I videogiochi e la loro estrema complessità in un thread su Twitter davvero interessante
Rami Ismail spiega cosa c'è che non va negli NFT inseriti nei videogiochi.
L'idea di spostare oggetti NFT tra giochi diversi sta diventando sempre più popolare, soprattutto tra le persone che non capiscono appieno come funziona questo settore dal punto di vista tecnologico. Lo sviluppatore e consulente di giochi Rami Ismail ha spiegato perché questo concetto è probabilmente destinato al fallimento, prendendo in esame un semplice modello di dadi e spiegando come lo sviluppo di giochi sia complicato.
Ismail ha iniziato il suo thread su Twitter dicendo semplicemente: "Immaginiamo di creare dadi in un gioco". Ha descritto l'intero processo di sviluppo di questo semplice oggetto, comprese dimensioni, peso, mappatura, texture, fisica ed il suono che fanno questi dadi quando colpiscono una superficie. Dopo aver esaminato quindi tutti gli aspetti tecnici Rami Ismail ha posto una semplice domanda dopo aver spiegato il processo di creazione: "Come diavolo fai a portare questi dadi in un altro gioco tramite NFT?"
La risposta breve è che non si può fare e secondo Ismail, ci sono vari punti che potrebbero andare storti durante il processo. Tra questi ad esempio la texture del dado che è in un formato di file che solo questo gioco può leggere, il cubo che ha una dimensione personalizzata e che in un altro gioco questi potrebbero risultare molto più grandi. Oppure l'oggetto ha una gravità codificata su misura realizzata nel contesto della fisica di quel determinato gioco. Infine, non è possibile semplicemente copiare il codice dei dadi in un altro gioco in quanto creerebbe una potenziale vulnerabilità o exploit.
Let's imagine making dice in a game.
— Rami Ismail (رامي) (@tha_rami) January 10, 2022
Let's get the die working! First of all, we'll need to make a floor, so we'll take another gray cube without texture, and stretch it flat in all directions & move it down a little. Now we have a die & floor. If we'd run the game now, nothing would happen - there's no gravity!
— Rami Ismail (رامي) (@tha_rami) January 10, 2022
The size is custom - in another game, a human might be size 1 and suddenly our die is 10 times as high as a human. The gravity is custom coded to our engine's physics. The gravity is set to 'down' in one engine, but another might read it as 'up'.
— Rami Ismail (رامي) (@tha_rami) January 10, 2022
Our movement force of "50" might be basically nothing in a game in which the first coders set the base gravity to "9.81" per frame instead of "0.33" per frame. And our calculations were based on 30FPS. At 60FPS, it might fall twice as fast depending on how the code is setup.
— Rami Ismail (رامي) (@tha_rami) January 10, 2022
So you can't "bring an NFT" from game A to game B - not even between games of the same publisher in the same series - because doing so would severely limit what games can be, having to fit a very specific complex combination of conditions for things to "work".
— Rami Ismail (رامي) (@tha_rami) January 10, 2022
I am a firm believer in not saying something 'cannot be done', but the odds of 'NFT interoperability' ever working anywhere like people seem to be imagining are closer to 0 than Half Life 3 being announced as Nintendo Switch exclusive.
— Rami Ismail (رامي) (@tha_rami) January 10, 2022
Ismail, oltre all'interessante thread su come si sviluppa un gioco, conclude che la quantità di lavoro necessaria per implementare un tale sistema non è nemmeno l'ostacolo più grande, poiché alla fine "non c'è motivo per farlo". Per Ismail nessuno, inclusi i giocatori, potrebbe beneficiare dell'interoperabilità NFT, ad eccezione delle persone che vogliono fare soldi velocemente.
Fonte: Gamespot