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Il sistema anti-cheat di Battlefield 1 punisce anche giocatori innocenti

Lamentele da parte degli utenti.

Sembra che alcuni giocatori sino stati ingiustamente bannati dal sistema anti-cheat di Battlefield 1.

Infatti su Reddit l'utente KL-Spazmo ha spiegato in un post che FairFight, il sistema di sicurezza di Battlefield 1, lo ha punito ingiustamente.

Battlefield 1 non è il primo gioco ad utilizzare FairFight, uno degli anti-cheat più efficaci, ma sembra che stiano emergendo anche dei risultati non veritieri.

Come appunto il caso di KL-Spazmo, un veterano della serie, che ha ricevuto la sospensione temporanea del suo account nel mese di dicembre.

Successivamente KL-Spazmo è stato bannato di nuovo nel mese di gennaio, questa volta in modo permanente. Dopo aver contattato il supporto di EA, l'utente ha deciso di chiamare in causa direttamente gli sviluppatori DICE contattandoli su Twitter e il produttore Ali Hassoon ha promesso di esaminare il caso.

"Per me questo divieto temporaneo è stato un motivo sufficiente per registrare tutto ciò che sarebbe accaduto dopo che la sospensione fosse terminata. Ed è quello che ho fatto", ha detto il giocatore.

Dopo alcune indagini KL-Spazmo è stato riabilitato, tuttavia sono diversi i giocatori che lamentano lo stesso problema, come Minidoracat, uno dei migliori giocatori di Battlefield 1.

Il problema, come riportato da VG247, risiede nel fatto che FairFight si basa sui dati delle statistiche di gioco e non sull'effettivo utilizzo di cheat.

Cosa ne pensate?