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Twitch è boom di raid d'odio contro gli streamer LGBTQIA+

Non c'è pace per gli streamer su Twitch.

Il "raid" è una pratica con cui uno streamer "trasporta" se stesso e i suoi spettatori, alla fine del suo livestream, nel livestream di un altro streamer, diventando suoi spettatori. Un "hate raid" è, in parole povere, proprio questo, con la differenza che la motivazione che sta dietro a quest'atto non è niente di piacevole.

Stavolta, la nuova ondata di hate raid ha una matrice: vengono presi di mira streamer appartenenti alla comunità LGBTQIA+. Ad agosto, la prima ondata aveva dato vita e diffusione all'hashtag #TwitchDoBetter, e a settembre Twitch ha introdotto la verifica del telefono per combattere gli account bot, ma sembra non sia stata una misura abbastanza efficace.

EarthToBre, ad esempio, riporta di aver visto spam di messaggi di odio nella chat di Twitch e nel server Discord di un altro streamer, mentre il tutto veniva trasmesso su un'altra piattaforma chiamata CozyTV, che sembrerebbe affiliata all'Alt-right.

L'utente xProvexx è riuscito a rintracciare la fonte degli hate raid: un utente di CozyTV, tale UX, sarebbe il primo nome di una lista più lunga, che ha condiviso in un tweet. "C'è un sito dell'alt-right chiamato CozyTV che trasmette gli hate raids condotti su Twitch. Hanno un piano d'azione in caso provino a raidare - al momento puntano donne e creator LGBTQ+".

L'11 marzo, il CEO di CozyTV Nick Fuentes ha rilasciato una dichiarazione al riguardo: ridendo di chi veniva afflitto dalle pratiche d'odio, ha detto che il panico dei creator su Twitch per lui è "delizioso".

Fonte: Dexerto