata rispetto alla media. Per quanto il mazzo possa essere studiato e calibrato alla perfezione, in effetti, alla randomicità delle pescate va aggiunta anche quella dei tre diversi campi di battaglia che, in un batter d'occhio, potrebbero polverizzare qualsiasi velleità strategica del giocatore, condannandolo ad un'irrimediabile sconfitta.

Sia chiaro, non è niente che possa inficiare il divertimento derivante dalla competizione ma, ai livelli più alti delle classifiche, perdere una partita a causa dell'RNG che si mette di traverso non è esattamente la più gradevole delle esperienze, per usare un eufemismo.

A proposito di classifiche, Marvel Snap dispone di un sistema di ranking piuttosto classico in cui la progressione tra i cento gradi è attribuita ai cubi che si possono ottenere o perdere alla fine di ogni partita: ottenendo dieci cubi si sale di un grado, e ogni dieci gradi si ottiene un avanzamento in classifica dalla più bassa Recluta alla più alta Infinito.

La peculiarità del gioco di Second Dinner è l'introduzione dell'omonima meccanica Snap che consente, essenzialmente, di scommettere sulla propria vittoria incrementando ad ogni turno il montepremi di cubi in palio, per un massimo di otto a partita. Se uno dei due giocatori decide di ritirarsi prima della conclusione del match può limitare i danni e perdere solo il quantitativo di cubi attualmente in palio oppure tentare di sovvertire il risultato finale con un'ultima pirotecnica mossa.

Alla fine di ogni partita si viene ricompensati con un quantitativo di cubi utili per salire di grado nelle classifiche e con risorse per modificare l'aspetto delle carte.

Si tratta in sostanza dei rilanci del poker ed è inutile aggiungere che la presenza di questa dinamica permette di bluffare e magari spingere l'avversario a ritirarsi anche quando le nostre carte in mano non sono delle migliori. Una trovata davvero geniale, non c'è che dire.

Le carte, dal canto loro, raffigurano alcuni dei personaggi più celebri dei fumetti Marvel ma anche delle gustose chicche per i fan più incalliti, e riportano nella parte alta il valore relativo al costo di Energia da pagare per poterla posizionare sul campo (si ottiene un punto Energia aggiuntivo ad ogni turno, analogamente ai cristalli di mana di Hearthstone, ndR) e, naturalmente, quello della forza che contribuisce a incrementare il punteggio in quella determinata porzione della plancia.

Badate bene però di non fare l'errore di pensare ai tre campi di battaglia come compartimenti stagni: gli effetti degli eroi possono influenzarsi tra loro indipendentemente dalla loro posizione in gioco creando incredibili sinergie ed esistono addirittura abilità capaci di spostare le unità da un campo all'altro.

Le carte di Marvel Snap sono idealmente classificabili in tre categorie: quelle senza effetto; quelle con effetto Alla Scoperta, attivabile come suggerisce il nome al momento in cui le si gioca e infine quelle con effetto Continuo, che resta attivo per l'intera durata del match. Dal momento che, una volta posizionati sul campo di battaglia, non sarà più possibile muovere gli eroi se non per mezzo di specifiche abilità, occorrerà ponderare molto attentamente in quale momento e in quale posizione giocare ognuna delle carte, in modo da ottenere il maggior valore sinergico possibile. In questo modo sarà possibile valutare come sfruttare al meglio l'Energia a disposizione, tentando di prevedere l'andamento del match anche sulla base del conoscenza delle carte incluse nel mazzo e, soprattutto, tenendo sempre in considerazione le caratteristiche del campo in cui si svolge il duello.

Tutto questo, al netto della già citata casualità derivante dagli effetti delle zone, conferisce a Marvel Snap un'insperata profondità rendendo l'opera di Second Dinner assimilabile, per certi versi, agli scacchi più che a un TCG tradizionale: anticipare le mosse dell'avversario risulta spesso più utile di concentrarsi unicamente sulle proprie tattiche.

C'è da dire, comunque, che la ridotta quantità di carte di cui si compone il mazzo (appena dodici), unitamente a una libreria di opzioni relativamente ridotta attualmente disponibile nel client e alla brevissima durata dei match, finisce per limitare parecchio la libertà di interpretazione della contesa e, soprattutto, capita spesso di trovarsi coinvolti in partite speculari in cui entrambi i giocatori possiedono pressoché le stesse carte. Quest'ultima, in particolare, è una criticità che è indubbiamente derivante dalla giovinezza del prodotto e siamo sicuri che potrà essere risolta con un programma di aggiornamenti puntuale e costante nelle settimane a venire.

Le carte raffigurano alcuni dei più celebri personaggi dell'universo Marvel ma anche qualche gradita sorpresa.

Resta da trattare quello che di solito è l'argomento più spinoso quando si tratta di titoli free-to-play, ovvero il modello di business, storicamente discriminante tra successo e fallimento di prodotti di questo tipo. Come accennavamo in apertura, con nostra somma soddisfazione abbiamo potuto constatare che Marvel Snap mette in campo una monetizzazione del tutto equa e corretta che vanifica qualsiasi timore di fenomeni di pay to win facendo qualcosa di molto semplice: eliminare del tutto la necessità di acquistare pacchetti o nuove carte spendendo denaro reale.

Le micro-transazioni sono esclusivamente relegate al profilo estetico del gioco che offre la possibilità di ottenere nuove illustrazioni per le carte (invero tutte splendide), nuovi effetti visivi, nuovi dorsi e nuovi avatar per personalizzare il profilo. Sbloccando però gli upgrade (cornici verdi, effetti 3D, animazioni per sfondo e scritta) sale anche il proprio Livello Collezione, apparentemente infinito, che consente di ottenere crediti, potenziatori e anche nuove carte in regalo.

Il mazzo può essere costruito autonomamente e includere solo dodici carte.

In questo modo il gioco elimina le barriere valicabili solo spendendo soldi veri che sono presenti nella maggior parte degli altri titoli del genere: è possibile ottenere qualsiasi carta semplicemente investendo tempo nel titolo. C'è anche l'ormai immancabile battle pass dal costo di poco più di 10€ che dà accesso a una pletora di miglioramenti cosmetici volti ad abbellire ogni carta del mazzo. Davvero niente da eccepire.

Volendo trovare dei difetti, gli sviluppatori di Marvel Snap avrebbero potuto investire qualche risorsa in più nella creazione di un network tramite cui sfidare i conoscenti, creare una lista amici o tenere traccia dei progressi ma siamo fiduciosi che si tratti di contenuti che potranno essere aggiunti con le patch future.

In definitiva, la nuova creatura partorita dalla geniale mente di Ben Brode ha saputo fugare tutti i nostri dubbi e, in breve tempo, ritagliarsi un posticino di rilievo nella routine delle nostre giornate. Il formato ridotto dei match è perfetto per partite mordi e fuggi sull'autobus o in fila alle poste ma, a dispetto di ciò, Marvel Snap può vantare il giusto livello di stratificazione che fa sempre piacere ritrovare in prodotti di questo genere. Se il team di Second Dinner riuscirà a supportare adeguatamente la sua opera nel corso dei prossimi mesi, potremmo essere di fronte ad un nuovo straordinario successo nella carriera di questo talentuoso designer.

Per il momento, che siate fan o meno dell'universo Marvel, il nostro consiglio è quello di dare quanto meno una possibilità a Snap: potreste trovare un passatempo di assoluto valore che vi terrà occupati a lungo senza sborsare un solo centesimo.

8 / 10

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Riccardo Cantù

Contributor

Nato nel 1993, Riccardo ha coltivato, negli anni, una passione smodata per tutto ciò che è entertainment. Videogiochi, cinema, fumetti, musica e letteratura sono il suo pane quotidiano e ama le lunghe discussioni riguardanti queste tematiche.

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