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Nintendo accusata di repressione anti-sindacale

Nintendo of America sotto accusa.

Le condizioni di lavoro negi studi di sviluppo non sono sempre fantastiche. Crunch e burnout sono stati a lungo un problema e le accuse di molestie sessuali contro Activision Blizzard ricordano ai giocatori che il settore ha ancora seri problemi. Di conseguenza, il tema della sindacalizzazione nell'industria dei videogiochi sta diventando sempre più diffuso.

Nintendo ha fatto un lavoro relativamente buono nell'evitare grandi controversie rispetto ad altre società. Tuttavia, potrebbe non essere più così, poiché la filiale americana di Nintendo deve ora affrontare nuove accuse di repressione anti-sindacale.

Un dipendente anonimo di Nintendo ha recentemente presentato una denuncia al National Labor Relations Board. La denuncia, presentata venerdì, sostiene che Nintendo of America, il cui presidente si è espresso contro Activision Blizzard lo scorso anno, e la società di assunzione Aston Carter, si sono impegnate in "azioni coercitive" per scoraggiare i lavoratori dal sindacalizzare. Le informazioni sono limitate poiché il caso è ancora oggetto di indagine e NLRB non ha ancora divulgato dettagli specifici su quali azioni Nintendo potrebbe aver intrapreso. Tuttavia, le accuse sembrano includere dichiarazioni coercitive, licenziamento o rifiuto di assumere dipendenti per aver tentato di organizzarsi e altre forme di ritorsione.

Le azioni sopra elencate sono vietate negli Stati Uniti in quanto violano il diritto legale dei lavoratori di organizzare e impegnarsi nella contrattazione collettiva ai sensi del National Labor Relations Act del 1935. In quanto azienda giapponese, Nintendo nel suo insieme non è soggetta alle leggi sul lavoro statunitensi. Tuttavia, Nintendo of America con sede a Washington lo è. Nel frattempo, Ashton Carter è un'agenzia che recluta appaltatori per conto di Nintendo. Il rifiuto di conformarsi a una sentenza NLRB espone l'azienda a sanzioni civili e penali.

La denuncia del NLRB contro Nintendo of America è, in realtà, solo una piccola parte della più ampia controversia sui diritti dei lavoratori nell'industria dei videogiochi. Sfortunatamente, potrebbe passare del tempo prima che il National Labor Relations Board pubblichi i risultati della sua indagine.

Fonte: Gamerant.